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Published: January 21st 2016
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TIERRA DEL FUEGO. L' atavica sfiga prepara le valigie, direzione Ushuaia. Indovinate un po' chi va ad Ushuaia anche? Eh già! Il viaggio fila via liscio, talmente liscio, che ad un certo punto siamo sfrante dalla noia. Puerto Mdryn - Ushuaia sono circa 30 ore di bus senza imprevisti. Ecco, dicevamo della sfiga. Siamo nel cuore della notte, nel mezzo del nulla, con un signore enorme che russa nel sedile dietro ed una coincidenza da prendere a Rio Gallegos. L'autobus è rotto! Ci si ferma ad un'officina che non so da dove salta fuori e comincia una saga che durerà almeno un paio di ore, prima di cambiare autobus. Io ed il signore che russa diamo una mano con i bagagli per velocizzare, so che in genere a chi fa questo lavoro si da una mancia. Fatica sprecata. Delusa mi rimetto a dormire, conservando le energie residue per il resto del viaggio. Ci avevano promesso i pasti inclusi, finiamo a recuperare briciole sui sedili. 20 ore di viaggio ed un pacchetto di salatini! Finalmente Rio Gallegos, città brutta, squallida, prettamente industriale. Sono le 9 del mattino, siamo partite alle 12 circa del mattino precedente. Quella è stata anche l'ultima volta che
abbiamo mangiato in pratica. Sul bus cominciamo bene, ci passano la colazione. Il garzone se la ride, "Questo è colazione, pranzo e cena!". Ride. Noi ridiamo. Poi capiamo che non c'è un cazzo da ridere. Il suo non era umorismo ma sadismo. Che verrà punito ore più tardi, quando una foratura lo coistringerà a cambiare la gomna di un autobus, con 50 persone dentro. Nel mentre passiamo 4 frontiere e lo stretto di Magellano. E via sulla nave a fare foto, io e questa cavolo di bionda tedesca che compare in tutti i miei tentativi di selfie. È un canale naturale che unisce due oceani, lo stretto di Magellano. Nel 1520 ci entrò per primo Magellano, che faceva il giro del mondo come tanti backpacker oggi. E ancora oggi, sui bus che lo attraversano pieni di turisti, si viaggia nelle stesse identiche condizioni. Fame, scorbuto, pestilenze varie. Perché sui bus non si può hacer kaka, ma nessuno dice niente sui gas. Secondo alcuni in SBI, l'organismo umano produce almeno mezzo litro di gas al giorno. Che per 48/50 umani, in 30 ore di viaggio....praticamente una bomba a pressione! Ushuaia, la fine del mondo, è una parola Yamana che significa "baia
aperta ad est", la città si adagia ai piedi delle Ande e si gode lo spettacolo del canale del Beagle. Che non è il cane, ma la nave sulla quale Darwin cambiò per sempre il modo di percepire l'uomo e la sua storia naturale. Quando il giovane Darwin passava di qui, gli indigeni accendevano fuochi sulla montagna, da qui il nome di fuegini e Tierra del Fuego, che cozza terribilmente con il gelido scenario intorno di montagne, ghiacciai, cielo plumbeo. La navigazione del canale è un'emozione unica per chi sa un po della sua storia ed il suo passato, di quante avventure e sventure si sono susseguite in queste acque e tutto intorno questa terra. Il suo ecosistema di cormorani, pinguini, leoni marini dorme adagiato sui binari di un tempo proprio, in una propria realtà, perfettamente protetto dal corollario delle Ande ed indifferente ai turisti con la stecchetta per i selfie. In particolare a questa coppia francese, particolarmente irritante. Da un'Anda nasce il ghiacciaio Martial, che offre una visione unica della città e della sua baia. Ma come rovinare due perfetti giorni di quiete? Parque National Tierra del Fuego. C'è una bellissima passeggiata per i boschi prima di arrivate a
Lapataia, luogo dove Sara mi aspetterà per prendere il bus delle 7, con i biglietti in mano. Quando attacca a piovere alle 3, sono convinta che al mio arrivo alla cittadina di Lapataia, la troverò ad a aspettare in un bar, a bere the e mangiare biscotti. Ci ritroveremo due ore più tardi in un cesso prefabbricato, io, lei, una tedesca, un uruguaiano e tre cinesi, in una baia, Lapataia appunto, costituita da un cesso chimico e un cartello per i bus. Su questa falsa riga ci apprestiamo a lasciare Ushuaia, non prima ovviamente dell'esplosione di un'altra gonna e le restanti 10 ore di viaggio sul cerchione. Next stop.....
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