Di come ho superato il confine con il mio nuovo amico R.


Advertisement
Papua New Guinea's flag
Oceania » Papua New Guinea » Sandaun
January 21st 2016
Published: January 28th 2016
Edit Blog Post

Total Distance: 0 miles / 0 kmMouse: 0,0


Lunedi' 18.1.2016

Si aggirava come un clandestino tra i vari livelli della Dobonsolo, giacca sempre in spalla come una moderna versione della coperta di Linus: cosa mai custodira' di cosi' prezioso questo malconcio giaccone invernale portato ostinatamente a spasso per i tropici? Simula dapprima per riflesso una noncurante indifferenza nei miei confronti, per poi rincorrermi e raggiungermi quando ormai stavo per lasciare il porto e perdermi per sempre tra le vie di Jayapura, Papua. Condividiamo una decorosa camera doppia, io col mio fidato zaino contenente tutto il necessario per mesi di viaggio, lui solamente con la sua inseparabile giacca; da quanto i suoi abiti incrostati (un paio di jeans ed una felpa con cappuccio) non avranno piu' avuto contatto con del sapone? Dorme completamente vestito ed i suoi calzini tumefatti emanano un fetore insopportabile.

Martedi' 19.1.2016
Ci trasferiamo in una bettola piu' consona alle nostre condizioni e pianifichiamo il nostro viaggio in Papua Nuova Guinea: lui dovra' raggiungere la lontana e selvaggia Port Moresby via terra, solo col suo prezioso giaccone. Cominciamo a conoscerci: io Mercante in viaggio, ma lui? Non e' stato rapinato di tutto cio' che possedeva, come immaginavo, samplicemente sta vagabondando da Jakarta a Port Moresby (circa 4000 chilometri in linea d'aria) via terra e mare, senza bagaglio, senza conoscere una singola parola di indonesiano ed in questo momento assolutamenteprivo di soldi! Gli sto anticipando tutte le spese , ma mi assicura che il denaro e' in arrivo dalla Germania; io, per ripagarmi dell'azzardo, potro' dividere con lui le ingenti spese per il pernottamento.... Facciamo delle foto e raggiungiamo il consolato della PNG qui a Jayapura, quartiere di Entrop; ecco una lista dei documenti necessari per l'ottenimento del visto:
- 2 foto formato tessera
- fotocopia passaporto e visto Indonesia.
- formulario fornito dal consolato da compilare correttamente.
- lettera di presentazione personale (Io, Mercante...).
- lettera di invito da parte di un cittadino della PNG (Io, X ....).
- prova del possesso di un biglietto di viaggio per l'uscita dal paese.
- prova del possesso di fondi sufficienti per il proprio mantenimento durante tutto il periodo di permanenza nel paese.
Costo del visto: Zero! Ci prepariamo falsificando tutti i documenti previsti ed aspettiamo il giorno seguente per la consegna. Ci nutriamo con del buon pesce grigliato; come sospettavo la sua fame e' colossale e la sete lo e' ancora di piu', simile a quella di chi raggiunge un'oasi dopo l'infuocata traversata del deserto. Gli anticipo 50.000Rupie (circa 3Euro) per le sue spese di prima necessita' e, dopo aver rifiutato tutte le mie offerte di tabacco, corre a comprarsi un pacchetto di sigarette Sampoerna (19.000Rupie) che si fumera' nel giro di un paio d'ore; poi beve. Stiamo qui nella piccola veranda dell'albergo, seduti in silenzio uno di fronte all'altro: io osservo e scrivo mentre lui fuma a catena mantenendosi a discreta distanza dalla sua inseparabile giacca imbottita; cosa mai conterranno quelle sue tasche oscure? Stanza con letto matrimoniale, per cui lui dorme a terra su un materassino sponsorizzato A.C.Milan: la mia ritrovata fede interista ha prevalso sulla pieta'....

