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Published: January 24th 2019
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Di nuovo in Israele, dove ho lasciato per ultime alcune gemme nascoste nel deserto del Negev e poco piu' in la'.
MITZPE RAMON: Questo piccolo villaggio sorge sul ciglio di un grande cratere che si e' formato quando, nel corso dei millenni, l'acqua di un antico mare si e' ritirata. Arrivando da Eilat a Sud, l'autobus passa a caricare e scaricare giovani militari di leva che prestano servizio nelle numerosi basi sparse nell' inospitale ed isolato deserto del Negev, lontane da sguardi indiscreti; la strada sale gradualmente fino ad arrivare ad una ampia valle contornata da quello che in termini scientifici viene definito "circo d' erosione" ma che viene piu' semplicemente chiamato il "gran canyon" d'Israele: il Makhtesh Ramon. Qualche tornante e si arriva sul suo bordo dove l'altopiano continua poi indisturbato come niente fosse; qualche casa prefabbricata, un paio di hotel di lusso, piccoli stambecchi che vagabondano per la strada, un supermercato, un benzinaio ed un quartiere abitato da hippies ed artisti: questa e' Mitzpe Ramon, la base da cui partire all'esplorazione del territorio circostante, o in cui rifugiarsi d'inverno a causa del vento gelido che sferza costantemente la zona.
EIN GEDI: Una delle poche oasi di vita
che sorgono nel selvaggio deserto della Giudea; il nome si riferisce sia ad un minuscolo kibbutz abitato da poche centinaia di persone, sia ad un parco naturale che scende dalle montagne fino alle sponde del Mar Morto. Tutto nasce da una sorgente che fornisce la preziosa acqua dolce cosi' rara da queste parti; si sono cosi' formate due vallate verdi e rigogliose che nascondono rinfrescanti cascate e danno ospitalita' ad una tenace fauna locale costituita da poche capre selvatiche, stambecchi ed elusivi leopardi ormai dati praticamente per estinti. Per gli israeliani e' pero' impensabile lasciare che quest'acqua si sprechi sfociando naturalmente nel grande mare salato, per cui gran parte della sorgente viene canalizzata e trasportata nel vicino impianto di imbottigliamento, di proprieta' del kibbutz, per essere confezionata e resa disponibile sugli scaffali dei negozi delle grandi citta' del paese.
MAR MORTO: 430 metri sotto il livello del mare, il luogo piu' basso del pianeta, ed un mare pieno di una delle acque piu' salate in assoluto: decisamente un luogo fuori dal comune! Sfortunatamente il livello di questo grande lago si sta abbassando di circa un metro all'anno e le sue sponde si stanno riempiendo di buchi come un groviera,
rendendo inaccessibili gran parte delle sue spiaggie sulla sponda israeliana; rimangono aperte quelle a Nord, private a pagamento, e quelle pubbliche a Sud, presso Ein Bokek, dove il Mar Morto e' stato trasformato in una grande vasca per l'estrazione dei sali da cui produrre preziosi minerali. E' una soddisfazione qui, seppur in una gelida, grigia e ventosa giornata di Gennaio, entrare in acqua e lasciare che le leggi della fisica creino la magia di non riuscire ad affondare neppure volendolo, dovendosi sforzare anche solo per immergere le gambe per rialzarsi dalla classica posizione del morto; l'unica cosa da fare e' stare a galla evitando assolutamente di immergere la testa, assaggiare una goccia dell'acqua (davvero disgustosa, non salata ma amara) e provare a vedere cosa succede pisciando nel mare piu' salato del pianeta: non ve lo rivelero' ma l'effetto e' davvero sorprendente....
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