Fuul power

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Addio pace e quiete: sono arrivato al Cairo, che con i suoi piu' di 10 milioni di abitanti si appresta a diventare una delle piu' grandi megalopoli del pianeta. E come non accorgersene? Viali ad otto corsie attraversano il centro e mostruose sopraelevate oscurano il cielo; fiumi di automobili intasano le strade e muri di gente ostruiscono i marciapiedi; rumore di clacson e fumi di gas di scarico appestano l'ambiente, cumuli di rifiuti per la strada e palazzi decrepiti prossimi al crollo: una dannata citta' infernale? Niente affatto, il Cairo non e' poi cosi' male! La gente e' in gamba, simpatica ed affabile, alcuni quartieri sono ovviamente peggiori di altri ma in ognuno di essi e' possibile trovare qualche vicolo tranquillo dove la gente ama sedersi all'aperto gustandosi un caffe' fumando rilassatamente una pipa ad acqua. Anche il cibo e' passabile, ma sfortunatamente una delle specialita' del luogo e' il kushari: un mix di pasta e riso freddi, lenticchie secche e cipolle fritte condito con brodo e sugo di pomodoro. Ci si salva con gli immancabili shawarma (kebab) e tahammyya (falafel), massiccie dosi di fegato e cipolle, una discreta pizza e gustosi dolci di pasta sfoglia (baklava), ma la vera sorpresa e' il piatto tipico della colazione, il fuul, un fenomenale stufato di fave o fagioli condito con olio, limone e prezzemolo servito con pane e sottaceti: riempie lo stomaco e da' la carica necessaria per partire all'esplorazione della citta' vecchia, del quartiere copto, delle vicine piramidi a Giza oppure solamente per tentare di prendere la metropolitana durante l'orario di punta....

Allessandria supera di poco solamente i 5 milioni di abitanti e la differenza si sente! Qui si riesce a camminare indisturbati per la strada senza essere trascinati di peso dalla folla, tutto sembra essere piu' a misura d'uomo e solamente il rumore incessante dei clacson e' paragonabile a quello della capitale. Un bel lungomare coronato da una serie di edifici d'epoca, un forte ottomano al posto dell'antico faro, un teatro d'epoca romana e la nuova biblioteca che cerca faticosamente di reggere il confronto con la sua storica predecessora: niente di che, ma dopo gli eccessi del Cairo un po' di normalita' non guasta. Non rimane che passare il tempo oziando seduti ad un caffe' lungo la strada, guardandosi attorno provando ad immaginarsi un italiano in terra straniera di qualche decennio fa....

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