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Published: November 1st 2006
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Durante il viaggio per Doğubayzit
Grazie di cuore a GP per l'I-POD e per il doppio ingresso e grazie a Franci per la seconda cuffia. Variazione del programma.
Lasciare Mardin é stato un pochino piu' complesso del previsto.
Sembrava non ci fosse il bus ma alla fine, tenaci, lo abbiamo trovato!
Siamo quindi arrivati alla piccola stazione degli autobus grazie ad un non troppo economico taxi che é letteralmente venuto a salvarci vista la quantita' impressionante di acqua che scendeva dal cielo e che lungo la strada in discesa aveva creato un vero e proprio torrente in piena!
Proprio a causa del mal tempo abbiamo deciso di saltare Van e con una triangolazione Mardin - Diyarbakır - Van e dopo circa 18 ore di peregrinazioni (inclusa anche il ripristino dell'ora solare) siamo arrivati a:
DOĞUBAYZIT
Questa cittadina (mica tanto piccola alla fine) si trova a 34Km dal confine con l'Iran ed é famosa principalmente per due cose: si trova alle pendici del Monte Ararat meta famosa per scalatori di tutto il mondo (gente che c'ha er fisico, mica noi...) e per il meraviglioso palazzo del pasha situato a circa 6 Km dalla citta' sulle pendici della montagna ed il cui nome esatto é Ishak Paşa Sarayı.
Dopo aver lasciato i nostri zaini "ad asciugare" in
hotel ci siamo avviati nel cuore della cittadina in cerca di un taxi che ci portasse fino al suddetto palazzo (6 Km di salita con tanta buona volonta' avremmo anche potuto azzardarli...magari la prossima volta con piu' sole, NON sotto la pioggia!).
Arrivati su restiamo incantati dalla cornice che ci circonda: un paesaggio roccioso dominato dalle rovine (manco troppo) di questa imponente costruzione della meta' del XVIII sec. che all'epoca conteneva ben 366 stanze.
A rendere ancora piu' suggestivo il posto, oltre al palazzo, ci sono nel raggio di qualche Km a scendere una serie di rovine del paese che una volta sorgeva sui monti intorno all'imponente edificio del pasha'e un castello del periodo Uruartiano (?) datato intorno al 800 A.C.
Usciti dalla velocissima visita, visto che i custodi stavano per chiudere, affaciandoci dal dirupo pochi metri piu' avanti veniamo dolcemente colpiti dai pastori che rientravano dal pascolo incitando le pecore che salivano lente, a macchia, lungo le pendici.
Mancavano solo Peter e Heidi e sarebbe stato perfetto!!!
Di positivo c'é stato il fatto che siamo riusciti a "scroccare" un passaggio per il viaggio di ritorno fino al paese, insieme ai guardiani che, forse impietositi,
ci hanno molto gentilmente offerto.
La sera passa tranquilla.
Tutto chiude molto presto qui e anche noi siamo felici di riposare un po'visto che il giorno successivo si passa (partendo molto presto) il confine.
Ed eccoci qui.
L'aria e' tersa.
Il viaggio di 34Km verso il confine si compie (con allegri compagni di minibus) fra una luce bellissima e possenti scenari di montagna.
Sulla sinistra svetta la cima dell'Ararat finalmente visibile senza nuvole a coprire la cima.
Arriviamo al confine; si cambiano le ultime lire turche in rial (ammazza quanti ne sono...) e in un attimo, senza quasi accorcergene, FINALMENTE, siamo in Iran !!!!
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anonymous
non-member comment
ormai abituata ai lunghi commenti, e mi brillano gli occhi ed il cuore quando vedo l'annuncio di un nuovo commento di viaggio, sono rimasta delusa dalle poche cose che avete scritto. ... di più ... di più....come fa un povero non viaggiatore a godere se voi vedete tutto e lui no?!?... scherzi a parte, anche questa è fatta. qui il freddo è arrivato anche se non proprio in maniera totale , ma i suoi 7-8 gradi in meno si sentono da un giorno all'altro. in campania c'è una guerra di mafia che sta provocando morti a iosa ed il governo ha stanziato almeno 100 uomini in più per la zona, sembra di stare in guerra... che schifo e tutto per il controllo degli interessi di droga sul territorio. Non sono mai sicura che questo tipo di commenti vi arrivino, visto che non li pubblichi , altrimenti userò sempre la tua mail privata. fammi sapere, attendo conferma baci..aci...aci...aci mamy