Finalmente Indocina!


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Laos' flag
Asia » Laos » North
December 30th 2008
Published: December 31st 2008
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Buone feste a tutti, lo so che ci immaginate stravaccati in una spiaggia idilliaca, abbronzati, con un cocktail in mano e un massaggio ai piedi tipico thailandese, ma in realta' non e' cosi', la vita qua' in Laos e' "dura", niente abbuffate pre e post natalizie, freddo di notte e caldo di giorno, topi essiccati e bus sgangherati.
Siamo ufficialmente entrati in Laos attraversando in barca il Mekong, l'immenso fiume color caffelatte che segna il confine naturale con la Thailandia, il tutto testimoniato da un cartello che avvisa "Gate to Indochina". Detto cosi' fa molto viaggio di altri tempi ma in realta' anche il Laos sta seguendo l' esempio della Thailandia con lo sviluppo di un turismo promordiale, comunque molto ben organizzato e con molta attenzione all 'ecologia e alle culture locali. Le tribu' dei villaggi vengono visitate nell' ambito del trekking da gruppi di non piu' di 8 persone e non piu' di 2 volte a settimana.
Quindi siamo partiti da Huay Xai, la cittadina laotiana sulla sponda opposta del Mekong, verso Vieng Phouka, indicataci dalla "Bibbia" Lonely Planet, come una piacevole cittadina da utilizzare come base per uno dei trekking piu belli del paese. E allora via con il minibus, infossati in sedili minuscoli e circondati da monaci col cellulare e anziane dei villaggi che hanno solo vomitato e mentre il bugigattolo arrancava ai 10 all'ora per strade tortuose e non sempre asfaltate, ci scorreva sotto gli occhi un paesaggio spettacolare di dolci colline ricoperte di foresta pluviale intervallato da pianure geometricamente squadrellate da risaie......mi e' presa la fase poetica...
L'arrivo alla meta e' stato un po' traumatico soprattutto perche' ci siamo subito resi conto che mangiare qua sarebbe stato un problema. Abbiamo addocchiato una tavola imbandita con zuppe dall'aspetto prelibato, ma poveri noi, erano destinate ad un gruppo di laotiani. Abbiamo provato al pseudo ristorante al lato , una zuppa orrenda che e' rimasta nel piatto, quindi infastiditi abbiamo lasciato perder e ci siamo diretti verso la guesthouse indicata da un bel cartello giallo.Il villaggio e' veramente primordiale e ci fa strano che ci sia un ufficio turistico che organizza trekking di elevato livello ecoturistico. La guesthouse in compenso e' carina e lungo la strada sentiamo musica a tutto volume e tanta gente a sedere sotto un tendone improvvisato.
Che bello, un matrimonio tipico!E per di piu' laotiano!Chissa quante foto e che ridere, ci inviteranno a pratecipare!
Si che ci invitano, ma sono gia' tutti ubriachi fradici e le dubbie pietanze sul tavolo non ci attirano per niente. Brodini marroni e fluidi dall'igiene incerta lasciati a meta' giaciono accanto a casse di birra Beer Lao. Ogni volta che passiamo li' davanti nella nostra ricerca di qualcosa di commestibile questi diventano piu' insistenti e fastidiosi, scatta anche la rissa....
Ma questi laotiani non dovevano essere i piu' pacifici del mondo? Non penso che abbia fatto tanto bene togliergli l'oppio. Fatto sta che il trekking salta perche' a pancia vuota non si fa niente. In realta' qualcosa al mercato c'era, sembravano 3 bei topolini essiccati ma la signora mi ha mimato le movenze di un animale piu' simile al criceto!
Ora siamo a Luang Nam Tha, citta' carina e molto civilizzata, a livello quasi thailandese, altra base per i trekking nell 'area protetta del Nam Tha, ma stamattina abbiamo avuto l 'ultimo colpo di coda di Vieng Poukha.
Siamo a colazione e sentiamo rumori dal soffitto:rantoli di animale, passi d 'uomo, tonfi sordi e poi vediamo una signora in attesa trepidante e uno scambio di soldi. Sul momento non ci facciamo tanto caso, ma quando appare il sacco di liuta realizziamo subito. Il rantolo era di un gatto, poi il resto avviene tutto sotto i nostri occhi. Anche l 'ultimo micino viene scovato e gettato nel sacco insieme agli altri che gia non si muovono piu.'.
Un proverbio dice che i cinesi mangiano tutto cio che vola tranne gli aerei e tutto cio che ha le gambe meno i tavoli.
Ecco, qua siamo vicno al confine cinese e tutto si spiega, e possiamo dire che non e' leggenda, abbiamo le prove!
La prossima puntata vi racconteremo i lati positivi del laos, ma anche questo e' il bello del viaggio, paese che vai usanze che trovi, NO?
Auguri!!

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28th January 2010

figueroa
questo è una vera vacanza siderurgica. La suggerirò ai coniugi Forcella da sempre interessati e illuminati

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