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Published: January 5th 2017
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Quattro sono i luoghi piu' sacri legati alla vita del Buddha: di Lumbini (nascita) e Bodhgaya (illuminazione) ne ho gia' brevemente raccontato qualcosa, mentre per quanto riguarda Kushinagar (morte), chissa' mai se e quando riusciro' a visitarla; rimane solo Sarnath (predicazione) che capita giusto qui poco fuori Varanasi: sara' il caso di ritornarvi e scattare delle foto: la prima volta la mia macchina fotografica era nelle mani di qualche simpatico ladruncolo locale...
Colgo l'occasione offertami da un colossale ritardo accumulato dal mio treno per l'Orissa: numerato 12876, il Neelachal Express parte da New Delhi per raggiungere Puri passando da qui a raccogliere le torme di pellegrini che lasciano le sponde benedette del Gange per riversarsi in massa in un'altra, l'ennesima, citta' sacra del paese; arrivato di buon'ora in stazione scopro che il treno, previsto in partenza alle 20.10, e' in realta' indicato alle 16.20: che ci sia un errore? avro' mica sbagliato orario ed ormai e' perso? Per nulla, il convoglio e' solamentein ritardo di 20 ore! Cose che capitano, d'altronde questa, nella piana del Gange, e' la temutissima stagione delle nebbie e situazioni di questo genere non sono per nulla straordinarie; pazienza se poi si parla tanto di costruire
la prima linea ad alta velocita' del paese mentre quella media sulle linee normali raggiunge a mala pena (comprese le soste) i 30 Km/h! Mi aspetta una nuova notte nel mio comodo letto, non male viste le circostanze, ma al risveglio trovo un'altra brutta sorpresa: controllando online sull'efficientissimo sito delle ferrovie indiane (enquiry.indianrail.gov.in) noto con sconforto che le ore di ritardo sono ormai salite a 31 e quindi il mio treno arrivera' in piena notte. Ecco allora un' occasione per dedicare la giornata alla visita di Sarnath.
E' questo il luogo in cui il Buddha, dopo avere raggiunto l'illuminazione nella non lontana Bodhgaya, ha tenuto il suo primo sermone ed ha cosi', per dirla in linguaggio tecnico-religioso, "messo in moto la Ruota della Legge", creando la prima comunita' di fedeli che segna di fatto la nascita del buddhismo quale movimento religioso. La ruota, rappresentata pressapoco come quella di un carro, costituisce tuttora uno dei simboli fondamentali di questa religione e trova la sua collocazione anche al centro della bandiera indiana, paese in cui la percentuale di praticanti raggiunge ormai a malapena l'uno percento della popolazione. Sul sito sacro e' stato eretto un imponente stupa di pietra e mattoni, attorno
al quale migliaia di pellegrini effettuano il classico percorso circolare in senso orario sgranando rosari, facendo girare mulinelli di preghiera ed elevando al cielo i loro misteriosi mantra. Tutt'attorno sono sparsi i resti degli antichi templi e monasteri che erano sorti nel corso dei secoli, per essere poi distrutti dagli invasori musulmani, sepolti dalla foresta ed infine riscoperti dai nuovi invasori inglesi; oggi sono stati sostituiti dai nuovi edifici costruiti dai paesi buddisti del Sud-Est aiatico, di Tibet e Cina, e nuove comunita' monastiche hanno ripreso da tempo a popolare questo luogo che ne aveva testimoniato la loro nascita. Non poteva infine mancare una colonna del grande imperatore Ashoka, il cui capitello di straordinaria bellezza e' rimasto quasi intatto ed oggi, conservato nel piccolo museo locale ma degno di un posto di primo piano in qualunque delle grandi collezioni del mondo, e' diventato l'emblema ufficiale dello stato, utilizzato regolarmente su tutti i documenti e le banconote indiane.
Rientro a Varanasi dopo quest'appagante escursione solamente per scoprire che nel frattempo il Neelachal Express ha ormai accumulato un ritardo biblico di 37 ore e che quindi mi aspettera' un'alzataccia gelida poco prima dell'alba! Ma mi addormento speranzoso, confidando nell'affidabilita' del maestoso
sistema ferroviario indiano, ed al risveglio verso le 5.00 le mie preghiere verranno esaudite: le ore di ritardo sono prevedibilmente salite a 47, il treno arrivera' solamente verso sera e potro' cosi' dormire tranquillo nel mio caldo letto ancora per qualche altra ora...
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