Mercoledi' 20.1.2016

2 lattine di Pepsi, una bottiglia di Coca-Cola, una di Fanta e una d'acqua, 2 yoghurt e 2 te' in cartone, 3 pacchi king-size di patatine fritte, mezza anguria e 4 pacchetti di Sampoerna: oggi finalmente sono arrivati i soldi dalla Germania! Lo osservo divertito spaccare in due a mani nude la mezza anguria e poi chiedo cortesemente se necessita per caso di un coltello; si ricordera' dei soldi che mi deve? Questa mattina, dopo esserci sbrigati a falsificare anche un suo biglietto aereo, ci siamo recati al consolato per la consegna dei documenti; mi rendo subito conto di aver commesso un grave sbaglio nel non controllare personalemente il suo formulario, pieno di errori ed omissioni. Segue una improvvisa raffica di domande a cui fallisce miseramente nel fornire una risposta adeguata; lo giustifico scusandomi per la sua scarsa domestichezza con la lingua inglese, ma cosi' facendo non vorrei che lo scambiassero anche loro per mio figlio, come gia' successo in hotel... La fin troppo paziente segretaria ritira le nostre carte e ci comunica che solamente venerdi' sapremo se le nostre richieste saranno state accettate. Probabilita' stimate: mia 90%, sua 35%; rincasando mi chiede informazioni su come farsi spedire un pacco dalla Germania contenente alcuni suoi effetti personali: torno a credere che sia stato miseramente derubato di tutto quanto su qualche nave della Pelni. Nel pomeriggio ci dividiamo per la prima volta: temo per la sua incolumita' ma verso sera lo ritrovero' tutto intero steso a terra in camera intento ad osservare il soffitto. Domattina gli chiedero' dei miei soldi.

Elenco dei comportamenti strani di R. aggiornato al terzo giorno:

- stende il braccio sinistro e si controlla a distanza le unghie della mano.

- scatti improvvisi di attivita' verbale disarticolata.

- tempo medio d'attesa per avere una risposta alle mie domande: 5 secondi.

- odia il rumore: quando trova una radio o una tv accesa in qualche locale pubblico la spegne.

- brevi scatti d'ilarita' improvvisa.

- si rivolge ostinatamente in inglese a persone che non conoscono assolutamente questa lingua: si aspetta una risposta.

- camminando per strada alza il braccio senza motivo, facendo fermare tutti i taxi di passaggio.

- ritira una mazzetta di banconote dal bancomat e poi entra in banca chiedendo una busta dove riporli.

- viaggia senza bagaglio ma si trascina appresso un giaccone invernale in uno dei paesi piu' caldi di questo mondo.

Giovedi' 21.1.2016

Piove, e dobbiamo trascorrere una lunga giornata di lenta e trepidante attesa; decido di portare R. in visita al museo etnografico, dove lo osservero' rimanere per lunghi minuti in contemplazione di fronte ad una collezione di teschi decorati ed una foto di un uomo intento a dormire disteso a terra usando uno di essi come cuscino: pressapoco la sua condizione attuale. Sulla via del rientro noto con piacere che chiede di fermarsi ancora a prelevare per cui, una volta giunti a casa, esigo cortesemente il rimborso di tutte le spese sostenute nei due giorni precedenti; conoscendo il soggetto, prevedevo l'insorgere di qualche complicazione ed infatti mi risponde, con altrettanta educazione, che pensava che io l'avessi "invitato" e che quindi tutte le mie spese fossero a fondo perduto. E comunque, aggiunge, il suo budget in questo momento e' "molto limitato"; replico con molto tatto facendo notare il suo sbaglio e lo sollecito a rendermi il dovuto, cose che avviene prontamente. Risolti i conti in sospeso posso cosi' perderlo di vista fino a sera e trascorrere in pace un sano pomeriggio presso il desolato lungomare della citta'; al mio ritorno in albergo lo sento bussare irato alla porta della nostra vicina che, visibilmente scossa, si vede costretta a riappropriarsi delle proprie graziose scarpette lasciate ad intralcio del suo passaggio: dubito che la rivedro' mai piu' affacciarsi da quella porta...

Venerdi' 22.1.2016

Oggi e' il giorno della verita'. Ci rechiamo al consolato e sul taxi (collettivo, ovviamente) incontro una donna papua che ha lavorato un anno a Roma e parla italiano: buon segno, le stelle stanno protteggendo il nostro cammino; giunto allo sportello vedo fototessere sparpagliate sul tavolo ed il mio passaporto ancora avvolto nelle pratiche: comincio a preoccuparmi ma poi la segretaria, che probabilmente riveste anche il ruolo di console, ci mostra un foglio da firmare, attacca un paio di adesivi gialli ed entriamo cosi' inaspettatamente in possesso dei nostri visti per la Papua Nuova Guinea, a costo zero e nell'arco di soli 3 giorni. Lunga vita al presidente!
Non c'e' tempo per festeggiare, dobbiamo subito pianificare le tempistiche del nostro viaggio; una buona notizia e' che il suo pacco dalla Germania impiegherebbe trenta giorni per arrivare fino a qui e quindi non verra' mai spedito: possiamo cosi' lasciar passare il week-end e prepararci entro lunedi' per il grande balzo.

Aggiornamento all'elenco dei comportamenti strani di R.

- dialoghi articolati tra lui ed una terza persona inesistente.

- risponde per strada al saluto stile USA con alzata di pollice e poi continua a camminare rilasciando il braccio ma mantenendo il dito teso.

