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Published: December 28th 2011
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"Cold wave", non si parla d'altro in questo momento attraverso tutta l'India del Nord; Amritsar ed il Punjab sono come sempre le zone piu' fredde della pianura, seguite a ruota da Delhi, in cui la temperatura minima e' gia' scesa pericolosamente verso i 3 gradi, e poi giu' per l'intera piana gangetica, dove di notte si arriva ai 4-5. Come se non bastasse, tipica del'inverno hindustano e' anche la formazione di una "fog belt", la temutissima cintura di nebbia che crea disagi di dimensioni apocalittiche, con treni a lunga percorrenza che accumulano puntualmente 10-15 ore di ritardo, ed in alcuni casi si sente addirittura parlare di interi convogli partiti e mai arrivati a destinazione, inghiottiti per sempre con tutto il loro carico da questa spessa, impietosa coltre bianca....
In questo momento il Mercante si trova in Assam, un lembo di territorio che a prima vista potrebbe sembrare staccato dal resto dell'India, ma che ad una piu' attenta osservazione risulta precariamente allacciato al subcontinente tramite un esiguo fazzoletto di terra largo solamente poche decine di kilometri; ed e' proprio qui che, come non accadeva da decenni, si e' verificata in questo momento la presenza concomitante di questi due elementi, fog belt
e cold wave, compromettendo il mio godereccio piano di fuga verso lande piu' calde ed ospitali.
Scendendo dalle montagne la prima citta' che si incontra e' New Jalpaiguri, che essendo una citta' nuova per il momento consiste solamente in una grande stazione ferroviaria, 25-30 linee di binari e una decina di hotel sorti nelle vicinanze; mi trasferisco allora volentieri nel'Assam centrale, la grande pianura creata dal placido corso del Brahmaputra. Qui sorge Guwahati, l'amena capitale di questo stato, maestosamente divisa in due dal fiume che qui riduce considerevolmente la sua larghezza fino a poco piu' di un misero chilometro; con il suo traffico micidiale, un'accozzaglia di edifici piu' o meno decadenti, un grande bacino di acqua putrida al suo centro e gli immancabili canali di scolo all'aria aperta, questa citta' rientrerebbe nella classica tipologia di "grande citta' indiana in via di espansione" senza particolari punti di interesse, se non fosse per la presenza discreta dell'imenso Brahmaputra. Le sue sponde cittadine pullulano di vita, dalla gente che lava i panni a quelli che coltivano il proprio orto nei tratti di riva dove l'acqua si e' appena ritirata; per non parlare poi del poco rassicurante porto fluviale, dove attraccano gli arrugginiti
ferry che trasportano ogno giorno migliaia di persone su e giu' per la corrente; da qui partono le imbarcazioni per la piccola isola su cui sorge il tempio di Umananda, posto alla sommita' di una collinetta da cui si puo' davvero comprendere l'enorme distanza tra le due sponde opposte di questo incredibile fiume.
Con un insensato atto follia, incurante dell'ondata di freddo che si appresta a travolgere l'intera regione, decido di dirigermi piu' a Sud verso le colline di Shillong, la vecchia capitale estiva dell'Assam, dove si veniva in estate alla disperata ricerca di un po di fresco! In queso periodo, a 1400 metri, la temperatura scende fino ai 4 gradi mentre le massime raggiungono raramente i 15 in presenza di sole. Niente di tragico, se non fosse che gli hotel non sono riscaldati e non hanno quasi mai acqua calda che scorre nei tubi; l'unica concessione e' un secchio di preziosa, vitale "garam pani", acqua calda. Naturalmente ora piove, non che sia strano da queste parti del Meghalaya: Cherrapunjee, che e' la citta' piu' piovosa al mondo (cosi' riportavano i vecchi libri di geografia) e' a soli pochi chilometri di distanza da questa zona.... Come se non bastasse,
la citta' e' invasa da frotte di vacanzieri bengalesi che salgono fin quassu' per passare il Natale, anche qui festa nazionale, facendo di conseguenza schizzare alle stelle i prezzi di tutte le camere disponibili. E poi la cold wave che non da tregua: ho deciso, me ne tornero' sui miei passi e mi dirigero' molto piu' a Sud lungo la costa, in quel paradiso di spiaggia e palme che e' il Golfo del Bengala! Ma prima dovro' passare attraverso quell'infernale buco nero di Calcutta.....
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