1917 - 2017: 100 anni di rivoluzione

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San Pietroburgo, poi Pietrogrado, Leningrado ed infine ancora San Pietroburgo: inutile dire che la storia e' passata spesso da queste parti...

Proprio quest'anno ricorre il centenario della rivoluzione d'Ottobre che ha posto fine al dominio secolare degli zar e ha dato avvio alla costruzione della grande utopia sovietica; la citta' di certo non manca di offrire spunti per la celebrazione di quegli eventi: il palazzo d'inverno viene ancora preso d'assalto da una folla oceanica, questa volta non piu' alla caccia dei membri del governo provvisorio ma alla spasmodica contesa di uno dei preziosi biglietti gratuiti distribuiti dal museo dell'Hermitage ogni primo giovedi' del mese; l'incrociatore Aurora fermo all'ancora sembra sempre pronto a lanciare il colpo d'avvio di una nuova rivolta, musei e teatri festeggiano l'anniversario con mostre celebrative ed esibizioni straordinarie. O forse tutto questo e' solo una mia impressione e gli abitanti della citta' trascorrono tranquillamente le loro giornate allietati dall'atmosfera prenatalizia tutta pupazzi di neve, luci sfavillanti e shopping sfrenato.

Per me San Pietroburgo rimarra' comunque la mecca delle stolovaye: semplici ed economiche mense che esibiscono al banco la loro piu' o meno ampia scelta di piatti tipici della gastronomia russa (si', l'insalata russa qui esiste davvero ed e' onnipresente!); muniti di vassoio si devono solo indicare le portate piu' invitanti e poi pagare il tutto alla cassa. La grande idea sovietica era quella di liberare le massaie da una parte del loro gravoso domestico ed aumentare la quota di tempo libero a loro disposizione; non si sa come poi esse siano diventate solamente sinonimo di cibo disgustoso e servizio scadente. Qui pero' la loro qualita' e' sempre ottima, i prezzi ragionevolmente bassi e sopratutto le trovi ovunque, alcune anche aperte 24 ore su 24: davvero quello che ci vuole all'uscita da uno dei numerosi ritrovi che la vita notturna di San Pietroburgo ci mette a disposizione per trascorrere in allegria le sue lunghe e buie notti invernali.

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