Tutti a bordo dell'Aquidaban


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South America » Paraguay » Concepcion
March 3rd 2023
Published: April 22nd 2023
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Venerdì 17 Febbraio - Arriviamo a Concepcion dopo uno straziante viaggio in autobus da Asuncion, con frequenti fermate a scaricare e caricare passeggeri durante tutte le otto ore della sua durata. Nostro scopo è la navigazione lungo il fiume Paraguay a bordo della storica (1965) motonave "Aquidaban". Per l'occasione ci stabiliamo nello storico (1905) Hotel Frances.

Sabato 18 Febbraio - L'Hotel Frances è in fase di profondo decadimento ormai da diversi anni ma la nuova gestione ha finalmente avviato dei lavori di restauro. Scendiamo al porto per chiedere informazioni sulla navigazione ed apprendiamo così con orrore che la prima imbarcazione in partenza per Puerto Vallemi, la nostra destinazione a monte del fiume, è la piccola e poco invitante "Dalma", una nave dalle dimensioni ridotte ed ingombra di quelli che a prima vista sembrano cumuli di rottami. Fortunatamente veniamo a sapere che un'imbarcazione più grande partirà lunedì; ritorniamo in hotel sollevati e ci fiondiamo sul pranzo a buffet come se non ci fosse un domani. Trascorriamo la giornata esplorando Concepcion. Si costeggia il fiume all'ombra di ciò che rimane di vecchi edifici industriali, passando per la sede del club locale dell'Olimpia Asuncion e dalla grande caserma occupata dall'esercito; in acqua giacciono inutilizzati i resti di imbarcazioni un tempo maestose, per mancanza di passeggeri o forse solamente per il livello delle acque che per lungo tempo è stato tristemenmte troppo basso a causa delle sempre più ricorrenti siccità (fortunatamente questa stagione delle pioggie ha riportato il Rio Paraguay ai fasti di un tempo e la portata del fiume è ora decisamente elevata, ideale per una buona navigazione!). In centro si va al mercato per un buon pranzo a base di pesce fritto e manioca bollita, mentre per cena un ristorante poco lontano offre lo stesso menù ma in un ambiente decisamente più sofisticato. Una decina di eleganti locali sorgono lungo la strada che dal centro scende al porto e in questi si può sorseggiare qualche birra ghiacciata comodamente seduti su poltroncine sponsorizzate, mentre di fronte ai cancelli del porto, in posizione strategica, si trovano un paio di bar molto meno pretenziosi e decisamente più equivoci, frequentati da gente decisamente poco raffinata e molto più alla mano.

Domenica 19 Febbraio - Scendiamo di buon mattino al porto per vedere se la nave è arrivata ma nulla è cambiato rispetto a ieri; tutto appare tranquillo e sospettosamente immobile. Cominciamo un poco a preoccuparci: arriverà davvero una nave? L'ufficio della navigazione è perennemente chiuso e tutt'attorno non si trova nessun personaggio affidabile a cui chiedere informazioni. Di sera ci riproviamo e notiamo subito uno strano viavai di moto ed auto tutte in direzione del porto: buon segno! Entriamo dal cancello ed eccola là ad aspettarci l'Aquidaban, grande gloria della navigazione paraguayana, regina delle acque e padrona del maestoso fiume Paraguay; certo, a prima vista si presenta un po' trascurata e traballante, con assi di legno storte e vernice arrugginita, ma paragonata alla Dalma può senza dubbio essere definita un perfetto esempio di bellezza ed affidabilità. Nulla si muove sul ponte, tranne alcune donne intente a fare il bucato, e tutto l'equipaggio è probabilmente sceso a terra correndo a rifugiarsi nel bar più vicino; conoscendo il bar in questione, ci andiamo anche noi e riesco a farmi indicare quello che dovrebbe essere il capitano: un ragazzo biondo piuttosto giovane e per due terzi già ubriaco che si rivelerà essere poi un semplice mozzo. Sono in grado comunque di capire che la nave partirà martedì a mezzogiorno, ma nulla di più. Lo lascio con i suoi compagni di equipaggio a godersi il meritato riposo...