- concordiamo di fermarci a pranzare in un ristorante: io entro, lu prosegue verso casa e mi abbandona.

- raccoglie e sposta dalla strada oggetti che ritiene potenzialmente pericolosi.

- si e' deciso ad attraversare l'Indonesia per raggiungere Port Moresby a causa dei frequenti ritardi dei voli in partenza dall'aeroporto di Jakarta.

Sabato 23.1.2016

Andiamo al grande mercato di Hamadi dove si vende un po di tutto, il luogo ideale in caso di estrema necessita'; con mio grande stupore, R. decide comunque di non comprare assolutamente nulla , a parte un pacchetto di noccioline salate: chiedo spiegazioni e ottengo come risposta che vuole solo i suoi effetti personali e che quindi provera' a farsi spedire un pacco una volta giunti in PNG, dove i tempi di spedizione si dilateranno probabilmente ad oltre i 40 giorni... Ci riprovo nel pomeriggio, nel grande supermercato qui di fianco, dove dovremo procurarci le cibarie necessarie a sopravvivere per un paio di giorni nella citta' piu' cara di tutto il paese, Vanimo. Riesco a convincerlo nell'imitarmi e comprare 4 scatole di sardine e 4 di fagioli affumicati, che accompagneremo con qualcosa di frugale procurato in loco; per il resto la sua spesa consiste in un quarto d'anguria, 3 pacchetti di patatine, 2 di biscotti al cioccolato, 4 di Sampoerna e 2 lecca-lecca; uscendo dalle casse si toglie anche lo sfizio di un osceno trancio di pizza e poi corre nuovamente al bancomat per prelevare, al che la tragedia: la sua carta non funziona! Prova a spiegare che forse non sono trascorse 24 ore dall'ultima operazione, ma io nutro forti dubbi ed il mio pensiero corre irrimediabilmente all'esorbitante (80Euro) conto dell'albergo che ancora rimane da saldare....

Aggiornamento all'elenco dei comportamenti strani di R.

- non stringe la mano ai passanti che per strada si fermano amichevolmente a salutarci.

- cammina ossessivamente avanti e indietro fuori dalla nostra veranda.

- sale sul taxi (collettivo) e chiede educatamente all'autista di togliere la sua musica di merda e di mettere del reggae, poi gli intima di abbassare al minimo il volume.

- al mercato chiedo se deve comprare sigarette e caffe', risponde di no ma poi una volta a casa attinge spudoratamente dalle mie scorte.

- rifiuta ostinatamente le richieste di fotografie che ci giungono per strada, adducendo come motivazione il fatto che non siano dei "veri amici".

Domenica 24.1.2016

L'alba pone fine al mio sonno agitato e, dopo una rapida colazione, corriamo dritti al primo bancomat dove esorto R. ad eseguire un doppio prelievo, che non si sa mai; operazione riuscita, possiamo quindi rilassarci trascorrendo il resto della giornata alla spiaggia "Base G", poco fuori Jayapura ma gia' ai confini del mondo civilizzato. Camminiamo spensierati sulla battigia ed osserviamo il lento scorrere della domenica del villaggio, tra pantagruelici pic-nic, cerimonie religiose improvvisate, villaggi su palafitte ed innumerevoli strette di mano, quando all'improvviso, mentre ero occupato dall'ennesima richiesta di foto, scorgo R. dirigersi verso una casa di pescatori ed allungare un fascio di banconote: preso da una sete irrefrenabile ha chiesto qualcosa da bere e, dopo avere sdegnosamente rifiutato l'offerta di una fresca noce di cocco, costringe il malcapitato residente a correre in moto verso il piu' vicino negozio e comprare 4 lattine di Sprite, rigorosamente ghiacciate. Cerco di scusarlo e chiarire la situazione, ma nei ricordi di questa cortese famigliola saremo per sempre ricordati come i due strani bule' morti di sete giunti chissa' da dove a bussare alla loro porta. Ottenute le lattine se le beve a fiato e poi chiede di tornare a casa; qui prepariamo i nostri bagagli, io il mio zaino e lui la sua giacca, domani si parte!

Lunedi' 25.1.2016

Piove a dirotto, rimandiamo la partenza....

Elenco dei possibili motivi che hanno portato R. a trovarsi in Papua Nuova Guinea:

- arrivato a Jakarta dalla Germania, passeggiando per il porto sale inavvertitamente su una nave diretta a Jayapura.

- arrivato a Bali dalla Germania, dopo una sbronza colossale si imbarca sulla prima nave in partenza, diretta casualmente a Jayapura.

- arrivato a Bali dalla Germania, a seguito di un'overdose di funghetti perde completamente la ragione e si incammina verso Est.

