GIORNO 32: DAGLI APPENNINI ALLE ANDE


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Published: December 15th 2008
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PERITO MORENOPERITO MORENOPERITO MORENO

60 metri di altezza, 5 km di larghezza e 14 km di lunghezza: ecco a voi una delle meraviglie della Patagonia!

L'ALTRA PATAGONIA


Full immersion nella natura tra boschi, fiumi e laghi





E' impossibile immaginare qualcosa di piu' bello che l'ammirabile color blu dei suoi ghiacciai


Charles Darwin




E cosi', una volta arrivati "at the End of the World" le possibilita' si restringono: o mi imbarco su una nave
rompighiaccio e me ne vado in Antartico, o inizio a risalire il continente...

Visto che le mie finanze son limitate, la scelta e' facile e cosi' non mi rimane che ripetere la stessa trafila, al contrario: si parte alle 5,00 del mattino. Bus, frontiera, traghetto, frontiera e alle 18,00 son di nuovo a Rio Gallegos. Qui il tempo di prendere un po' di informazioni per il proseguimento del viaggio, salutare Giacomo che si ferma qui, e alle 20,00 son di nuovo su un bus, verso la mia prossima meta.

Scende la sera e mi addormento, cosi' senza neanche accorgermene faccio la mia prima comparsata sulla mitica Ruta 40, che per intenderci sta al continente Sud Americano come la Road 66 sta a quello Nord Americano.

E' l'una di notte quando arrivo a destinazione, nel piccolo villaggio di El Calafate.

Questa piccola cittadina non sarebbe certo negli itinerari di molti viaggiatori se non
PERITO MORENOPERITO MORENOPERITO MORENO

Ecco cosa succede quando si stacca un lastrone di ghiaccio: sequenza numero 1...
fosse il punto di partenza piu' comodo per visitare il famoso Parque Nacional Los Glaciares.
La citta' in se' e' una striscia continua di negozi di souvenir, agenzie di viaggio, ristoranti e hotel... tutto e' incentrato sul turismo, unica fonte di sussistenza della zona.

Ma poco importa, finalmente viene il tempo di vedere la grande attrazione della zona: Il Perito Moreno.
A 80 km da El Calafate e dentro il Parco Nazionale, questa gigante lingua di ghiaccio che finisce la sua corsa nel Lago Argentino (il piu' grande della nazione e dalle acque splendidamente turchesi) e' una di quelle cose che puo' tranquillamente rientrare nella "lista delle cose da vedere prima di morire"...
Lungo 14 km, con un fronte di 5 km e un'altezza che arriva fino a 60 mt, e' veramente uno spettacolo per gli occhi ma non solo: impressionante infatti e' anche il rumore provocato dal movimento di questi enormi lastroni di ghiaccio, che avanzano (ad una media sul fronte principale di anche 2 mt al giorno, facendo si' che questo sia uno dei pochi ghiacciai al mondo che non si stia ritirando) e si scontrano, provocando rotture e crolli che spezzano il fiato.
Passo il giorno
PERITO MORENOPERITO MORENOPERITO MORENO

... sequenza numero 2...
intero a scattare foto e ad ammirare il ghiacciaio da vari punti di vista, pronto ad immortalare qualsiasi pezzo di ghiaccio si stacchi dal corpo principale per cadere nel lago, generando ondate mostruose.
Bello, veramente bello!!

Ma e' tempo di riprepare lo zaino, salire sul primo bus e andare ancora piu' a nord.. come? Ma andando a sud!!
Infatti il problema di fondo e' questo: mi sarebbe piaciuto risalire la Patagonia dall'altra parte, ossia attraveso la mitica"Ruta 40", ma questa alternativa risulta piu' lunga e costosa a causa delle condizioni della strada, che in questo tratto risulta tortuosa e non asfaltata.
Per questo mi vedo costretto a prendere un bus che ritorna a Rio Gallegos (e 3!) e prosegue su per la "Ruta 3" ( la stessa attraverso la quale ero arrivato) fino a Comodoro Rivadavia, per poi inoltrarsi verso l'interno attraverso la "Ruta 25" fino a ricongiungersi, dopo una ventina e passa di ore di cammino, alla "Ruta 40". E ancora piu' su, cosi' che dopo 28 ore filate di bus, finalmente arrivo: sono arrivato nella cosiddetta Zona dei Laghi.

E la mia prima meta e' El Bolson.

