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Published: January 4th 2020
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Davvero particolare questa zona di mondo: lascio il Marocco per arrivare.....di nuovo in Marocco! Anzi, a dire il vero non ne sto effettivamente uscendo perché non mi viene stampata l'uscita sul passaporto eppure sto mettendo piede in una terra che dal resto del mondo non viene ufficialmente riconosciuta parte integrante di questo paese; il Marocco pero' la sta occupando militarmente, ne gestisce le (poche) risorse e vi sta trasferendo parte dei suoi abitanti. Sembra complicato ed in effetti lo è: benvenuti nel Sahara Occidentale, ex colonia spagnola dall'esotico nome di "Rio de Oro" abbandonata alla sua sorte nel 1975 assieme ai suoi sfortunati abitanti, i sahrawi, che oggi sono confinati in una fascia ristretta che corre lungo il confine con l'Algeria, separati dal resto del loro territorio d'origine da campi minati e da un fossato lungo centinaia di chilometri. Tutto questo sta avvenendo tra le sabbie del deserto del Sahara, in uno degli ambienti più inospitali al mondo e lontano dagli sguardi dell'opinione pubblica internazionale, determinando un dato di fatto di cui sara' difficile ormai rompere gli equilibri che si sono venuti a formare. Laayoune è una vera e propria citta' marocchina di oltre 200.000 abitanti con il suo bel McDonald's
che spicca piazzato nel bel mezzo della piazza principale, qualche edificio sormontato da cupole tipici di queste zone, molte caserme ed il letto di un fiume stagionale la cui poca acqua rimasta ospita una nutrita ma timida colonia di fenicotteri rosa. Non avendo nessuna opzione di alloggio economica riportata sul sito Booking.com essa viene evitata come la peste dalla maggior parte dei viaggiatori; certamente non avra' nessun sito di particolare interesse turistico eppure per me ha rappresentato una piacevole tappa durante l'attraversamento del paese e sono riuscito anche a scovarvi un comodo e pulito alberghetto in centro per la modica cifra di 8 euro a notte! Altro discorso vale per Dakhla, seconda citta' del paese, diventata ormai un centro di fama internazionale per quanto riguarda il kite- ed il wind-surf, i cui appassionati si concentrano nella parte settentrionale del grande golfo che li ripara dall'oceano aperto e in cui trovano condizioni ideali di acqua e vento, comodi resort a loro esclusiva disposizione e la compagnia dei soliti immancabili camperisti accampati in un grosso parcheggio li' nei paraggi. La citta' in se' non offre nulla di eccezionale se non fosse per gli enormi piattoni di fritto misto che qui costituiscono il
piatto principale della dieta, essendo qui il pesce uno degli alimenti piu' abbondanti ed economici; un piccolo lungomare sulla placida baia priva di onde e con vista all'orizzonte sull'alta scogliera che segna l'inizio del continente africano, qualche lindo alberghetto e la compagnia degli osservatori delle Nazioni Unite inviati qui a controllare che regga la tregua raggiunta fra l'esercito marocchino ed il fronte polisario, tutto questo offrono le due uniche vere citta' di questo territorio conteso dall'effimero nome di "Sahara Occidentale". Lasciando definitivamente il Marocco e dirigendosi a Sud verso la Mauritania si entra davvero in quella che è una terra di nessuno situata tra i due posti di confine: qui la Rupubblica Democratica Araba dei Sahrawi è ufficialmente padrona di casa ma, dato che le forze armate marocchine non esiterebbero un istante ad usare la forza per eliminare ogni intralcio al libero traffico di merci e persone lungo quell'importante rotta trans-sahariana, anche questa preziosa manciata di chilometri rimarra' abbandonata e contesa ancora per lungo tempo, un'altro perfetto esempio dei tanti problemi lasciati in questo continente dopo secoli di "missione civilizzatrice" da parte delle potenze coloniali europee....
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