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Published: December 3rd 2006
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Riparazione della frizione in corso
Presso la locale, diciamo, concessionaria della Mercedes... ZAHEDAN
La mattina presto siamo tutti e sei dal meccanico in attesa che il danno venga riparato, ansiosi di riprendere il viaggio.
I ragazzi dell'officina si danno un gran da fare, Sebastian ed Ermanno seguono le operazioni intrattenendo tra una battuta e una risata...santi uomini!!!
Nell'attesa prepariamo un buon cay e del pane fresco con marmellata e biscotti e facciamo colazione nel van.
Dopo un paio d'ore il nostro bolide e' rimesso a nuovo, pronto per affrontare lunghi tragitti e mangiare Km. EVVIVA!!
Tutti a bordo ragazzi, oggi passeremo il confine!!!
E via si riparte.
Di strada da fare ve n'e' un bel po' e a renderla ancora piu' lunga ci pensano le interminabili attese per via del cambio scorta obbligatorio della polizia iraniana. Ancora!
Impieghiamo, per via delle varie soste e attese, 3 ore e mezza a percorrere 30 Km!
All'ennesimo, dopo un'ora nel bel mezzo del deserto, visto e considerato che sto benedetto cambio non arrivava, salutiamo allegramente i poliziotti che ci avevano in custodia e con le scatole piene decidiamo di proseguire LIBERI per conto nostro!
Ciao ciao!!!
Facciamo cenno di "tante care cose" ad un appanicato pover'uomo in divisa e ovviamente armato con tanto di BESTIA a tracolla!
Il viaggio prosegue sereno nel deserto.
Bello viaggiare con un mezzo proprio, con una piccola casa ambulante dove rincantucciarsi ed ospitare amici di passaggio ogni tanto.
Bello seguire la strada metro per metro, vedere come cambia lentamente il paesaggio, i colori della gente, il tutto accompagnato da una foto, una lettura, una dormita ed una chiacchierata in compagnia!
Peccato solo che qui le ore scorrono in un paesaggio decisamente POCO VARIO, cosa vuoi...siamo nel deserto e CHE DESERTO!!!
Sabbia e terra secca, senza l'ombra di verde per Km e Km...
Di fascino pero' bisogna dire che NE HA!!!
Viaggiamo sballottati in una unica infinita "strada" verso il Pakistan!
Sembra di vivere una sorta di avventura da film (un po' comico anche, soprattutto per la presenza di Sebastian ed Ermanno 😊!!!).
Arriva la frontiera e sbrigate le varie pratiche burocratiche in uscita tra sorrisi e "hooda-fez" varchiamo la linea di confine.
Grazie Iran e soprattutto grazie Iraniani che abbiamo
avuto la fortuna di incontrare, per tutto quello che hanno saputo regalarci, donarci, a cuore aperto. GRAZIE!
BELOUCHISTAN - PAKISTAN
E appena si passa un cancello aperto sul nulla, cambia qualunque cosa che si muova!!!
I tratti somatici ed il colore della pelle delle persone, la fattura degli abiti che indossano, i meravigliosi truck completamente ricoperti di lamiera ribattuta e finemente verniciata addobbati con catenelle e sonaglietti, bambini che giocano a cricket.
Anche il chay da qui in poi e' rigorosamente con latte e zucchero; una bonta'!
Abbiamo fame e decidiamo di fermarci subito fuori dalla dogana.
Veniamo subito circondati da sguardi curiosi ed attenzioni, discrete.
Piano, piano il Sole cala quando ci rimettiamo in viaggio; dopo appena 50 Km e' buio e al posto di controllo della polizia (uno dei tanti ogni tot km.) ci intimano di fermarci li per la notte - might be dangerous in the dark for you to drive -
E sia!
Ci organizziamo per passare la notte nel deserto tutti e sei nel bus; un po' strettini ma alla fine ci riusciamo ad incastrare
soprattutto grazie ad Ale che decide di dormire raggomitolata in una nicchia di 1m.
I poliziotti ci offrono cibo e chay e ci intrattengono per alcuni minuti per poi scomparire senza piu' farsi vedere.
Nel corso della notte il numero di auto e furgoni che passa dalle due parti con numerosi fuori pista aumenta vistosamente: contrabbando.
