A caccia di monaci


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Laos' flag
Asia » Laos » North
January 12th 2009
Published: January 12th 2009
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Non siamo in Birmania, come qualcuno potrebbe pensare dal titolo(in quanti??...ehehe) ma a Luang Prabang, la capitale culturale del Laos, con piu' di 30 templi in in una superficie piuttosto piccola. A giudicare dai racconti di diversi anni fa era una citta' magica, una penisola circondata dalle acque del mekong e di un suo affluente con un numero impressionante di monaci e una collina al centro con un tempio da cui ammirare tutta la citta'...Ora e' stata dichiarata patrimonio dell'umanita' dall' Unesco ed e' "giustamente" iniziata la corsa al turismo. Perche' biasimarli, noi facciamo lo stesso nelle nostre citta', aumentando i prezzi proponendo menu' fissi per le comitive etc...Sicuramente la citta' ha perso parte del suo fascino, ci sono enotece, bar alla moda, centri benessere...in una cittadina di 30000 abitanti che potrebbe essere una Assisi tropicale. Secondo noi la citta' e' comunque fantastica, basta chiudere gli occhi in quelle due vie popolate da falang (come chiamano qua tutti gli stranieri) alla ricerca di vita occidentalee uscire dai percorsi piu' battuti.
Questa mattina ci siamo alzati alle 6 (beh si va a letto alle 10, va bene) per andare a vedere la processione dei monaci che sfilano dal tempio lungo le vie cittadine, mentre i laotiani li aspettano sul marciapiede con delle offerte di cibo. Centinaia di monaci per lo piu' ragazzini, elegantissimi nelle loro tuniche arancio e gialle, a piedi nudi (fa freddo!) che camminano con la loro coppa delle offerte a tracolla ricevendo, riso, frutta, dolciumi, in silenzio e con grande dignita'. Cosa puo' rovinare questa descrizione idilliaca? Beh in un punto c'erano centinaia di turisti, quasi piu' dei monaci stessi che li aspettavano con gili obiettivi da 50 cm sgranati, senza ritegno e rispetto, sbraitando...a noi sembrava piu' la passerella di Cannes con 1000 flash, che una processione di monaci pacifici. Beh forse siamo un po' troppo polemici, in fondo anche noi siamo turisti (mmm viaggiatori?)..eheh ma il fatto e' che tutti fanno sempre le stesse cose ovunque, senza un po' di fantasia e di tempo per assaporarsele pur avendo quasi tutti piu' mesi di viaggio proprio come noi. Ma non vi preoccupate c'e' sempre il lieto fine nei nostri racconti....infatti in mezzo a tutti quei monaci apparantemente uguali, con la testa rasata gli stessi colori e le stesse ciotole, abbiamo riconosciuto il nostro amico Phew, conosciuto ieri pomeriggio in un tempio. A dir la verita' ci ha riconosciuto lui, era l'unico che sfilando ci fissava sorridendo, poi ci siamo accorti e lo abbiamo salutato timidamente, sentendoci orgogliosi di essere gli unici ad aver avuto un contatto personale con uno di loro. Lo abbiamo conosciuto ieri al tempio principale, lui stava studiando lo spagnolo con un traduttore elettronico e un libro regalatogli da qualcuno perche' vuole diventare guida turistica per gi spagnoli e abbiamo passato buona parte del pomeriggio con lui, insegnandogli qualcosa di spagnolo e approfondendo il discorso della vita monacale. In realta' non e' come da noi che ti fai prete tutta la vita, piu' che altro lo fanno i ragazzi dei villaggi che non possono studiare, magari passano qualche anno li e ricevono istruzione gratuita oltre a studiare il buddismo. Poi c'e' chi continua e chi no.
Comunque abbiamo scoperto 2 nuovi colori qua in Laos:l'arancione monaco e il verde risaia che da noi non esistono
Abbiamo 2 filmati strepitosi ma non riusciamo a spedirli.....speriamo a presto
ciaoo

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