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Published: November 30th 2006
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In viaggio verso Persepolis
con il van di Marcello e Carolina CI SCUSIAMO CON I GENTILI LETTORI PER LA LUNGA INTERRUZIONE NELLA PUBBLICAZIONE>
CERCHEREMO DI COLMARE IL VUOTO LASCIATO NEL TEMPO PIU' BREVE POSSIBILE :-))))
Partiamo presto da Yazd con Marcello e Carolina, la sua ragazza brasiliana, a bordo del piccolo camper.
Direzione sud.
E' bellissimo vedere la strada che si srotola davanti ai tuoi occhi, in qualche modo "essendone partecipe" decidendo dove fermarti e quando.
Ognuno dei numerosi camionisti, incuriosito, fa un cenno di saluto o abbozza un colpo di clacson.
Sempre si risponde per le rime...
Le ore e i Km passano velocissimi; qualcuno sonnecchia (Ale) qualcuno parla a manetta (Ermanno - e chi senno'???) e in men che non si dica siamo a mangiarci un piatto di gustosi spaghi a Pasargarde.
La tomba di Ciro il Grande giace solitaria nel nulla...
Proseguiamo quindi verso sud e ci fermiamo al sito delle tombe dei grandi re Naghs-e Rostan.
Le tombe, scolpite nella roccia, sono molto belle e rese anche piu' suggestive dalla bella luce del tramonto.
Ci accampiamo quindi, avendo raccolto l'invito a dormire con loro nel
van, all'ingresso del sito di Persepolis.
La mattina successiva ci vengono a svegliare i nostri nuovi amici, conosciuti il giorno precedente ad una tea-house vicino al punto del nostro bivacco , con una succulenta colazione che consumiamo con calma su un prato proprio di fronte al sito, scaldati da un bellissimo Sole.
Con una calma pachidermica quindi entriamo nel sito di...
PERSEPOLIS
Per chi si e' nutrito di letture di libri di viaggio o di storia il nome di Persepolis evoca tempi lontani in cui il dominio dell'Impero Persiano si estendeva in tutto l'odierno medio oriente fino ad arrivare in India.
La fame di espansione e di dominio del piu' grande Impero dell'epoca si arresto' alle soglie dell'Europa e piu' precisamente in Grecia, non prima di aver raso al suolo Atene.
Qualche decina di anni piu' tardi Alessandro Magno impose a Persepolis (citta' dei Persi) lo stesso destino; ma questa e' un'altra storia...
Tornando alla nostra visita, ci vuole sicuramente una bella immaginazione per figurarsi la grandezza e la maestosita' della citta' piu' di 2.500 anni fa.
Infatti sono poche le costruzioni
ancora in piedi ma la bellezza dei numerosi bassorilievi e l'imponenza delle colonne dei portali, dei templi e dei palazzi che sono riusciti a sfidare il passare dei secoli offrono comunque una vista che ci affascina molto (soprattutto Ermanno che in queste cose ci sguazza che e' una meraviglia...)
Passa quindi la mattinata e, dopo averci accompagnati ancora verso sud per alcuni Km, ci lasciano diretti ad un'altra destinazione sul golfo persico.
Siamo quindi giunti a
SHIRAZ
Quella che la guida descrive come la seconda citta' piu' bella dell'Iran ci accoglie senza destare in noi questa sensazione di bellezza.
In quattro e quattr'otto decidiamo quindi di fermarci una sola notte e di prendere il bus notturno per la nostra prossima destinazione il giorno successivo.
A Shiraz iniziamo la nostra visita alla Moschea dei Martiri dove, fingendoci musulmani (altrimenti non si puo' accedere), entriamo durante l'ora della preghiera.
Come tutte le altre donne Alessia si deve "scafandrare" (voce del verbo indossare lo scafandro) ossia deve indossare lo chador che la ricopre da capo a piedi (poooovera...).
La moschea dentro e' veramente bella
L'ingresso del sito di Persepolis
Sulla via dove entravano le delegazioni e con curiosita' ci introfuliamo ovunque si puo' seguendo, rispettivamente, uomini e donne e cercando di copiarne le azioni o piu' semplicemente rannicchiandoci in un angolo.
