Racconti brevi dall'India: Calcutta

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La differenza tra due paesi sta tutta negli aeroporti: nuovo, fresco e pulito quello di Bangkok, vecchio e dall'aria dismessa quello di Calcutta.
Ma la citta' e' vivace ed attraente, niente a che vedere con le immagini di degrado e poverta' che uno si immaginerebbe, anche se di certo questi due elementi non mancano e sono ben visibili.
Kolkata, nel suo nome attuale, e' oggi, indubbiamente, la capitale culturale dell'India, ed i suoi abitanti brillano per raffinatezza ed intelletto; ma e' questa anche l'ultima citta' in cui sono sopravvissuti gli "uomini cavallo", i portatori di riscio' a piedi, forse, e grazie, al partito comunista indiano, che qui regna sovrano fin dai tempi dell'indipendenza, e sotto cui tutti hanno diritto ad un lavoro, anche se non si hanno i soldi per mettere assieme due ruote.
Qui hanno messo le loro radici tanti bangalesi, provenienti dal vicino Bangladesh, spinti da questa parte da condizioni di vita ancora piu' difficili; sarebbe stato interessante andare di la a dare un'occhiata...
E alla fine, tra uno sciopero generale ed un match di cricket rinviato, tra vecchie chiese e cio' che altro rimane a ricordo dei tempi dell'impero, non poteva mancare una doverosa visita alle sue celeberrime fogne: putride e puzzolenti, come da previsione!

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