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Published: February 16th 2009
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Dopo 2 mesi di monti, colline, cascate, fiumi, tribu', templi, tra il freddo e il gelo del Laos settentrionale e la calura asfissiante delle citta' cambogiane, siamo finalmente arrivati al mare per proseguire il viaggio in maniera piu' simile agli immaginari di tutti, tra isole tropicali e palme da cocco. E' stata dura, ma ce l'abbiamo fatta...ehehe
Ora siamo di nuovo in Thailandia nel parco marino di Ko Chang (+ precisamente a Koh Mak) ma il primo incontro con il mare e' stato in Cambogia, a Sihanoukville, sempre in compagnia dei 2 contadini vietnamiti ( che per chi non lo sapesse sono i miei genitori n.d.r).
Eravamo rimasti a Siem Reap e in realta' sulla Cambogia non abbiamo raccontato molto.
Abbiamo notato una gran differenza tra la parte nord e le citta' turistiche al centro sud. Ci e' piaciuta un sacco Kratie, sonnolenta citta'in stile coloniale francese adagiata sul Mekong, con una immensa isola al centro e spiagge tutt'intorno alla riva. Chi lo avrebbe mai detto che si poteva fare il bagno nel Mekong? La citta' vanta anche i piu' bei tramonti sul fiume + importante dell'Asia da gustare nei tanti baracchini improvvisati sul viale, con una birra Angkor gelata e
un nehm, il nostro snack preferito, un cubetto di pesce marinato in spezie e avvolto in foglie commestibili dal sapore simil basilico. Delizioso
A kratie abbiamo passato 3 rilassantissimi giorni esplorando i dintorni in bici e poi in moto, lungo quel perfetto ecosistema fluviale del Mekong che qui e' rimasto intatto ed e' anzi la base di un pionieristico e bellissimo progetto di ecoturismo che ti permette di viaggiare lungo i villaggi del fiume in maniera autonoma assaporando la vita locale.
"Assaporando la vita locale"...... e' una frase che manca di originalita', molto da guida turistica, un po' come dire
"paesino caratteristico" o
"citta' caotica"o
"tipico villaggio"
Allora abbiamo coniato un nuovo termine che e' "placido baan" (baan significa villaggio) che rende molto meglio l'idea di un villaggio indocinese. Un placido baan per definizione deve per forza avere dei bufali che sguazzano nella melma, dei bambini che ti salutano dicendo sabaidee( laos) o hello (cambogia), dei campi di riso con qualcuno accovacciato nascosto nel tipico cappello a cono.
Questa e' l'immagine che ci ha seguito dal Laos meridionale fino alla Cambogia centrale, lungo il Mekong, un'immagine di vita semplice ma non povera. Il mitico e placido baan....
L'incantesimo si
e' rotto a partire da Siem Reap dove sono apparsi i lati piu' brutti e le conseguenze di un paese con una storia allucinante di guerre e corruzione. Poverta', sporcizia inesorabile, bambini di strada e mutilati.
Il piu' grande campo minato al mondo, ci vorranno ancora 30 anni per bonificare, che ha subito gli orrori di un regime che ha fatto peggio dei nazisti in Germania, dopo essere stato bombardato piu' pesantemente del vietnam dagli americani, che il Vietnam stesso!
Cosa si vuole di piu'. Eppure incredibilmente i cambogiani ancora sorridono (forse anche perche' il peggio e' passato) e fa strano pensare a tanti orrori in un paese dove la gente e' cosi gentile con te....
Avevamo lasciato gli archeologi alle prese con le interpretazioni dei templi Khmer, ma dopo i 3 giorni siamo ripartiti alla volta di Battambang per una piacevole gita in barca
Ma lasciamo il racconto alla prof e al suo taccuino di viaggio in diretta:
"4/02/09 Gita in barca.
Si parte alle 6.10 in un pulmino strapieno 11 persone anziche' 7 + bagagli voluminosi per 10 km circa.
Arriviamo all'imbarcadero. La barca non e' come quella della foto mostrata sul biglietto. Per scendere una scarpata
ripida portandoci dietro le valigie e le borse. Vinny scivola
Prima di arrivare incontriamo un villaggio poverissimo. Vivono in condizioni indescrivibili: bambini, giovani, vecchi, animali.
Partiamo strapieni alle 7.30. Villaggio galleggiante. Scuola con campo da basket sempre galleggiante. Entriamo in un lago immenso. Sembra di essere in mare. Tonle' Sap e' il nome del lago. Acqua marrone. Il + grande lago di tutto il su est asiatico. si collega al Mekong in prossimita' di Phnom Penh.
Esperienza avventurosa, sicurezza zero.