Strada facendo i paesaggi son cambiati notevolmente, passando
PERITO MORENOPERITO MORENOPERITO MORENO

... sequenza numero 3! Peccato non poter mettere il sonoro!!
da quelli aridi e piatti del sud a quelli ben piu' verdi e ondulati del nord... Siamo sempre in Patagonia ma qui la presenza delle Ande si fa sentire: come dice il nome stesso, l'area e' costellata da miriade di laghi, uno piu' bello dell'altro, da fiumi (e' il paradiso per il rafting), boschi, riserve e tutto quello che serve per creare un grande scenario per incantare gli occhi degli amanti della natura.
E' il primo di dicembre e la stagione turistica da queste parti deve ancora iniziare: questo lo dimostra il fatto che l'ostello dove dormo ha aperto i battenti il giorno stesso in cui son arrivato, che in giro si vedon solo gruppi di viaggiatori israeliani e che i parchi nella zona son ancora di libero accesso, senza dover pagare l'entrata.
El Bolson era, negli anni addietro e prima dell'avvento del turismo, una meta famosa per gli hippies, attratti dalla pace e dalla tranquillita' di questa vallata incastonata tra le montagne.
Al giorno d'oggi questa atmosfera 'frikettona' la si respira solo durante la 'feria' locale, quando i vecchi hippies vengon a vendere i loro manufatti nelle loro bancarelle nella piazza principale.
In ogni caso, nonostante tutti i negozi
EL BOLSONEL BOLSONEL BOLSON

Vista panoramica
e ristoranti, l'atmosfera e' gradevole ed offre una ottima base per visitare le attrazioni circostanti.

Il primo giorno me ne vado a visitare la Cabeza del Indio, una roccia la cui forma ricorda appunto il profilo di un uomo. E da qui, quella che doveva essere una semplice camminata di mezza giornata, si trasformera' in una scarpinata lunga e piacevole: non volendo tornare indietro per la stessa via, infatti, mi ricongiungo ad un altro sentiero che porta ad una cascata e da qui ancora a camminare lungo una strada sterrata. Avendo perso anche l'ultimo bus che mi possa riportare in paese comodamente, cammino cammino fino a ricongiungermi alla strada principale a 4 km da El Bolson. E qui, piu' per sfizio che non per fatica, provo a fare l'autostop, curioso di vedere se qualcuno si ferma per caricarmi. No, non c'e' verso... alla faccia della mentalita' hippy!! E cosi' me ne torno a piedi, lungo la "Ruta 40" (non l'avro' percorsa tutta, ma almeno posso vantarmi di essermela fatta a piedi!) fino El Bolson, chiudendo la giornata con almeno una ventina di km all'attivo.
L'indomani mi prendo un bus (ok camminare, pero'...) e me ne vado al Lago Puelo,
EL BOLSONEL BOLSONEL BOLSON

La Cabeza del Indio
a 18 km di distanza, dove poter camminare lungo la riva e rilassarmi sulla sua piccola spiaggia.

Ma ancora e' tempo di muoversi e questa volta lo spostamento e' solo di qualche centinaio di chilometri (strano ma il concetto di distanze qui varia molto...)
Arrivo prima a Bariloche, la citta' piu' grande della zona e seconda citta' turistica piu' importante dell'Argentina dopo Mar del Plata sulla costa atlantica. Ma la decisione, presa notte tempo, fa si' che non mi fermi qua ma prosegua per andare nella sempre turistica ma piu' piccolina Villa La Angostura.

Questa piccola localita', presa d'assalto negli ultimi anni dai "porteños", che qui vengon a passare le vcacanze nelle loro seconde case, e' una piccola gemma: le case in legno, le strade (al di fuori di quelle principali) non asfaltate, tranquillita' ed una baia eccezionale sul Lago Nahuel Huapi.
Seppure piccola, la citta' e sparsa ovunque e il semplice arrivare all'ostello, tra strade polverose, sali-scendi e altro, e' una piccola impresa. Il lago, invece, dal centro dista 3 km sempre di su e giu' che pero' ti permetton di visitare piccoli tesori come la Selva Strana, una piccola palude circondata dai boschi.
Ma la cosa
EL BOLSONEL BOLSONEL BOLSON

Il Lago Puelo con le Ande sullo sfondo
piu' bella e' sicuramente la baia, dalla quale partono le barche per andare a visitare il vicino "Bosque de Arrayanes", famoso per i suoi alberi particolari che si dice abbiano ispirato Walt Disney durante la lavorazione di "Bambi".
Bosco che pero' non andro' a visitare , stanco di vedermi scucire soldi per ogni cosa di un minimo interesse: questa infatti ormai e' la politica da queste parti...
C'e' qulcosa di bello da vedere? Bene, ci mettiamo subito un bel biglietto di ingresso (almeno tre volte piu' caro per gli stranieri che per i locali) e poi ti facciamo pagare cari i mezzi di trasporto...
Be', vada una, vada due, ma poi basta! 25 euro per un'oretta di barca (tra andata e ritorno) piu' 8 euro di entrata per vedere un bosco di alberi (che oltrettutto si posson vedere a gratis - ok, non cosi' tanti e cosi' grandi - anche nella piccola Selva Triste) no eh! Basta!

