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Published: August 23rd 2007
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Lasciatomi alle spalle il Golfo Persico, mi dirigo a Shiraz, dove ho dovuto prenotare una costosa camera d'hotel al momento della richiesta del visto al consolato di Milano.
La prima giornata trascorre cosi' al chiuso, sfruttando l'aria condizionata, guardando le notizie della BBC e mangiando uva disteso sul mio comodo letto.
Quando vengo scacciato da tutto questo lusso mi sposto in uno squallido albergo di bassa categoria e posso allora dedicarmi alla visita della citta' che si rivela pero' deludente: l'atmosfera e' molto sofisticata e nei miei abiti da contadino curdo finisco per essere del tutto evitato dai locali oppure per venire scambiato per un facchino e mi si richiede di trasportare grosse balle di lana grezza da un capo all'altro del bazar.
Decido percio' di allontanarmi dalla citta' e dedico un'intera giornata alla visita di uno dei siti archeologici piu' importanti al mondo: Persepolis.
Era il 512 avanti Cristo quando Dario I decise di costruire una nuova capitale estiva per il suo impero achemenide: non molto saggiamente, a mio avviso, scelse questo sito che proprio durante l'estate raggiunge facilmente i 50 gradi di temperatura; ma erano altri tempi...
Questo complesso di palazzi era il luogo dove le genti di tutto
l'impero venivano una volta all'anno a rendere omaggio al loro re, il re dei re, e queste scene sono scolpite magistralmente in bassorilievi lungo le scalinate che salgono alle sale: una sfilata interminabile, un grande quadro dei popoli di quei tempi: Elamiti che donano archi e pugnali, Afghani che portano un cammello a due gobbe e pelli di animali; Battriani con anche loro un cammello e dei vasi, gente di Yazd che porta cavalli, Armeni con cavalli ed anfore decorate; Babilonesi con vestiti ed un bufalo, Assiri con vestiti, pelli e due arieti; Sciiti con uno stallone e dei vestiti, Gandari della valle di Kabul con un toro, elmi e lance; Lidi con anfore e vasi decorati, Cappadociani con un cavallo e dei pantaloni, Ioni con balle di cotone; Parti con un cammello, Indiani del Sind con borse di spezie ed un mulo; Arabi con un dromedario, Zarangiani del Sistan con un toro, lance e scudi; Libici con una capra di montagna e un carro trainato da due cavalli ed infine gli Etiopi che, i migliori a mio parere, portano zanne di elefante ed una minigiraffa!
Tutti sono accompagnati da guardie Persiane, con gonne lunghe, e guardie Mede, con provocanti
gonne corte sopra il ginocchio.
L'impressionante Porta di Tutte le Nazioni accoglie queste genti con due imponenti tori dalla solenne testa umana con tanto di lunga barba assira.
Stando qui a Persepolis si ha la sensazione di sfogliare un libro di storia antica e vederne le immagini, soltanto che per questa volta ho proprio a che fare con la realta' e tutto e' a portata di mano.
Il caldo pero' e' davvero atroce: il termometro al sole segna 51,2 gradi ed il mio fisico comincia a dare segni di cedimento; faccio quindi ritorno alla dura realta' quotidiana di Shiraz, ma con ancora impresse negli occhi, e per sempre nella mia mente, le immagini di questo grande passato.
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