Go Goa? Nao, obrigado!


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Mozambique's flag
Africa » Mozambique » Southern » Inhambane
December 3rd 2010
Published: December 19th 2010
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Oceano Indiano, capanne di paglia sulla spiaggia, un passato da colonia portoghese, musica reggae e birra a volonta': uno potrebbe credere di essere finito a Goa, la localita' balneare per eccellenza della costa indiana, ma in questo caso siamo sulla sponda opposta dell'oceano: in Africa, Mozambico per l'esattezza.
Qui il mezzo di trasporto per eccellenza e' il chapa, un vecchio minibus quasi sempre giapponese di seconda mano, con ancora le vecchie scritte stampate sui fianchi, qualcosa del tipo "scuolabus di Osaka Est" o "Monte Fuji sumo club"; la capienza nominale sarebbe di 11 posti, quella effettiva di 15, ma quasi sempre si arriva tranquillamente almeno a 18 e, non essendo per natura i giapponesi dei giganti, si viaggia tutti compressi tra i sedili e schiacciati da borse, valigie, sacchi di verdure, bambini e mazzi di galline starnazzanti legate tra loro per le zampe.
In queste condizioni cerco di allontanarmi da Maputo sulla strada nazionale N1, che corre verso Nord per tutta la lunghezza del paese, piu' di 2000Km, solo che, dopo avere aspettato quasi due ore sotto il sole che il veicolo si riempisse di passeggeri (qui non si parte se prima tutto il posto disponibile non e' stato occupato, giustamente...) dopo piu' di un'ora di viaggio siamo ancora bloccati in periferia da un grosso ingorgo causato dai lavori di ampliamento della carreggiata. Ed allora ho l'occasione per un primo assaggio di quella che si puo' ormai definire l'invasione cinese del continente: attenti tecnici dagli occhi a mandorla controllano l'andamento delle operazioni, giovani operai butterati, anch'essi dalla pelle chiara, guidano i grossi macchinari da cui non sono neppure state rimosse le targhe con gli ideogrammi del loro paese d'origine, mentre ai mozambicani rimangono i lavori piu' semplici ed ovviamente piu' faticosi, a forza di pala e braccia. Niente da dire sul risultato: qui le strade non sono davvero niente male!
Arrivo che e' ormai sera a Xai-Xai, una semidismessa localita' balneare ben poco attraente che non invita certo a rimanere per piu' di una notte, e cosi' il giorno dopo raggiungo Tofo, che invece puo' decisamente essere definita una delle perle della costa: qui si respira un'atmosfera che tanto mi riporta alla mente le spiagge di Goa, quella per cui e' facile fermarsi e molto piu' difficile ripartire; ed inoltre, a differenza dalla parente indiana, qui l'industria turistica non si e' ancora troppo sviluppata, o forse dovrei dire che non lo e' quasi per niente, prova ne e' il fatto che non si siano ancora manifestati quegli aspetti negativi che l'afflusso di un gran numero di visitatori in un piccolo posto molto spesso, inevitabilmente, si porta appresso.
Non che manchino i turisti, in questo caso per lo piu' sudafricani, data la loro prossimita' geografica; ma perche' tutto questo proprio a Tofo?? Beh, qui la spiaggia e' lunga chilometri, a formare una larga mezzaluna di sabbia dorata e pulita; grosse onde si alzano nel tardo pomeriggio al salire della marea, rendendo il mare dominio esclusivo di giovani surfisti biondi ed abbronzati, e poi, cosa forse piu' importante, al largo delle sue coste si trova una delle zone di oceano con la piu' alta presenza di squali balena al mondo, che sono qui facilmente avvistabili ed e' addirittura possibile nuotarci assieme. Dicembre, essendo la stagione delle pioggie, non e' di certo il periodo migliore, per cui chiedo qualche parere a chi ha gia' effettuato l'escursione: il primo ragazzo li ha visti benissimo, ma era in immersione; il secondo ci ha provato 2 volte ma non ha avuto la stessa fortuna, mentre anche per le ultime due ragazze di squali nemmeno l'ombra, ed in piu' sono state assalite da gruppi di grosse meduse urticanti. Ci rinuncio.
Dopo una breve visita alla vicina Inhambane, antico porto mercantile dalle chiare influenze arabe, indiane e portoghesi, salgo ancora a Nord fino a Vilankulo, per gli ultimi giorni di relax al mare.
Qui la spiaggia e' completamente differente rispetto a Tofo: protetta al largo da un arcipelago di lunghe isole, i suoi fondali non sono mai troppo profondi, con un'acqua dal colore azzurro chiaro quasi trasparente, con larghe dune di sabbia che si formano al largo, raggiungibil anche senza il bisogno di nuotare. Alla sera le barche dei pescatori ritornano con il loro carico di pescato, attesi dalle mogli, dai figli e anche da me, ben lieto di poter aquistare qualsiasi tipo di pesce, crostaceo o frutto di mare per l'onesta cifra di 50 Meticais al chilo, l'equivalente pressapoco di 1 euro!
Non ho risalito neppure meta' della costa mozambicana, ma questa prima dose puo' bastare per il momento, per cui mi dirigo ora verso l'interno, fino alla desolata citta' di Caia, da cui, con un bicicletta presa in prestito, riesco a raggiungere le sponde del limaccioso fiume Zambesi, pagare un ragazzino per farmi portare a trovare i coccodrilli che popolano le sue rive e sentirmi dire che non siamo riusciti ad avvistarli perche' in quel momento stavano dormendo sott'acqua; non me ne intendo molto di questi grossi rettili, ma penso comunque di essere stato fregato!
Da qui il Malawi dista solo pochi chilometri, gia' ora la lingua e' cambiata: il confine tra Sudafrica e Mozambico e' stato sorprendentemente facile da attraversare, ora vedremo questo....


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28th December 2010

Grande!!!! Grandissimo Galbu...........continua a visitare il mondo nei suoi posti più belli e sconosciuti, e portarci la tua dottrina di insegnamento.......che sai quì c'è smpre una piccola bambina pronta ad ascoltare le tue avventure. Già che siamo in tempo di feste qui nell'Italì te le auguro anche x dove sei visto che birra e vino non mancano. Ah!!! sai che mentre scrivo stò ascoltando "IL CD" dei Mudhoney..............qui è proprio Natale.......... Mi porti una maglietta di Vilankulo?...............oh una battutaccia me la devi passare. Ciao Mercante

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