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Published: October 28th 2006
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Urfa la Grande
Particolare di una delle due vasche sacre (piene de carpe grasse!) Abbiamo lasciato la Cappadocia con un gran sorriso sulle labbra e sul cuore ma con tanta voglia di rimetterci in cammino. Puntiamo ad Est, sempre piu' ad Oriente fino a raggiungere il luogo dove sorge (il nostro) Sole...
La prima citta' che raggiungiamo con un bus notturno é:
ŞANLIURFA (anche nota come URFA)
Arriviamo che é mattino presto verso le 7.30
L'otogar, la stazione degli autubus, é ancora molto calma.
Come accade di solito dopo i tragitti notturni nei bus, per quanto effettuati su dei mega-confortevoli autobus della Mercedes molto moderni e con servizio a bordo (pensa...) facciamocelo a dire: un po'... rincoglioniscono !!!
Quindi tutti intorpiditi ci mettiamo a fare colazione in un piccolo bar della stazione a base dell'ONNIPRESENTE çay e di deliziosi biscottini.
Il Sole é caldo ed in generale le temperature sono molto piu' alte di quanto non ci saremmo aspettati il che é mooolto piacevole....
Ci dilunghiamo un po' mentre la stazione degli autobus piano piano prende vita.
Iniziano ad arrivare le prime persone che diventano via via piu' numerose.
Aprono le piccole attivita' commerciali e gli uffici delle diverse compagnie che iniziano ad urlare le varie destinazioni per attirare i
Produzione di pane
e su questo ce danno 'na pista!!! Ecceziunale veramente potenziali clienti.
In una mezz'ora da silente la stazione si trasforma in un pullulare di vita...
Troviamo un alberghetto "senza infamia e senza lode" non lontano dal centro e ci accasciamo sul letto per un sonnellino riparatore.
Dopo un paio d'ore, ormai desti e vispi, iniziamo la perlustrazione della citta', il primo luogo (dei tanti da ora in poi) dove nessuno di noi due é fin'ora mai stato...da adesso in poi sara' tutta una nuova scoperta per entrambi!!!
Le nostre informazioni ci dicono che man mano che ci spostiamo verso Est dovremmo trovare un ambiente piu' conservatore, austero e tradizionalista.
Ale si attrezza quindi con il velo (il primo acquistato ad Istanbul a cui seguiranno un altro paio acquistati in questi giorni per avere un po' di varieta'...), vestito lungo e via. Si va !!
Dopo pochi passi veniamo immediatamente smentiti.
L'ambiente é tutto fuorché ostile e tutto fuorché conservatore.
Vediamo infatti decine di donne che non indossano il velo e l'ambiente é decisamente rilassato.
Lo scorso lunedi era la fıne del periodo di Ramadan e tutta la settimana é festa nazionale un po' (per capirci) come il nostro Natale. Scuole e
Fra i giardini sacri di Urfa
una montagna di gente in giro durante la festa di fine Ramadan negozi sono perlopiu' chiusi.
Ci incamminiamo quindi per le vie del centro, tenuto benissimo, fino ad arrivare alla parte piu' bella della citta' ossia i sui giardini sacri.
E' un posto stupendo !!!
Attorno alla grotta dove si ritiene sia nato il profeta Abramo, veneratissimo dai musulmani, é stata costruita una meravigliosa moschea che domina i giardini perfettamente curati.
Altra "attrazione" sono le vasche delle carpe sacre, anche loro venerate e viziate con abbondanti quantita' di cibo da oltre 1.500 anni.
Le due vasche principali sono alimentate da una serie di canali che scorrono lungo tutti i giardini.
Essendo Urfa un luogo sacro di pellegrinaggio la citta' é invasa da migliaia di persone provenienti dalle piu' disparate zone della Turchia.
E' meraviglioso osservare questa incredibilmente variegata massa umana con abbigliamento e tratti somatici cosi' diversi tra loro, passeggiare fra i giardini, fermarsi a banchettare sul prato, sedersi in uno dei mille tavolini a bere çay o prendere un gelato.
Quello che salta subito agli occhi sono le TORME di bambini!
Rispetto alla densita' di "pupilli" cui siamo abituati (uno o al massimo due - di solito zero... - per famiglia) si
rimane a bocca aperta a vedere famiglie con cinque o piu' bambini, tutti piccolissimi, vagare felici in un vorticare di vocii, salti e schiamazzi.
Un'altra cosa che salta agli occhi é la vera e propria "fissa" che tutti i bambini sembrano avere per le armi giocattolo. A migliaia! Ovunque!!!...cosa che a noi pare decisamente poco edificante e poco educativa...
Decidiamo di alzarci dal nostro punto di osservazione (il prato) e di incamminarci per andare a dare un'occhiata alla grotta dove nacque Abramo.
Per entrare ci sono due ingressi separati, uno per gli uomini ed uno per le donne, quindi ci dividiamo.
Il luogo non ci entusiasma particolarmente...non c'é molto da vedere a parte TANTA gente che spinge per entrare a pregare e soffermarsi davanti alla grata di ferro dietro la quale si intravedono appena le pareti di una grotta poco illuminata. Nemmeno l'atmosfera risulta essere troppo "mistica"...tra spinte e gomitate per passare avanti ci ritroviamo quindi all'uscita un po' perplessi.
