Chile - Fiestaspatrias, La Parva y Ayahuasca


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September 18th 2007
Published: October 21st 2007
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ITA - Santiago de Chile
Dopo quattro giorni di autobus, con una pausa nella strana città frontiera di Pedro Juan Caballero/Ponta Porá, dove da un lato della strada è Brasile, dall'altro Paraguay, e dove di tutto attraversa la "strada-frontiera", e un'altra ad Asunción per salutare Lawrence, Raquel e la famiglia, torno alla casella di partenza, Santiago de Chile, dove però questa volta becco Felipe, il mio collega parigino che dovevo ritrovare qui a marzo... Rimango due settimane, fra uscite, feste, gli amici di Felipe e Cate.

Fiestaspatrias
Il 18 è la festa nazionale, ma invece di festeggiare quel giorno, si festeggia tutta la settimana... e quindi c'è un odore di barbecue in tutto il paese, si sente musica da tutte le parti, e bevono, e bevono... È comunque l'occasione per uscire con Felipe, conoscere i suoi amici e parenti, e farmi scoppiare lo stomaco..

La Parva
Il 18 andiamo a sciare... finalmente verò la neve da più vicino! Saliamo a La Parva la sera prima, dove ritroviamo un amico di Felipe e suo padre, con i quali chiacchieriamo fino a tardi.. ma ci alziamo comunque presto per goderci le ultime nevi della stagione!
Le piste non sono un gran che, sono piuttosto piatte, e i collegamenti dall'una all'altra quasi in salita (divertente con la tavola!), ed è rimasta ben poca neve... comunque, sciare in pieno mese di settembre, e nelle Ande, è un'esperienza che merita!

Ayahuasca
Un'altra esperienza che tentiamo, in queste due settimane santiaghine, è quella dell'Ayahuasca. Si tratta di una sostanza ricavata dopo ore di macerazione di un estratto di liana amazzonica, mischiata con altre piante locali, con poteri allucinogeni e guaritori.. Non si tratta per niente, quindi, di una droga "ricreazionale", ma di una medicina, che viene presa unicamente durante cerimonie presiedute da sciamani veri.. Andiamo con Felipe e sua cugina in una piccola casa, vicino alla costa, immersa nella vegetazione. Siamo una quindicina di persone, oltre ai quattro organizzatori, in cerchio intorno a una stanza
tutta di legno, con le finestre coperte da tappeti colorati, da un lato l'altare, dall'altro una stufa a legna.
Dopo un incontro personale con lo sciamano, per capire quello che ognuno è venuto a cercare, e dargli essenze florali personalizzate, inizia la cerimonia: quattro ore di canti, alternando quelli con e senza tamburi, che guidano le visioni di ognuno dentro se stesso, verso le proprie paure, i propri limiti.. La vera cura consiste infatti proprio nel fatto che uno si ritrova solo di fronte a se stesso, e vede chiaramente, se è disposto a farlo, quello che lo sta bloccando..
Difficile da descrivere, e so che molti avranno pregiudizi leggendo questo, ma non si tratta di altro se non un viaggio, verso l'interno, una terapia con l'aiuto di una pianta, usata da secoli proprio per questo..

Foto: Santiago 18/09

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