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Published: September 19th 2006
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Cari i miei affezionati lettori, oggi (lunedì) non ho lavorato perché è festa nazionale: la giornata del rispetto verso gli anziani. Quando abbiamo saputo che festa era, ho detto agli altri traduttori che sarebbero state gradite offerte davanti alla mia porta. Possibilmente di frutta, che è l'unica cosa che qui mi manca davvero. Beh, anche il pane mi manca. Insomma, poi me n'ero completamente dimenticata... Oggi sono andata in giro a fare gli ultimissimi acquisti, visto che non avrò altri giorni liberi prima della partenza; stasera rientro e vedo qualcosa davanti alla mia porta. Il primo pensiero, essendo un'italiana-che-ancora-si-dimentica-di-quanto-siano-civili-i-giapponesi, è stato che qualcuno avesse lasciato dei rifiuti... poi guardo meglio e sono un avocado, posato su un nido di tovaglioli di carta, e una bottiglia di Nikko Beer. E un biglietto anonimo con fiori disegnati e tanti auguri a Mamma Lia. :-))))))
Ho subito chiamato Thorsten per ringraziarlo, tirando a indovinare, e infatti è stato lui. Che carino!
In questo fine settimana lungo, Diana e io avremmo tanto voluto andare a Kyoto; però sembrava che avremmo dovuto lavorare ugualmente, solo all'ultimo minuto ci hanno detto che no, eravamo liberi, e uffffff... ci siamo buttate subito su Internet, ma non ci
doubutsu
non ho idea di che sia è stato possibile trovare un ryokan (le locande tradizionali, con i tatami e i futon) con una stanza libera. Perlomeno ai prezzi che potevamo permetterci di spendere. Ne avevamo trovato uno, ma sembrava bruttino... e lo shinkanzen (il famoso bullet train che supera i 300 km l'ora) costa già più di 200 euro... e i treni normali o i bus ci mettono quasi tutta una giornata... e pioveva... insomma, abbiamo rimandato alla prossima volta, sperando che gli dei shintoisti ci richiamino qui.
Sabato, quindi, abbiamo passato tutta la giornata a Odaiba, la zona del porto. Chi lo conosce pensi all'Expo di Genova, ma molto, molto, molto, molto, molto, molto, infinitamente più grande... ecco. Siamo state in giro dalla mattina alla sera, saltando un sacco di cose, e siamo riuscite a vederne solo una parte. E' una grande isola artificiale; mi dicono che ai tempi degli shogun c'erano fortezze e cannoni (daiba, in giapponese). Si può girare a piedi, ma ci vorrebbe chissà quanto, bisognerebbe bivaccare lì! In alternativa ci sono battelli (che però non siamo riuscite a trovare :-( ) o un comodissimo treno elevato, monorotaia, che attraversa prima il ponte Rainbow e poi tutta la zona e che
ferma in tutti i punti più interessanti. C'è di tutto: da parti desolate, tipo zona industriale nostrana, a parti bellissime con parchi, piscine, una gigantesca ruota panoramica, edifici decisamente avveniristici, centri commerciali, luna park, bagni termali (anzi, un vero parco tematico con bagni di tutti i tipi, all'interno, all'aperto, su roccia, di sabbia, solo per i piedi etc etc... aperto dalle 11am alle 9am!), ricostruzioni del Giappone d'antan e un milione di altre cose.
Oggi basta con le chiacchiere (devo mettermi un po' a posto la camera, è in uno stato indescrivibile e qui è quasi mezzanotte) e passo alle foto. Ciao!
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