Meno esotico del Giappone, sorry...


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Germany's flag
Europe » Germany » Hesse » Frankfurt
December 16th 2007
Published: May 6th 2008
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Ciaoooooooo....... Benritrovati... Vi sono mancata??
Sto lavorando in-house a Francoforte (quella sul Meno) da quasi 3 mesi, e tante persone mi hanno chiesto se contavo di proseguire il travelblog. La risposta in genere è stata "non credo", perché non ho la connessione a casa, perché il caricamento delle foto su questo sito è lenta, e (last but tutt'altro che least) perché la Germania non è certo esotica come il Giappone... insomma, non è che ci siano poi immense differenze con la vecchia Italia, e non volevo raccontarvi cose troppo banali e noiose.
Perché sto scrivendo qui, allora, potreste legittimamente chiedervi?
Boh. :-)
Cercherò di essere breve e veloce... Non ci riuscirò, ma almeno ci provo...
Intanto un paio di notizie su Frankfurt (FFM per gli amici), per chi non ne sapesse proprio niente. Non è una grande metropoli, ha solo fra i 600.000 e i 700.000 abitanti - anche se di giorno diventano un'infinità in più, svariati milioni, per tutta la gente che vive attorno e ci viene solo a lavorare - ma è molto viva e vivibile. Ha due soprannomi, che io sappia: Bankfurt (perché è la capitale economica della Germania e sede della Banca centrale europea) e Mainhattan (per lo skyline che ne fa un po' una Manhattan sul Main, il Meno).
Per quel che riguarda me, sono arrivata qui il 29 settembre e me ne andrò subito prima di Natale. Mi è stato offerto un prolungamento di contratto, altri 3 mesi o giù di lì, ma ho rifiutato. Torno alla mia vita.
Il contratto prevedeva che mi dessero un appartamentino, ma non ce n'erano disponibili e sono stata 3 settimane in un alberghetto piuttosto fatiscente, e per la prima settimana (finché non si è liberata una stanza migliore e ho PRETESO di averla) (in alternativa, me ne sarei andata) in una specie di loculo: per aprire la finestra dovevo salire sul letto, non c'era neanche un cassetto, l'armadio era largo come il mio portatile e quindi quasi tutta la mia roba è rimasta in valigia... e, ogni volta che dovevo aprire la valigia per prendere qualcosa, non potevo più muovermi (letteralmente). Abbastanza orribile. E poi, ovviamente, non potevo cucinarmi niente (non cucino più, come ben sa chi mi conosce, ma era proprio triste non potere neanche scongerlarmi una pizza, farmi un tè, cose del genere...) e non avevo la lavatrice. Per cui passavo le domeniche a lavarmi la
HiltonHiltonHilton

racconterò di persona, agli eventuali interessati, perché questa foto mi fa alzare la pressione...
roba a mano nel lavabo del bagno...
Va beh, caliamo un pietoso velo su quelle tre settimane.
Finalmente (dopo estenuanti discussioni per evitare di essere ficcata in un appartamento a quasi 1 ora di treno dalla città!!) (mi sembra di avere passato 3 mesi a discutere e incazzarmi, e non dev'essere troppo lontano dalla realtà) mi è stato assegnato un appartamentino delizioso. E qui c'è tutto: lavatrice, asciugatrice, lavastoviglie, forno normale e microonde, tapparelle elettriche (doppio lusso, visto che spesso non ci sono neanche le tapparelle normali ma solo le tende), videocitofono, TV satellitare, lettore DVD, stereo, tutto! Mancano il telefono e la connessione, ahinoi... Ma mi sono comprata un cellulare da 2 soldi con SIM tedesca, così non spendo un patrimonio quando qualcuno mi chiama, e per la connessione, beh, mi arrangio come posso.
Ah: manca anche l'ascensore, e sono al 4° piano. Portare su i bagagli non è stato divertente (per fortuna mi hanno aiutata), e non è divertente arrancare su con la spesa. Qualcuno sa perché siano rari gli ascensori in Germania? Sono troppo borghesi e decadenti?
Anche la zona (Bornheim) è deliziosa: un po' alternativa, strapiena di locali e di negozi di ogni tipo, alcuni decisamente
mucca 1mucca 1mucca 1

