italian food-Ciceri e tria


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November 18th 2009
Published: November 18th 2009
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Questa ricetta è un esempio di archeologia gastronomica , infatti pare che Orazio si riferisse a questa ricetta quando descriveva appassionatamente nelle satire la minestra di ceci, cipolla e lagano che sarebbe la sfoglia di pasta che era così denominata già dai Greci e dai Latini. Nel Salento il sostantivo “la layana” è stato abbinato nei secoli con il sinonimo “tria” dall’arabo “itrya” che vuol dire pasta secca. Per preparare questa pietanza occorre cuccerei ceci dopo averli lasciati per almeno una notte a bagno in acqua nella quale sia stata aggiunta una punta di bicarbonato di solido e del sale grosso.Dopo aver fatto ciò ,si risciacquano bene i ceci e si pongono in una pignata di terracotta a cuocere in acqua salata e qualche foglia di alloro . A metà cottura si scolano dall’acqua e si rimettono a cuocere aggiungendo altra acqua e tutti gli odori quali sedano, prezzemolo, aglio, cipolla e qualche pomodorino pelato e si completa la cottura . Si scalda dell’olio di oliva in una padella e si mette a friggere a crudo una metà della sfoglia di pasta (impastando acqua, sale e semola) mentre l’altra metà cuoce normalmente in abbondante acqua salata .Quando i ceci saranno pronti , si mette la pasta fritta insieme all’olio e il resto della pasta , si fa legare bene mescolando sulla fiamma e si serve con una spolveratine di pepe. In mancanza di sfoglia fresca potranno essere usati benissimo i formati tipici regionali quali lasagne riccie

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