Le friselle , giunte probabilmente con i primi navigatori greci che pare usassero come gallette, sono delle ciambelline senza buco, di farina di grano duro o di orzo, cotte intere, poi spaccate in due e rimesse in forno per farle biscottare. Se la loro origine è remota , la loro diffusione su larga scala si è avuta da quando, meno di un secolo fa, con il declino del latifondo , fu incoraggiata nel Salento la costituzione di piccoli poderi dati in beneficio o al riscatto. Su questi spesso aridi poderi , i loro conduttori , oltre a coltivare e creare frutteti e oliveti , edificarono delle precarie costruzioni a secco (furnieddhi) , con tipologie e grandezza variabili a seconda dell’area e dei materiali rinvenibili sul luogo. In queste costruzioni costoro passavano, insieme al nucleo familiare ,
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