Segue una camminata nel centro, un po' di internet e una buona pizza iraniana (niente male !!!)
Il giorno successivo ci imbarchiamo in una lunga camminata verso un parco nel quale decidiamo di non entrare a causa dell'alto costo del biglietto di ingresso (ossia meno di 4 Euri - eh si - il valore che si da al denaro dipende TANTO dal posto in cui si vive e dalla vita che si fa).
Poco male, facciamo dietro fronte e andiamo a visitare la bellissima tomba del poeta Hafez.
Vedere l'importanza che viene data in Iran ai poeti ed ai grandi scrittori commuove un po' e da molto da pensare...
Dopo un vago peregrinare ci incontriamo con i nostri giovani amici con cui avevamo fissato un appuntamento.
Ci portano a visitare il bellissimo bazaar di Shiraz, senza dubbio il piu' bello fra quelli finora visitati; l'architettura delle numerose volte, le piccole piazze che si aprono a sorpresa dopo uno stretto vicolo, il silenzio
di un cortile, le luci tenui dei negozietti, tutto contribuisce a dare al posto un alone di bellezza.
Torniamo nuovamente, anche con i nostri amici, alla tomba del poeta Hafez in un momento in cui il posto, nonostante la pioggerellina, e' molto piu' affollato.
Si vedono giovani in lacrime sulla tomba e altri che tengono in mano fieri, decantandole, il libro delle sue poesie.
Dal mio punto di vista non avendo grandi esempi oggi cui far riferimento, con una situazione politica e sociale che NON rappresenta minimamente il sentore e le aspirazioni della gente, i giovani si rifugiano nel passato, alla ricerca di un ideale puro in cui credere e a cui consegnare i propri sogni segreti e le proprie aspirazioni nel futuro.
Parlando con i nostri amici quello che infatti si registra e' un grande sconforto rigurado il futuro; secondo loro per i prossimi venti anni (almeno) non cambiera' nulla e anzi gli strumenti di pressione e di controllo della teocrazia al potere andranno a rinforzarsi.
Non vedono un leader, una figura che possa essere in grado di risvegliare l'orgoglio ed il vigore del popolo iraniano, anche perche' appena
Ancora Persepolis
Grandiose strutture (di cui non rimane molto...) qualcuno tira su la testa ed inizia, con il proprio carisma, ad emergere dalla massa e a creare consenso, viene immediatamente messo a tacere se non addirittura ucciso (ci dicono sia successo molte volte) grazie alla capilllare ed onnipresente rete di controllo del regime.
Triste futuro per loro e ancora piu' triste presente...
Dopo averci pagato tutto, coccolato ed accompagnati alla stazione degli autobus e' arrivato il momento di salutarci: buona fortuna ragazzi!!!
Parte il nostro autobus notturno per
KERMAN
Posto tranquillo con un bella luce ed una gran calma.
Troviamo alloggio in un hotel extra lusso dove, nel cortile, troviamo la nostra simpatica famiglia francese che si appresta a partire.
Ci propongono di andare con loro a Rayen, a circa 50 Km di distanza; loro rimangono li a dormire e noi ce ne torneremmo con il bus.
Nonostante la stanchezza della notte in autobus decidiamo di accettare.
Il tempo di una doccia e siamo a bordo!
L'atmosfera e' molto allegra (e non vedo come potrebbe essere con 4 bambini a bordo!) e durante il viaggetto scorrono le chiacchiere
Scafandrata piu' che mai
Alla moschea dei Martiri di Shiraz che e' una bellezza!
La giornata e' bellissima, nonostante il vento freddo, e lo scenario delle montagne intorno mozzafiato.
Rayen e' una piccola cittadella in fango ristrutturata molto piu' piccola della ultranota Bam ma, a seguito del terremoto che ha interamente distrutto Bam, e' andata acquistando una notorieta' sempre maggiore.
E' veramente bellissimo girare per i vicoletti in fango, con al luce del Sole che filtra da un arco rincorrendo i bambini o arrampicarsi su un muretto.
A noi, uomini veri, ci permettono anche di andare a visitare i torrioni che dominano la cittadella, ancora in ristrutturazione e quindi chiusi al pubblico.