Decisamente piu' belle sono invece le architetture delle strutture esterne sulle quali ci soffermiamo a lungo.
Bello anche incamminarsi verso il forte che dall'alto domina i giardini e la citta' di Urfa.
Altro
Il Sole fa capolino...
...tra i luoghi sacri di Urfa posto degno di essere menzionato é sicuramente il bazaar, sempre centro di vita come in tutto il mondo.
C'é qualcosa di magico in questi vicoli brulicanti che attirano la nostra curiosita' spingendoci sempre piu' nel cuore di questo infaticabile via vai di merci e persone di ogni genere.
Affascinati ci troviamo a camminare senza sapere esattamente per quale destinazione, fino a perderci (grazie ad Ermanno per modo di dire, visto che non si sa come ma riesce sempre ad orientarsi come una bussola) tra i colori delle sete esposte fuori dalle decine di botteghe, delle spezie ammonticchiate in enormi sacchi, tra gli odori che profumano l'aria di kebab e stuzzicano anche i piu' pigri appetiti, e mille voci, rumori di veicoli che corrono di qua e di la', centinaia di piccioni viaggiatori chiusi nelle gabbie, galline frettolose che ti tagliano la strada, pelli di agnelli appena scuoiati ammassate una su l'altra (dall'odore e dalla vista per Ale insopportabili!)...
Troviamo, come oasi nel deserto, una deliziosa piazzetta nascosta in fondo ad uno dei mille vicoli del bazaar, popolata da soli uomini (a parte i pochi turisti) impegnati a giocare a carte, a backgammon, a sorseggiare çay e discutere.
Pausa pranzo
posto che vai, cosa che magni :) L'atmosfera qui diventa improvvisamente bucolica.
Il tempo sembra scivolare con ritmo piu' lento, l'aria calma scorre tra le decine di tavolini dove anche noi approfittiamo per rilassarci un po'.
Bambini dai movimenti adulti e dallo sguardo vivace passano con il loro fagotto pieno di attrezzi da lavoro proponendosi come lustrascarpe.
Ermanno approfitta dei loro "servigi" fra il divertito ed il commosso.
Restiamo nella piazzetta a lungo; quasi non ci va di interrompere quella bellissima atmosfera che si é creata...
Ma dopo un po' decidiamo comunque di andare.
E di nuovo mille e mille colori, odori, sapori....
La maggior parte dei nostri quasi quattro giorni ad Urfa li abbiamo spesi ad effettuare acquisti per la nostra nuova attivita' di "importatori di cose belle dal mondo" !!!!
Contratta e bevi çay, contratta e bevi çay, contratta e bevi çay...
Cosı' per ore e ore.
Ma alla fine siamo usciti vincitori !!!!
Ora c'é solo da sperare che quello che abbiamo spedito arrivi sano e salvo a destinazione.... finger crossed...
Un saluto Urfa.
E' l'ora di ripartire.
Chiaramente sempre piu' ad Est.
Prossima destinazione.....
MARDIN
A tre ore di bus da Urfa, il primo dolce contatto avviene con un anziano signore dal volto scuro e segnato dalla vita, evidentemente non troppo agiata, seduto accanto a noi che aprendo il suo cartone di pane al sesamo ci guarda e con un cenno ce ne offre un po'.
Seduto accanto a lui un ragazzone baffuto che scopriamo essere una guida turistica di Mardin ci aiuta (tra gesti e parole mozzicate in inglese mischiato a turco) non solo a capire dove scendere, ma alla fine ci accompagna, portando una delle borse di Ale, fin sul cucuzzolo della cittadina antica dove troviamo un lussuosissimo alloggio.
Piove.
Piovera' ancora di piu' il giorno successivo.
Veri e propri torrenti di acqua dal cielo.
Mardin é un delizioso paese con quasi 2.000 anni di storia completamente arroccato sulle pendici di una ripida montagna.
Luogo strategico nei secoli é tutt'ora una localita' di fondamentale importanza per il governo Turco trovandosi ad appena 30Km dal confine con la Siria e di conseguenza fortemente militarizzata.
Lo spettacolo della distesa della valle della Mesopotamia (ve la ricordate da scuola????) che si stende apparentemente infinita giu' a valle ci da grosse
Fotocopie ambulanti!!!
La nostra guida fotocopiata sulla strada dai potenti mezzi, alimentati con gruppo elettrogeno, delle "cartolerie" turche emozioni.
Ma é nei suoi vicoli stretti e scoscesi che si respira l'anima di Mardin.
Le pareti delle vecchie case trasudano storia, trasudano lingue diverse (fra cui l'arabo e l'aramaico) trasudano calore e bellezza umana.
Una volta di piu' (scusate se ci ripetiamo) ma é il bazaar a rappresentare al meglio tutto cio!
In particolare ci rimarra' nel cuore una minuscola saletta per bere çay scovata tra i vicoli del bazaar, dove ci fermiamo un'oretta per scaldarci le mani e socializzare con alcune simpatiche persone del luogo...(sempre in turco-italiano).
Ancora una volta é ora di muoversi.
Tra meno di un'ora ci aspetta il mini bus per Diyarbakır e da qui il bus notturno per Van!
Ma questo ve lo racconteremo nelle prossime puntate!
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terron fabio (statte you know?)
non-member comment
buon viaggio!
ieri sera ari mi ha parlato del blog... bello bello... vi comincio a seguire allora!