- arrivato in aeroporto a Francoforte, diretto ad Ibiza per un week-end, consuma la sua scorta di ecstasy in sala d'attesa e si imbarca sul primo volo in partenza, diretto in Indonesia.

- io vado in PNG, lui semplicemente mi segue.

Martedi' 26.1.2016

Splende il sole, partiamo di buon'ora alle 7.30.

Elenco dei taxi collettivi utilizzati per il superamento del confine:

- APO Terminal Jayapura - Entrop Terminal (4000Rp, 15min.)

- Entrop - Yotefa Terminal (5000Rp, 20min.)

- Yotefa - Koya Timur (12.000Rp, 45min.)

- Koya Timur - Pasar Skow (25.000Rp, 40min.)

- Pasar Skow - Wutung (frontiera, a piedi 15 min.)

- Wutung - Vanimo (10Kina, 1ora)

Siamo finalmente in Papua Nuova Guinea e la prima citta' in cui sostiamo, Vanimo, poco piu' di un villaggio, si rivela da subito un'ottima scelta, nonche' l'unica possibile: da qui non ci sono strade verso il resto del paese, solo spostamenti via mare e aria. Bussiamo alla porta della chiesa in cerca di ospitalita' per la notte sperando nella compassione del vescovo italiano, che pero' in questo momento e' da qualche parte in missione nella foresta; veniamo comunque indirizzati ad una guest-house cristiana in cima alla collina, sistemo in camera il mio bagaglio e scendiamo dritti verso la spiaggia per un tuffo celebrativo nell'Oceano Pacifico. Osservo R. nuotare in mutande ridendo contento e per la prima volta da quando le nostre vite si sono incrociate mi appare davvero felice: missione compiuta Mercante! Sto quasi per commuovermi, ma l'incantesimo viene infranto dall'intrusione di un uomo armato che ci intima di lasciare al piu' presto l'area militare sulla quale ci eravamo accampati. Festeggio di nascosto anche con un paio di bottiglie di birra South Pacific, lontano dagli sguardi riprovevoli dei gestori del nostro ostello ultraconservatore e proibizionista; cena a base di sardine e squisiti fagioli indonesiani e poi ci godiamo il meritato riposo dei vincitori. Inizio pero' a notare una certa agitazione nel comportamento di R., che non la smette di ridere istericamente, non riesce a stare fermo per un istante e finira' per rimanere alzato tutta la notte chissa' dove.

Mercoledi' 27.1.2016

Ci penso per tutta la notte ed alla fine decido di non addentrarmi ulteriormente nel paese: 50 euro per un passaggio in barca di tre ore mi sembrano davvero eccessivi: ritornero' indietro in Indonesia. Cerco di convincere R. a salire sul primo aereo e volare dritto a Port Moresby e da li', senza nemmeno uscire dall'aeroporto, imbarcarsi su un volo diretto in Germania, ma sfortunatamente una volta giunti all'ufficio della Air Niugini ci viene comunicato che nessun posto sara' libero prima di due settimane. E' a questo punto che R. prende la sua prima decisione spontanea, quella di proseguire da solo il suo viaggio verso l'incognito; cerco nuovamente di dissuaderlo dall'azzardo, ma si dimostrera' irremovibile. Ci dirigiamo allora in silenzio verso la spiaggia e lo osservo salire a bordo in equilibrio precario con entrambe le mani occupate dal giaccone e dalla scorta di fagioli; "At what time leaves the boat?" chiede speranzoso, "I don't have clock" e' la risposta del capitano. Passeranno ore prima della partenza; prego il capitano di tenerlo d'occhio e mi allontano per un paio d'ore verso il mercato e la zona del porto, per poi tornare alla spiaggia e ritrovarlo sempre li', seduto a prua scrutando l'orizzonte come il protagonista di un tenebroso romanzo di Conrad. Mi allontano di nuovo per procurarmi un paio di South Pacific che ci aiuteranno a passare il tempo, ma al mio ritorno non trovero' piu' nessuna imbarcazione ferma in attesa: "Your friend gone! gone!" mi grida la gente, e saranno queste le ultime parole che porranno fine ad una delle settimane piu' memorabili dei viaggi del Mercante....

P.S. La sera stessa, alla guest-house, ricevero' la visita inattesa di un uomo seminudo armato di arco e frecce, in evidente stato di ebbrezza, urlante frasi sconnesse del tipo "I'm a former leader", "Who's this white man?", ma questa e' un'altra storia, ma se solo ci fosse stato R. al mio fianco.....


Additional photos below
Photos: 29, Displayed: 29


Advertisement



Tot: 0.157s; Tpl: 0.018s; cc: 13; qc: 34; dbt: 0.1224s; 1; m:domysql w:travelblog (10.17.0.13); sld: 1; ; mem: 1.1mb