Droga e beni sottoposti ad embargo dal Pakistan verso l'Iran e fondamentalmente benzina e gasolio verso la parte opposta. Amazing!
E SOPRATTUTTO l'immenso, meraviglioso, luminosissimo, infinito, tappetto di stelle che ci fa da cappello in questo grande spazio buio.
Ci commuoviamo.
All'alba, dopo che i nostri amici poliziotti ci risvegliano con dell'ottimo chay fumante, ci rimettiamo in cammino per il viaggio che alla fine durera' 14 ore attraverso un territorio selvaggio e bellissimo.
La strada altro non e' che una sottile striscia di asfalto nel deserto, roccioso o sabbioso, che per la maggior parte dei suoi 640Km e' ad una singola corsia a due sensi di marcia con buche e dossi per diminuire la velocita' in presenza dei posti di controllo della polizia e dei centri abitati.
Centri
Giovani osservatori
Durante il nostro pasto appena passato il confine abitati ossia tre case tre di fango con qualche decina di persone... e dei bambini che giocano a cricket...
Un viaggio molto stancante, in cui si sono alternati alla guida i 4 uomini a bordo, ma alla fine veramente bellissimo e indimenticabile, una gran bella esperienza.
Il viaggiare attraverso quei grandi spazi in cui il tempo sembra annullarsi, cullati, a volte violentemente, dalle oscillazioni del van, e' stato un po' un lasciarsi trasportare in una dimensione diversa quasi di sogno o di immateriale realta'.
Quando cala di nuovo la notte ad un ennesimo posto di controllo ci vogliono far fermare di nuovo ma alla fine riusciamo a convincerli di continuare se pur scortati...
Dopo un paio di "staffette di scorta" ennesima sosta; dopo una ventina di minuti capiamo che il problema consiste nel fatto che e' finito il diesel del pick-up della polizia...
Detto fatto!
Gli diamo del diesel dalle nostre taniche di riserva e fra grosse risate ci rimettiamo in cammino.
E' notte fonda quando rriviamo a
QUETTA
Raccolta in una vallata circondata da montagne innevate, capitale del Belouchistan,
L'alba ci saluta nel deserto
Presso il posto di polizia dove abbiamo passato la notte roccaforte dei talebani e di Al-Queda....
Sara'......!
Noi troviamo delle persone dolci ed ospitali ed un posto che ci offre delle incredibili immagini di vita cui i nostri occhi non sono abituati e che accendono la nostra curiosita'.
Si'! E' un mondo molto distante dal nostro, in cui esseri umani con diverse abitudini, costumi e credo non esitano a scambiare sorrisi e strette di mano o accennare un colloquio quando sono in grado di parlare un po' in inglese.
Che meraviglia i bazaar all'aperto ed i tanti banchetti dove il cibo viene preparato sulla strada.
Strada in cui passano numerose macchine ma anche decine e decine di carretti trainati dai muli (a volte poverini caricati come tali...)
Tanti i profughi afgani, i piu' poveri, e tanti con gli occhi di un azzurro cielo che sembra freddo ma che in realta' e' pronto a scaldarsi in un attimo.
La temperatura e' freschina, fredda la notte e Pistakkia ancora e' in fase di recupero dalla febbrina in piu' con il viaggione nel deserto, il tutto senza mai lamentarsi... che brava lei!!!!
Compriamo una bellissima "copertina", ossia
Desert road
There we go!!! una stola di lana (o a volte misto cotone) parte integrante dell'abbigliamento di tutti gli abitanti della zona, nella quale Pistakkia si avvolge a riccio e che risultera' mega utile nel corso del viaggio!!
Quetta e' anche il luogo con cui ci ricongiungiamo con tutti i vari personaggi che stanno percorrendo questa pista con i loro mezzi.
Sono belli questi "appuntamenti a distanza"; ognuno va per la sua strada ma a volte ci si rincontra condividendo delle nuove situazioni e scambiandosi informazioni ed esperienze.
Passiamo qualche giorno qui per poi intraprendere la maratono su rotaia che dall'ovest del Pakistan ci portera' al confine con l'India per poi risalire verso nord ed alla capitale Islamabad.
Trentadue orette... mica male....
Visited Countries Map
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imaran
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good
salam baey bohot acha shous ha