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Published: February 1st 2008
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As blue as lagon.
carnevale per cui immagino sia normale la marea di gente Eccomi qui, in questo mix di
colori e
suoni e
rumori che ti lascia senza fiato. Sarà una coincidenza, ma alla fine della giornata ho un gran malditesta, ma anche una gran voglia di ritornarci ancora, prima o poi,
a Venezia.
Venezia da l'impressione di essere una città
avara, che non regali niente
a chi non la sa esplorare: è fatta di crepe umide, e balconi che da un momento all'altro sembra vi si debba affacciare
la locandiera di Goldoni. è carnevale per cui immagino sia normale la
marea di gente; così tanta gente che siamo costretti a percorrere le stradine meno affollate per non accusare attacchi di claustrofobia. A
correre per strada per prendere la
metro, la borsa a tracolla tenuta stretta con la mano, a
ridere finchè
non ti fa male la mandibola, portarsi una mano ai capelli gridando
"è tardi
!", e
continuare a ridere, e
continuare a correre, con l'aria fredda del mattino che ti entra in bocca, e ti entra in gola, e ti entra nei polmoni, e ti entra
dentro e non ti esce
più. Ma non è un male, è solo aria, è solo vita,
è solo un attimo.
E poi ad un
Lo spirito della strada
streets spirit always fade out. tratto eccola,
la rivelazione:
<<No, ma dove stiamo andando? Non c'è mica la metro in questa cazzo di città
>> Affacciarsi sul muretto come fossi una
bimba di dieci anni, spingersi un po' più in avanti per guardare il fiume muoversi.
...dimenticarsi una mattina delle sigarette, del sistema che non gira, del mondo che non va, che sei una ragazza confusa e mentalmente instabile con muro in testa e un futuro per niente invitante. Non chiederti n.i.e.n.t.e...
Stare bene, e se non è felicità,
almeno ci somiglia.
E poi
giocare a perdersi, in questa Venezia
infestata dal carnevale. Scivolare attraverso gli sciami e
vivere, oh sì, io AMO questa città, la MIGLIORE di tutte, cristosanto se non la amo DA SEMPRE...
come hai detto che si chiama? E poi girovagare prima
distratti, il secondo dopo
attenti, e poi dinuovo
distratti, tra
maschere e coriandoli e costumi e tanta di quella roba falsa che si vede perfettamente che
il nostro cuore è vero.
A un certo punto ci
fermiamo TUTTI a guardarla.
Lei, quella ragazza, era lo
spirito della strada, era già scritto nel suo dna che sarebbe
sparita con la prima nebbia.
E queste strade sembrano tutte uguali. E
Dancer
...con la sua danza che si ripete, sempre uguale, sempre identica a se stessa, sempre diversa lei gira e gira il dado e cambia ancora verso il mio destino, in una mano, sapendo già che ho perso... lei potrebbe essere
ovunque per sempre, con la sua danza che si ripete, sempre uguale, sempre identica a se stessa, sempre diversa lei gira e
gira il dado e cambia ancora verso il mio destino, in una mano, sapendo già che ho perso.
Sono
morta in un istante che si replica all'infinito, perchè se ci penso
(a quei canali, a quei colori, la gente e il fumo e le labbra spaccate dal freddo
), se ci penso muoio ancora.
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