La vista d'insieme dall'alto e' veramente suggestiva ma ancora di piu' lo sono le montagne che fanno da contorno alla scena.
Appena il tempo di finire la visita e di congedarci dall'allegra famigliola che il nostro bus di ritorno a Kerman parte a spron battuto (si fa per dire...)
E nel breve viaggio di ritorno alla luce di un Sole che tramonta Ermanno si commuove....
Il nostro secondo giorno a Kerman scorre via in totale tranquillita'.
Facciamo una gran camminata
Simpatico copricapo
Alla teahouse della tomba del Poeta Hafez a Shiraz per la citta' ma, essendo venerdi', tutti i negozi e le attivita' sono chiusi.
Ceniamo addirittura in un ristorante italiano, niente de che!!!
La mattina successiva parte il nostro bus per
BAM
Confessiamo la nostra ignoranza.
Sapevamo perfettamente che nel Dicembre del 2003 un forte terremoto aveva colpito l'area e distrutto la famosissima cittadella, fra le pricipali mete turistiche del Medio Oriente, MA mai ci saremmo immaginati che il terremoto avesse raso completamente al suolo l'intera citta' lasciando in piedi solo 5 edifici (!!!) su una citta' di circa trecentomila abitanti lasciando una lunga scia di morte e distruzione.
Poco meno di tre anni dopo l'intera citta' e' ancora un immenso cantiere.
Ogni abitante e' impegnato a costruire qualcosa; poche sono le case terminate.
L'intera citta' e' avvolta da una nube di polvere che ti entra nei polmoni e nella pelle.
Tutti i negozi sono ancora ospitati da containers; immaginiamo che con le alte temperature che si raggiungono d'estate la vita debba essere un vero inferno.
Anche la nostra guest house e' composta da container.
Il vecchio
propietario, figura mitica, dice che gestendo la guest house in questi 11 anni ha studiato antropologia e c'e' da credergli.
La botta del terremoto lo ha piegato ma non lo ha spezzato; non fa che parlarne, alternando spesso il suo umore, con lo sguardo ed il cuore verso un futuro migliore che probabilmente non sara' piu' come il passato...
La ragione di tutto cio' e' proprio la cittadella di Bam.
Ermanno va a fare una visita al sito e ritorna... basito.
Non si immaginava un tale stato di distruzione.
La prima cosa che colpisce e' la grandezza della cittadella; ogni lato del perimetro esterno e' superiore ai 2 Km.
A parte una sezione della parte piu' alta della cittadella stessa, tutto il resto e' in macerie; una desolante distesa di macerie.
C'e' il dubbio, forte, che ci vorranno anni per ricostrire il tutto (semmai cio' verra' fatto) e quindi con ogni probabilita' questo luogo non sara' piu' incluso negli itinerari turistici dei grandi tour operator e sara' solo un punto di passaggio per coloro, come noi, che decidono di andare in India dall'Europa overland.
La simpatica famiglia francese
Senza il papa' che scatta la foto Mentre prepara la cena Ale si sente male: febbre!
Pooooovera!!!!!
La partenza per domani, giorno in cui avremmo dovuto passare il confine con il Pakistan e' in dubbio....
http://www.travelblog.org/gmaps/map_2m9.html
Visited Countries Map
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Gpalla to Epanza
va bene la tua passione per il globo, ma che te sei magnato un mappamondo???...hahahah. Skerzi a parte sono contento di vedere che state bene e, a parte la febbre di Ale, in salute. Le foto delle rovine di persepolis sono meravigliose (un suggerimento, mettete su qualche foto di panorama in più così immaginiamo meglio gli immensi spazi di cui ci parlate). Qui oggi muore Lucent (domani é il day one after merge) e alle 17 suonerò il silenzio (in silenzio) dentro il mio cuore, pare strano ma ci si può affezionare pure a una azienda, pure americana penzampò! Il resto, uno di questi, gg su mind1971. I luoghi che ci raccontate suscitano in me viaggi interiori pieni dei colori e della luce che arriva attraverso le immagini e le parole. go haead! gpalla r.a.