Lunedì 20 Febbraio - Di nuovo al porto la mattina presto e troviamo così conferma alle nostre informazioni: l'Aquidaban partirà davvero Martedì a mezzogiorno! Possiamo così goderci una giornata di meritato riposo all'Hotel Frances, dotato addirittura di piscina ma che da tempo giace tristemente vuota ed invasa dalle erbacce. Ci consoliamo consapevoli del fatto di stare nell'ormai ultimo hotel storico della città, dato che l'altrettanto aristocratico Hotel Victoria ha chiuso i battenti poco più di un anno fa e l'Hotel Colonial è ormai da tempo entrato nel 21° secolo.

Martedì 21 Febbraio - Il grande giorno è arrivato! Diciamo addio all'accogliente Hotel Frances, ci procuriamo un bottiglione da 5 litri di fresca acqua minerale e scendiamo al porto alla ricerca del capitano; superiamo una traballante asse di legno e siamo finalmente a bordo, dove possiamo così scegliere tra un posto sulle panche di legno (troppo dure), una lurida cabina da 4 letti (troppo costosa) oppure una delle invitanti amache che penzolano nello stretto ed afoso corridoio: optiamo saggiamente per queste ultime. Partiamo puntualissimi a mezzogiorno e siamo finalmente in navigazione lungo questo fiume selvaggio che è rimasto uno degli ultimi ancora navigabili con navi di linea in tutto il Sudamerica al di fuori del bacino del Rio delle Amazzoni: nessununa diga osa sbarrarne il suo corso! Siamo anche fortunati perchè solo fino ad un paio di mesi fa il basso livello delle sue acque ne precludeva del tutto la navigazione mentre ora, nel pieno della stagione delle pioggie, le sue dimensioni sono a dir poco impressionanti e le sue acque scorrono abbondanti, scure e limacciose. Risaliamo così lentamente il fiume per un viaggio che durerà all'incirca 25 ore, con occasionali soste negli sperduti villaggi che sorgono lungo le sue sponde, trascorrendo il tempo con lo sguardo sognante rivolto verso le sue rive boscose ed assistendo allo spettacolo serale del tramonto e a quello notturno della via lattea.

Mercoledì 22 Febbraio - Risvegliarsi in navigazione lungo un fiume del Sudamerica porta sempre il buon umore, ma quest'idillio viene interrotto dalla cupidigia del cuciniere che ci fa pagare 10.000 guaranì per una tazza d'acqua bollente con del caffè solubile e dello zucchero: decisamente troppo, anche perchè per soli 15.000 si può godere di una più che decente cena a base di riso e grossi pezzi di carne bovina in salsa, e sempre per 10.000 si può avere il privilegio di una lattina di birra ghiacciata. Va anche detto che il cuciniere è anche colui che ci ha "venduto" i posti sulle amache e si è intascato i nostri soldi, 30.000 guaranì a testa; strano personaggio, molto potente. Pochi affari sembrano invece fare le donne che vendono le loro mercanzie agli occasionali passeggeri e durante le varie soste lungo il viaggio (l'Aquidaban viene definita un vero e proprio mercato galleggiante...), come pure il tizio perennemente addormentato che gestisce il piccolo negozio di bordo. Approfittiamo ancora della cucina (pasta e carne questa volta) e, dopo una breve sosta al largo di Puerto Casado, passiamo a poca distanza da una grossa caverna scavata dalle acque nella roccia di una delle poche colline che spuntano dal nulla in queste piatte lande desolate; infine, puntuali alle ore 13 dopo 25 ore di lenta navigazione, sbarchiamo nel bollente villaggio di Puerto Vallemi, raggiungibile da Concepcion anche con sole quattro ore di autobus, ma l'esperienza a bordo della Aquidaban vale davvero ogni ora in più spesa per arrivarci!


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