una mucca! come a Tokyo!!!
bizzarri, e molto viva. E allo stesso tempo tranquilla. Perfetta per noi vecchie fricchettone. 😊
Finché stavo in albergo andavo al lavoro a piedi e tornavo a piedi: mezz'ora + mezz'ora, bello, dopo tanti anni sempre inchiodata alla scrivania era un vero piacere. Passavo per strade secondarie residenziali, magari facevo un po' di strada in più per attraversare i vari giardini pubblici e godermi i bellissimi colori autunnali degli alberi. Oppure in bicicletta, che mi ha prestato una gentile collega, ma non ci sono abituata; fra Genova, Umbria e Ancona, ho sempre vissuto in posti tutti salite e discese che invogliano poco a usare la bici... Sono andata a piedi anche qui, per il primo periodo, ma erano 50 minuti + 50 minuti e iniziavano a essere un po' troppi; ero sempre stanchissima, al ritorno i negozi erano già tutti chiusi e, insomma, mi sono fatta una bella Monatskarte per i mezzi pubblici e giro in autobus o tram o metropolitana. Anche perché la temperatura è calata, e a volte esco alla mattina e gli occhi iniziano a lacrimarmi furiosamente per il freddo...
Cose che qui mi piacciono molto:
- La puntualità incredibile dei mezzi pubblici. Capisco la metropolitana, ma
antico e modernoantico e modernoantico e moderno

"antico" per modo di dire, visto quanta parte della città è stata distrutta dai bombardamenti e poi ricostruita come prima. questa è l'Eschenheimer Tor.
come fanno a garantire gli orari degli autobus? Sanno in anticipo che traffico ci sarà?? Eppure sono puntualissimi anche quelli... Solo una volta ho beccato un ritardo. Boh.
- Il fatto che i mezzi abbiano porte ampie e al livello del marciapiede, così la gente entra ed esce tranquillamente con carrozzelle, passeggini e biciclette. Bello.
- Il gran numero di bambini! Venendo da un paese sempre più vecchio e decrepito come l'Italia, è un vero piacere vedere tanti cuccioli.
- Il fatto che i bambini siano immensamente più vivibili che da noi. Autonomi, per niente lagnosi e capricciosi e rompicoglioni e prepotenti e straviziati e straprotetti come gran parte dei bambini italiani... Se si sentono le classiche crisi isteriche di un bambino (così normali in Italia, ahinoi) si può essere quasi certi che siano figli di immigrati o di turisti. I bambini tedeschi che ho visto non piantano casini tremendi per avere quello che non possono avere, le regole sono chiare e non discutibili. E non mi sembrano per niente più infelici dei bambini nostrani, anzi! Sembrano allegri e sereni. E poi non stanno sempre appiccicati a mamme e papà e nonni: è normalissimo vedere per strada o nei giardini
antico e modernoantico e modernoantico e moderno

