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Published: January 18th 2020
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Una settimana in Gambia, e' uno stato di dimensioni ridotte e finalmente si parla inglese: meglio approfittarne. Banjul e' una capitale atipica, sorge praticamente su di un'isola e i suoi confini naturali ne hanno impedito la crescita in superficie e nel numero di abitanti; tutto questo si traduce in un'atmosfera piacevolmente tranquilla, quasi sonnolenta, ma anche in una pressoche' totale assenza di attrazioni degne di questo nome. L'Arco 22 e' forse il monumento piu' rappresentativo e probabilmente anche l'unico, posto all'ingresso della citta' e voluto dall'ex dittatore/presidente Jammeh, la cui statua e' stata ormai rimossa dal piedistallo e trasferita nel giardino del piccolo museo nazionale; le tipiche case in stile "krio" e lo smercio di grossi sacchi di noci di cola testimoniano i legami da sempre stretti tra Gambia e Sierra Leone, cosi' come la presenza di un attivo e ben rifornito bar-ristorante dello YMCA. Un piccolo mercato, un porto con traghetti che attraversano il fiume, edifici governativi in scala ridotta e di scarso interesse architettonico rendono una visita in giornata a Banjul piu' che sufficiente; meglio allora concentrarsi sulle spiaggie appena fuori citta'. Kololi beach e' stata gravemente erosa dal mare, e' formata da sabbia nerastra e l'acqua dell'oceano e'
piuttosto fredda: meglio tralasciarla; Kuta beach e' decisamente meglio, con la sua ampia spiaggia di sabbia dorata, verdi palme slanciate e graziosi resort a due passi dal mare. Niente di eccezionale, a dire il vero, ma cio' nulla toglie alla grande fama che il Gambia si e' guadagnato nel campo del turismo sessuale, in questo specifico caso di stampo femminile. Donne di mezza eta', ed anche qualcosa in piu', calano dal Nord Europa in cerca di bel tempo e di giovani ed aitanti ragazzi del posto, ben disponibili ad offrire la loro compagnia in una relazione che si potrebbe tranquillamente definire di "reciproco interesse"; non e' quindi raro incontrare lungo la spiaggia coppie di questo tipo, anche se non mancano di certo ragazze bianche piu' giovani in dolce compagnia ed anche qualche esemplare di maschio bianco in compagnia di avvenenti ragazze indigene. Dalla costa ci si puo' spostare verso l'interno del paese a bordo di spartani ma comodi ed affidabili autobus governativi che percorrono una strada asfaltata sorprendentemente priva di buche; meta finale e' l'isola di McCarthy dove sorge l'antica capitale Gerogetown, oggi rinominata Janjanbureh. Un'isola in mezzo ad un placido fiume ed una guest-house a due passi dall'acqua: l'altra
faccia del Gambia, lontano dalla mondanita' e dai lussi della "grande" citta'; qui si trovano le rovine di antichi edifici di epoca coloniale che la tradizione vuole associati alla tratta degli schiavi, ma nulla e' certo e nemmeno di grande interesse oggettivo; l'attivita' principale rimane quindi l'ozio in riva al fiume osservando il piccolo traghetto che collega fra di loro le due sponde, alternato a lunghe camminate nell'entroterra alla ricerca della sfuggente fauna locale, tra una ormai rigogliosa vegetazione in cui svettano imponenti baobab e verdi risaie dove pascolano pigramente vacche dalle lunghe corna. Non lontano da qui si trova il sito archeologico di Wassu, composto da una decina di cerchi di pietre che costituiscono un raro esempio di architettura megalitica conservatasi fino ai nostri giorni e, considerata la scarsita' di resti archeologici presenti nell'Africa subsahariana, stupisce che uno dei piu' importanti siti si trovi proprio in uno degli stati piu' piccoli di tutto il continente. Quest'anno in Gambia si vota. I rappresentanti locali di due dei maggiori partiti del paese si sono ritrovati sull'isola di McCarthy ed hanno scelto come base operativa i due piccoli bar presenti nel villaggio; mi sono inevitabilmente dovuto schierare ed ho (ovviamente) optato per
il Movimento di Azione Democratica Nazionale, quello installatosi nel bar della mia guest-house. Ogni sera seguo assiduamente le loro animate discussioni, per lo piu' in lingua mandinka ma con qualche intermezzo d'inglese, cercando di valutare le loro reali probabilita' di vittoria, pronto in ogni caso a disertare per il partito rivale, quello aqquartierato nel bar che frequento di pomeriggio....
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