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Published: February 11th 2019
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Ripulitomi per bene e tolti svariati etti di soffice sabbia accumulatisi nelle mie scarpe, decido di continuare il viaggio attraverso l'Egitto seguendo un percorso alternativo rispetto a quello consueto e molto piu' trafficato che risale verso Sud lungo il corso del Nilo: visitero' una collana di oasi sparse nel deserto che dovrebbero, secondo i piani del governo, creare una "Nuova Valle" che possa contribuire allo sviluppo del paese con attivita' produttive e nuove citta' da popolare. Quasi niente di tutto cio' si e' ovviamente realizzato e la vita da queste parti continua a scorrere lenta e tranquilla, con strade polverose e desolate percorse solamente da qualche fastidiosa motocicletta di fabbricazione cinese, indegne sostitute dei piu' nobili ma meno pratici cammelli dromedari.
L'oasi di Bahariya e' la piu' facilmente raggiungibile dal Cairo ma non offre grandi attrattive nei suoi immediati dintorni e praticamente quasi tutti quelli che la raggiungono soggiornano in un camp fuori dal paese e partono subito per un tour verso lo spettacolare e famoso "Deserto Bianco", lasciando la minuscola cittadina di Bahawiti immersa nel suo solito torpore. Decido di non investire 60 dollari per l'escursione anche perche' l'idea di trascorrere una notte all'aperto campeggiando nel deserto in pieno
inverno non mi attrae particolarmente; sborso comunque l'allucinante cifra di 100 sterline egiziane (quasi 5 euro...) per visitare il piccolo museo che ospita una decina delle famose "mummie dorate" rinvenuta in zona pochi anni fa: interessanti ma nulla di speciale, e comunque il biglietto comprende anche l'ingresso ad alcune antiche tombe che mi daranno la possibilita' di osservare da vicino per la prima volta degli antichi geroglifici e alcuni affreschi dai colori ancora sorprendentemente vivi, quasi fossero stati realizzati poche settimane fa...
Prendendo un autobus diretto all'oasi di Farafra si ha l'opportunita' di attraversare sia il desrto bianco che quello nero, comodamente seduti su una poltrona e risparmiando cosi' quei preziosi dollari chi mi torneranno sicuramente utili in futuro! Tappa successiva nell'oasi di Dakhla dove anche qui, appena oltrepassati gli ultimi campi al limitare dell'abitato, attraenti dune di sabbia dorata si estendono all'infinito verso l'orizzonte; la cosa che piu' mi alletta, pero', e' la costante diminuzione dei prezzi rispetto alle grandi citta' lungo la costa: qui finalmente riesco a pagare il giusto, cioe' quello che pagano normalmente tutti gli egiziani, come ad esempio 2,5 sterline per un te', quando solitamente se ne devono sborsare 5, o 4 nei casi
piu' fortunati, mentre nei luoghi ancora piu' turistici arrivano a chiederne 10, anche se un grosso sorriso d'intesa o uno sguardo di disapprovazione fa calare immediatamente il prezzo ad un piu' sopportabile 5. Quello del doppio standard nei prezzi (applicato ufficialmente anche da tutti i musei statali egiziani) e' un fatto che proprio non riesco a digerire!
Lascio Dakhla accompagnato da buoni ricordi e mi dirigo verso l'ultima oasi, quella di Kharga, la piu' sviluppata e notoriamente anche piu' "difficile"; qui infatti si avverano tutte le storie gia' sentite da altri viaggiatori: la polizia ci attende alla fermata dell'autobus e vuole a tutti i costi che soggiorniamo in un hotel di loro scelta, invariabilmente troppo costoso; riusciamo ad evitare che cio' avvenga firmando una liberatoria (Io,......., sentendomi sicuro in questa citta' non necessito di una scorta armata...) ma un poliziotto viene comunque posto a sorvegliare l'ingresso del nostro albergo e maldestri agenti ci seguiranno da lontano per le strade del paese durante tutto il nostro soggiorno, rendendolo piuttosto fuori dall'ordinario ma comunque abbastanza piacevole. Si metteranno il cuore in pace solamente dopo averci visto salire su di un autobus diretti il piu' lontano possibile da quelle zone ritenute, forse
a ragione ma apparantemente per niente, troppo pericolose e decisamente non adatte ai turisti occidentali, che farebbero comunque meglio a dirigersi in massa verso le destinazioni classiche, tipo Luxor, dove gli egiziani saranno sempre pronti ad accoglierli calorosamente, ben contenti di poterli spennare dei tutte le sterline rimaste ancora nelle loro tasche.
Prossima destinazione: Luxor.....
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