vista dalla mia camera in albergo
adulti che chiacchierano fra di loro, dando solo un'occhiata casuale ogni tanto, mentre i bambini (anche piccoli piccoli, anche di un anno o due) giocano, corrono, si arrampicano, cadono, si ritirano su, riprendono a giocare. Non ho mai visto un adulto tirare su un bambino caduto, né strillargli avvertimenti come è tristemente normale da noi: attento che cadi! attento che ti fai male! attento che sudi! (???), attento che ti sporchi! (??????????), attento che prendi freddo! attento che prendi caldo! attento che ci sono bambini più grandi! attento che c'è un cane! attento che c'è un gatto! attento che c'è l'acqua! Aaaaaaarghhhhhhhh! E poi ci si stupisce se da noi hanno un sacco di paure e in più si ammalano così facilmente appena escono un attimo dalla campana di vetro... e se tanti quarantenni vivono ancora con mamma e papà e sanno a malapena pulirsi il culo da soli (scusate il francesismo)...
- Il fatto che ci siano un sacco di biciclette e (naturalmente) piste ciclabili dappertutto. Tutte le categorie umane vanno in bicicletta, dai bambini di pochi anni alle anziane signore eleganti. Bello! E poi ci sono quei cosi da attaccare dietro alle bici, specie di carrozzelle per i bambini molto piccoli. Ho visto un papà girare tranquillo in bici in una via centrale con un bimbo (o bimba, naturalmente) sul seggiolino, uno nell'aggeggio attaccato dietro alla bici e un paio un po' più grandicelli (ma poco, comunque) che gli pedalavano accanto sulle loro biciclettine. Non so perché ma mi sono venuti in mente Lucia e Angelo. 😊 (bacioni, a proposito!)
- I prezzi, in genere più bassi che da noi (mezzi pubblici a parte: quelli sono decisamente cari). Il cibo costa meno, gli affitti costano meno, l'abbigliamento costa meno, le case hanno un ottimo isolamento termico e quindi presumo che anche riscaldarle costi meno, etc etc. Allo stesso tempo, mi sembra di capire che i salari siano più alti. C'è da stupirsi se tanti emigrano qui?
- Il fatto che la gente, a differenza che da noi, non si sente tenuta a buttare via i soldi solo per far vedere che può, come status symbol. Dappertutto ci sono negozi dell'usato (che vendono davvero di tutto) e sono frequentati da persone di ogni ceto, non certo solo dai poveri. I bambini, poi, credo che siano vestiti soprattutto con abbigliamento usato. Mi sembra molto saggio e sano. Come mi diceva molto semplicemente una ragazza: "Perché mai dovrei spendere 40 euro per comprare a mio figlio un maglioncino che fra pochissimo non gli starà più? Preferisco spenderli in altre cose.". E ora vedo la gente che al sabato compra i regali di Natale (solo al sabato o alla sera, sì: alla domenica è tutto chiuso, dicembre o non dicembre, e al sabato i negozi chiudono alle 16 come sempre). Beh, tantissimi, anche persone eleganti ed evidentemente danarose, comprano cose semplici e poco costose. Non come da noi dove bisogna per forza svenarsi per fare bella figura, e in particolare i bambini ricevono regali così costosi che ci si manterebbe un villaggio africano per un bel po'. Qui nessuno si vergogna a risparmiare soldi (per poi poterli spendere in cose migliori, appunto). L'argomento mi tocca in modo particolare perché, essendo di Genova, per tutta la mia lunga vita ho sentito fino alla nausea battutine sull'avarizia genovese ogni volta che mi rifiuto di buttare via soldi (peraltro guadagnati moooolto faticosamente) in stronzate o in cose inutilmente costose. Preferisco di gran lunga spendermeli in viaggi! Ma in Italia si passa per accattoni o avari se non si spreca... Qui no, e la cosa decisamente mi piace.
- Le mille iniziative culturali di questa città. Due teatri dell'opera, un sacco di teatri di prosa, fra cui l'English Theatre (ci ho visto Cat on a Hot Tin Roof) e uno internazionale, cinema con i film in lingua originale, un sacco di piccole rassegne cinematografiche (sono andata a quella spagnola e mi sono persa quella italiana e chissà quante altre), tanti musei (raccomando caldamente MMK, Museum für Moderne Kunst), un'infinità di gallerie d'arte (per chi ama la fotografia, è splendida Lumas) etc etc. E la fiera del libro, naturalmente, di cui in un giorno sono riuscita a vedere una minima parte. Le librerie (di libri nuovi e/o usati, questi ultimi a prezzi ottimi, in tedesco e in altre lingue) sono numerosissime e spesso dentro c'è la coda alla cassa!!! Balsamo per gli occhi...
- Come guidano. Io odio guidare in città, mi stanca moltissimo, ma qui lo farei senza problemi... intanto, grazie agli ottimi mezzi pubblici e al fatto che tanti vanno in bici, non c'è un gran traffico, ma comunque gli automobilisti sembrano avere il codice stradale stampato nel DNA. E anche il rispetto. Agli stop si fermano, non fanno solo finta; mettono la freccia se cambiano corsia, stanno molto attenti a pedoni e ciclisti (all'inizio mi sconvolgeva sempre vedere che, se anche mi stavo solo avvicinando alle strisce pedonali, ma magari ero ancora a 2 metri dal bordo del marciapiede, le macchine si fermavano comunque e aspettavano che fossi passata! Incredibile, dopo l'Italia...), non strombazzano a destra e a manca, vanno a velocità ragionevoli. Capisco perché in genere non ci siano limiti di velocità, neanche in autostrada: non ce n'è bisogno, se la gente è responsabile e se, quando le regole ci sono, le rispetta. Da noi sembra che si sia coglioni se non si sgarra sempre e comunque. Che fastidio mi ha sempre dato questa cosa!
- Il fatto che la maggior parte della gente è molto gentile, rilassata, si fa i fatti suoi serenamente. Mi è capitato spesso di essere ferma a un semaforo, a piedi o in bicicletta, e di vedere una donna (da ragazza ad anziana) che mi guardava apertamente e poi mi sorrideva. E, se apro una cartina per orientarmi in zone poco conosciute, quasi sempre arriva qualcuno che si offre di aiutarmi. Forse tanto buon umore deriva dal fatto che, secondo Wikipedia, FFM detiene il primato europeo per il
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sottotitolo: non si vive di sola cultura
reddito medio, circa 74 mila euro all'anno...? Che invidia.