Il problema da queste parti e' che i prezzi stan tornando alle stelle. L'Argentina e' sempre stata una meta cara, con prezzi comparabili a quelli europei. Nel 2001 poi, la gestione dell'economia un po' troppo libertina degli anni precedenti (coome per esempio
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Sempre il lago Puelo ma da un'altra angolazione...
una sopravvalutazione del peso, con una conversione fantozziana da uno a uno con il dollaro) ha fatto si' che si verificasse il temuto crack: un bel giorno lo Stato ha candidamente dichiarato che non avrebbe potuto far fronte ai debiti contratti. E' la bancarotta, che si ripercuote sull'economia di tutto il Paese, portando sul lastrico milioni di persone.
L'¡nstabilita' porto' al crollo dei prezzi e al ridimensionamento dell'economia (come fa del resto una nazione che produce solo carne a voler aspirare a far parte del cosiddetto Primo Mondo?!).
La recessione ha avuto pero' anche una piccola nota positiva: la riscoperta, da parte degli Argentini stessi, della loro terra. Non piu' ricchi come credevano, infatti, e non potendosi piu' permettere viaggi all'estero, han cominciato a girare per il loro Paese, rivalutando posti prima da loro del tutto dimenticati, la Patagonia in testa.

Ma anno dopo anno i prezzi cambiano ( e basta leggere la Lonely Planet per farsi un'idea: leggi i prezzi scritti, poi vedi quelli reali e ti viene da buttare la guida stessa nellaspazzatura...).
Con un rapporto piu' veritiero nei confronti del dollaro di tre a uno, l'economia si sta riprendendo, ma i prezzi stan tornando quelli di
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Il Cerro Piltriquitrón.. questa l'ho scattata dal bagno dell'ostello: non so se rendo l'idea!
prima. Solo una cosa rimane veramente economica: la carne!

Tu puoi andare al supermercato e comprarti una fetta di carne da cucinarti (di qualsiasi taglio, tanto e' sempre buona!!) per meno di un euro! Siamo talmente al limite che ti vengono a costare di piu' le verdure di contorno!!
E comunque e' vero: anche se non sei un cuoco provetto (come me), e comunque la cucini, la carne qui e' sempre squisita e saporita!

Tutto questo per dire, a voi che state meditando un viaggio da queste parti: L'Argentina val bene una visita ma sbrigatevi prima che la pacchia finisca!!!

Lascio Villa La Angostura e mi inoltro sempre piu' nella Regione dei Laghi. Mi avventuro lungo il famoso "Camino de los Siete Lagos": 120 km di strada a tratti sterrata che si inerpica lungo paesaggi bellissimi, tra laghi e torrenti, fino ad un'altra meta famosa della zona:San Marrtin de los Andes.
Altra citta' turistica, altro lago: questa volta il Lago Lacar.

Trovare da dormire non e' mai un problema: ottima fonte di informazioni, infatti son gli Uffici Turistici.
Sempre posizionati in punti strategici come autostazioni e centri citta' (lo so che sembra banale come cosa ma fidatevi che non e' cosi' comune! Mi e' capitato di trovarmi in nazioni dove per trovare un ufficio turistico avresti avuto bisogno di un altro ufficio turistico che te lo indicasse!!!!!).
Presenti praticamente in tutti i centri di un qualche interesse (c'era pure a Rio Gallegos, e con questo ho detto tutto!!), sono sempre funzionali e con personale gentile pronto ad indicarti le cose da vedere, fornirti mappe delle zone e liste dei posti dove dormire, con relativi prezzi. Veramente efficienti, complimenti (del resto, se mi dovessi basare esclusivamente sulla mia LP...)
Di questa efficienza tutta argentina, comunque, avevo gia' avuto prova all'arrivo all'aeroporto di Buenos Aires. Arrivato dopo un volo intercontinentale, infatti, fa sempre piacere ritrovarsi all'interno dell'aeroporto cartelli enormi dove son indicati i vari posti dove poter cambiare, e a quale tasso, e altri cartelli con le indicazioni su come raggiungere il centro della citta', elencandoti le varie possibilita' e i vari costi... praticamente il sogno di chiunque arrivi in una citta' straniera dopo 16/18 ore di volo!!

A San Martin de los Andes, comunque mi fermo un paio di giorni: non visitero' molto, piu' che altro mi dedichero' alla lettura e al relax... del resto mi
VILLA LA ANGOSTURAVILLA LA ANGOSTURAVILLA LA ANGOSTURA

La Selva Triste
devo preparare mentalmente: mi aspetta una nuova avventura.

Sto infatti per lasciare l'Argentina...

La prossima meta: Cile!!


Additional photos below
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VILLA LA ANGOSTURAVILLA LA ANGOSTURA
VILLA LA ANGOSTURA

Il Lago Nahuel Huapi
SAN MARTIN DE LOS ANDESSAN MARTIN DE LOS ANDES
SAN MARTIN DE LOS ANDES

Vista del lago Lacar
SAN MARTIN DE LOS ANDESSAN MARTIN DE LOS ANDES
SAN MARTIN DE LOS ANDES

Questa casa in legno, vicina all'ostello, mi ha colpito particolarmente


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