Avanzando verso Battanbang incontriamo ogni tanto un villaggio galleggiante. Sono tutti sorridenti anche se non hanno niente o quasi. Ci salutano da lontano, a farlo sono soprattutto i bambini. Quelli piccoli fanno tanta tenerezza. Sono prevalentemente nudi o quasi.
Come se non bastasse il carico, ogni tanto ci fermiamo per far salire qualche abitante del villaggio: un signore con valigia 24 ore, una bambina che va a scuola, la posta. Arrivano con veloci barchette, attraccano al barcone nostro e saltano su con uno scatto agile.
Uccelli acquatici dal becccho lungo.
Avvistiamo pure un maialino rosa.
Sulla barca i turisti non somo molto giovani, anzi... forse la media si avvicina piu' a noi due.
Alle 11 mi sento stanca, non si possono allungare le gambe, e' peggio che sull'aereo, ho un eritema ad entrambe le gambe (+evidente in quella di destra), c'e' tanto sole e sono tutta coperta x via delle zanzare (una l'ho stesa dentro la guida lonely planet); ce ne avevo una anche tra i capelli.
Alle ore 12 attracchiamo in un ristorante di un grande villaggio galleggiante. Siamo senza colazione (una bananina durante il viaggio e acqua) e quindi scendiamo a mangiare un piatto di riso con ananas, pomodoro e pezzetti di carne + formica. C'e' un moscone enorme che mi da' la caccia. Comperiamo anche ananas e cracker (piu' degli involtini di uovo per Andrea e Silvia) e ritorniamo a bordo. Per salire faccio pena e per poco non cado.
Anche a bordo ci segue il moscone, e' una lotta di tutti per allontanarlo. quando la barca se ne va, a bordo ci accorgiamo che e' salito un gatto.
Nel ristorante dapprima scendono Andrea e Vinny. Io mi allungo dal finestrino (si fa x dire) per fare foto al locale, quando Vinny torna indietro radioso dicendo che si puo' pranzare. Abbiamo tutti fame e non ci preoccupiamo dello standard e dell'igiene.
Quando ripartiamo avanziamo a passo d'uomo. Il fiume e' in secca. Speriamo bene!! La profondita' viene scandagliata con un bastone manovrato da un uomo a prua. Nel passare facciamo finire una barchetta con 2 bambini contro la sponda sinistra. tutto ok.
L'acqua e' melmosa. Nasse ovunque. E quel pesce sara' sicuro? Bambini con hulaa hoop.
Ore 11.40 sembriamo incagliati...NO
Al nostro passaggio si alza un'onda che spinge la vegetazione galleggiante sulle sponde e il livello si alza.
Quando ci avviciniamo a Battambang le case galleggianti scompaiono, ma al loro posto ecco fatiscenti alloggi su palafitte e discariche a cielo aperto. Immondizia ovunque. Frotte di bambini a fare il bagno. Arriviamo stravolti: 9 ore e mezzo di barca, caldo, sole e poco spazio. Ho le gambe anchilosate.
Sorpresa finale: una scalinata lunga e ripida c'attende dopo l'attracco! Sarebbe niente se non avessimo i bagagli. Arrivo in alto senza piu' forze. Un pulmino e via al Royal Hotel.
Appunti:
All'inizio tutti euforici, tutti scattano foto vanno su e giu', sulla prua, sul tettino. C'e' chi mangia in continuazione dal panino all'uovo sodo. Hanno portato ocne se' di tutto.
Alla fine molti si calmano, c'e' chi sta male, chi vomita. L'euforia scema.
Sono, siamo tutti stanchi, mosci...come un equipaggio che scruta lontano per vedere un lembo di terra, noi speriamo in un traliccio che stia ad indicare la presenza di una citta':BATTAMBANG"
Questi erano i tragici appunti di viaggio di Paola, comunque a parte le difficolta' e' stato un viaggio in un paesaggio straordinario, vedere la vita dei villaggi gallegianti ha dell'incredibile, la scuola, la polizia, i campi da basket, il bar tutto su piattaforme di bambu' che si alzano e si abbassano a seconda del livello dell'acqua. Ma il top e' stato vedere i maialini allevati nel mezzo del fiume in gabbie galleggianti sempre fatte di bambu'. Direi....capacita' di adattamento
Come la nostra d'altronde...ehehe
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Tommy l'andaluso
non-member comment
il momento di scrivere
E' giunto il momento di scrivervi, sicuramente anche qua a senigallia è avventurosa la faccenda, appena apri gli occhi al mattino sei costretto a lottare contro decine di demoni che si nutrono del tuo buon umore, e durante il resto della giornata sei schiacciato da un cielo color grigio smog. Ma per fortuna c'è il reggae c'è la muisca e la good vibration! Mi mancate ragazzi mi auguro per me che tornate presto e per voi di rimanre più tempo possibile. Comunque vi aspetto con el porro encendido!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tomy rebelde