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Published: December 23rd 2016
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Pessimo momento per arrivare in India: il paese e' nel bel mezzo della messa fuori circolazione delle sue due banconote di taglio maggiore, che dovranno essere sostituite da quelle nuove da 500 e 2000 Rupie. E' questa la grande trovata del primo ministro Modi che ormai da un paio d'anni ha sostituito la nostra Sonia Gandhi nel cuore degli elettori indiani; peccato che si sia clamorosamente dimenticato di far stampare per tempo quantita' sufficienti di nuova valuta, che per il momento rimane severamente razionata, tanto da aver portato alla creazione di un suo mercato nero e, nei casi piu' estremi, al ritorno in auge del vecchio, caro sistema del baratto. Questa mossa del governo va sotto l'orecchiabile nome di "Notebandi" e sembra avere come scopo principale l'emersione del denaro accumulato illegalmente ed il passaggio a forme elettroniche di pagamento; in realta' si sta trasformando in una tragedia per la povera gente comune che deve correre entro fine anno a farsi cambiare borsate piene di vecchie banconote inutilizzabili, e per chi deve prelevare soldi dal conto in banca e si ritrova a dover affrontare code infinite per ottenere al massimo 2000 Rupie (in una singola banconota), piu' o meno 30 Euro.
E' in questo clima che atterro a Delhi, ben rifornito di rotoli di euro in contante con cui correre in banca cercando di trasformarli nelle sempre piu' introvabili rupie; con mia grande sorpresa mi viene pero' annunciato che dal giorno prima tutti gli uffici hanno smesso di accettare valuta straniera! Dovro' quindi rivolgermi a delle esose agenzie private che cercheranno di estorcermi denaro a tassi di cambio mostruosamente sfavorevoli, oppure affrontare le interminabili code agli ATM ogni due giorni da qui ai prossimi 2 - 3 mesi! Grazie signor Modi per il tentativo, ma non potevi semplicemente dedicare ogni sforzo alla tua grande battaglia personale contro la piaga della defecazione all'aperto e lasciarci in pace? o per lo meno far distribuire in tempo una quantita' sufficiente di nuove banconote??
Che dire di Delhi? La metropoli e' l'equivalente indiano della nostra Roma, una capitale millenaria in cui si inciampa letteralmente in pezzi di storia sparsi per le strade; rovine e fortificazioni punteggiano l'area, con tombe e moschee che letteralmente invadono vie e piazze. Dal nono secolo prima di Cristo diverse citta' sono sorte e poi decadute, a partire dai tempi mitici descritti nel grande poema indu' Mahabharata fino ad arrivare
alla Nuova Delhi costruita dagli inglesi all'inizio del secolo scorso; ma per quasi 700 anni sono state delle dinastie musulmane a governare da qui su gran parte del Nord del paese, le stesse che hanno costruito ad Agra il Taj Mahal, il monumento indiano piu' conosciuto al mondo. Questa volta, nel tempo concessomi tra una fila al bancomat ed una in banca, mi limito a visitare quello che rimane della sua settima citta', Ferozabad, costruita nel quattordicesimo secolo dal sultano Feroz Shah e distrutta a seguito dell'invasione guidata da Tamerlano; l'antica moschea e' tutt'ora in uso, ma nelle sue immediate vicinanze viene tranquillamente invocato l'aiuto degli spiriti (djinn) per risolvere i piu' comuni problemi quotidiani, e su una vicina struttura piramidale e' stata innalzata una antica colonna dell'imperatore buddhista Ashoka recante incisi i suoi editti a carattere religioso: un classico mix che da sempre caratterizza questa parte del subcontinente.
Tempo ora di lasciare la fredda, inquinata Delhi per capire se la situazione monetaria e' migliore da altre parti, tentando di dimenticare gli effetti malefici di questo maledetto notebandi....
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