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Published: April 14th 2020
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Capita spesso, in Africa, di trascorrere tutta la giornata compressi su di un sudicio e surriscaldato taxi in compagnia di un'altra decina di sventurati passeggeri nel disperato tentativo di riuscire a percorrere senza intoppi quella decina di chilometri che ti separano dalla prossima destinazione; si arriva immancabilmente verso sera, sudati e ricoperti di polvere, col deretano sformato e le articolazioni rese insensibili da ore ed ore di forzata immobilita'. Tutto cio' che si vuole a questo punto e' di avere a disposizione una comoda e confortevole camera in cui poter far riposare le proprie stanche membra e dimenticare il caldo e gli odori molesti della strada; niente di eccezionale tutto sommato, soltanto un po' di semplice normalita'. Non in Africa Occidentale! Alla costante ricerca delle sistemazioni piu' economiche in citta', e comunque di qualsiasi cosa che non azzeri del tutto il nostro budget, ci si ritrova immancabilmente rintanati in qualche catapecchia al limite dell'abitabilita', in case d'appuntamento di infimo livello o, al gradino piu' basso della scala, in luridi dormitori pubblici dove viene quasi azzerata ogni differenza tra uomo ed animale. Immancabilmente l'afa e' atroce, il ventilatore funziona ad intermittenza, le zanzare sono assetate di sangue e portatrici di malaria, le
lenzuola un tempo bianche non subiscono un lavaggio da tempi immemorabili, i muri sono rivestiti da sospette sostanze organiche e dal cesso scrostato risale un fetore d'oltretomba che rende necessario al suo fruitore un corso accellerato di apnea olimpica; solo degli enormi scarafaggi riescono a sopravvivere in questo ambiente estremo nutrendosi dei liquidi residui che si trovano nei numerosi preservativi usati abbandonati dai clienti precedenti e, particolare del tutto africano, non esiste quasi mai una porta che divida il bagno dal resto della camera! Ottimo esempio di questo orrore e' la "Maison de Jeunes" di Boke', in Guinea. Scomodita' a parte, la vista era almeno rallegrata dai campi da basket pieni di ragazzi del centro giovanile; lo stesso non si puo' invece dire per le buie e sospette camere dell'alfandega di Quebo, in Guinea Bissau, messe a disposizione dalla dogana e situate all'estremita' del centro abitato, lontano da ogni minimo segno di vita. Pessime sistemazioni, ma comunque le piu' economiche in citta' ed utili a trascorrervi una notte e poi via di buon mattino verso la prossima destinazione.
Grazie a Dio in Africa l'attivita' di proselitismo da parte dei religiosi cristiani e' da sempre molto sviluppata e cio' spiega
la presenza in molte grandi citta' di imponenti cattedrali con annesso un edificio per la missione cattolica che a volte ospita anche una "Maison d'Accueil", centro d'accoglienza con camere aperto al pubblico, sempre a buon prezzo e, come dice la parola stessa, davvero accogliente. Degna di nota e' la missione di Conakry: in pieno centro, sicura, pulita, con un bar, migliaia di pipistrelli ed una gabbia contenente una grande coccodrillo; il tutto per 13 euro a persona, 16 euro la coppia e, in via del tutto eccezionale, 20 euro a trio. Un vero affare se si considera il fatto che l'hotel piu' economico in citta' offre camere doppie a partire da 50 euro! Stesso discorso si puo' fare per l'isolata missione cattolica della sperduta N'zerekore', sempre in Guinea, posizionata in un angolo tranquillo della citta', con un grande giardino e simpatiche camere vecchio stile dalla vaga atmosfera coloniale; il tutto per la modica cifra di 15 euro a notte. Arriviamo ora alla Costa d'Avorio, patria di Alpha Blondy e di tanto altro, che detiene anche il primato per la sitemazione piu' economica di tutto questo viaggio in Africa Occidentale: il "Centro Bethania" di Man. Questo pacifico ed appartato luogo di
meditazione ed esercizi spirituali sorge in cima ad una collina appena fuori citta' ed offre letti in dormitorio per la midica cifra di 3000 CFA, poco meno di 5 euro; inclusi nel prezzo ci sono poi una comoda zanzariera, docce col secchio, alberi di mango quasi giunti a maturazione, un ristorante ed un bar ben rifornito di birra quasi sempre fresca: una vera e propria benedizione nella difficile terra d'Africa.
Sfortunatamente non vi e' nessun centro d'accoglienza cattolico ad Abidjan e a Yamoussoukro; siamo cosi' dovuti ricorrere, pe l'ennesima volta, ai sempre provvidenziali ed accoglienti alberghi ad ore che non mancano mai in questa "difficile terra d'Africa"....
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