Ci sono chissà quante altre cose, ma ora non mi vengono in mente...

Cose che non mi piacciono:
- La rigidità eccessiva di certe regole. Se arrivi di corsa all'autobus, che ha appena chiuso le porte ma è ancora lì fermo perché magari c'è il semaforo rosso, e bussi alla porta vicino all'autista, perché mai non deve aprirla?? Grrrrrr.
- Il cibo: sì che costa poco ma, beh, è pesante... Pieno di grassi, di salse e sughi e condimenti... Capisco perché quasi tutti mangino in posti italiani o cinesi o di altre provenienze. 😊
- Il cielo così spesso grigio o di un celestino slavato. Non vedo l'ora di rivedere un po' di blu, e giuro che cercherò di non lamentarmi più per il sole accecante: qui, anche quando c'è, lo si può quasi guardare senza fastidio.
- Le giornate così corte, in questa stagione. Che tristezza. Quando esco di casa c'è una specie di crepuscolo mattutino e arrivo in ufficio che si è appena fatto giorno, quindi vedo la luce diurna solo nei pochi minuti a piedi dall'uscita della metropolitana, e quando ne esco è buio da un
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c'era un'infinità di case editrici italiane mai sentite nominare...
bel po'. Non ne posso più di passare 5 giorni a settimana con la luce artificiale, è davvero deprimente.
- Il riscaldamento a livelli esageratissimi. Per andare in ufficio mi vesto a cipolla e lì sto in maglietta, ma ho troppo caldo lo stesso. I mezzi pubblici sono torridi, e ovviamente non posso stare a spogliarmi ogni volta che salgo su uno, quindi dopo pochi minuti sono fradicia di sudore. Poi scendo e mi si congela addosso. Nei negozi/supermercati non si può stare troppo a lungo, per lo stesso motivo. Esattamente il contrario del Giappone, dove si moriva dal caldo fuori e si gelava dentro...
- Il fatto che in ben pochi posti accettino la carta di credito. Vogliono contanti o un bancomat rilasciato da una banca tedesca. L'ultimo ovviamente non ce l'ho, e i primi spesso neanche... sono abituata a pagare con carta di credito dappertutto! Quindi continuo a dimenticarmi di prendere contanti, e troppe volte mi è successo di fare una spesona, arrivare alla cassa e dover rimettere tutto a posto. :-S
- Il fatto che sia così complicato procurarsi una connessione. Per avere la normale ADSL, in genere bisogna fare un contratto di 2 anni; Alice permette
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la foto della vergogna: questa è una mappa delle case per traduttori in Europa. no comment.
di farlo anche temporaneo, ma costa molto di più e, soprattutto, possono metterci mesi... inutile per me. Per quel che riguarda le schede per il portatile, l'unica che ho trovato (e ho chiesto in ogni dove) è quella Vodafone, ma costa un bel po' e non c'è tariffa flat.
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Sono passati vari mesi, gulp (ho rimesso piede sul suolo patrio subito prima di Natale), ma ancora non avevo pubblicato questa minipuntata del blog... Neanche tanto mini, poi, vedo che ci sono 123 foto... E' che appena tornata sono stata travolta da un milione di cose e, visto che tornavo a FFM a fine gennaio per un fine settimana, ho pensato di rimandare ad allora... Poi sono stata ingoiata dal lavoro e in più mi sono accorta che la regione di Franfurt era erroneamente indicata come Hesse, qui sul sito, e non Hessen, e precisina-come-sono ho dovuto segnalarlo e aspettare che la modificassero e poi sono stata ancora più ingoiata dal lavoro e dai preparativi per il matrimonio e me ne sono completamente dimenticata fino a oggi. E' ridicolo pubblicarlo adesso, forse, ma ci ho perso tempo prezioso e poi magari ci trovate cose che vi interessano lo stesso.
Bacioni
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cose affascinanti: un autore leggeva un brano di un suo libro e alcuni traduttori leggevano lo stesso brano nelle rispettive lingue.
ai miei affezionati lettori...

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Rimetto piede qui qualche anno dopo e vedo che è cambiato il layout del sito e si vedono pochissime foto... Chi volesse vederle tutte può cliccare su una foto e poi andare avanti con le freccette.


Additional photos below
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dopo il successone delle foto da Tokyo, non potevo non immortalare per voi anche qualche bizzarria più nostrana.


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