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Lago La Quaglia
foto: Roberto Capaldi A trent’anni la vita può apparire tanto eccezionalmente intensa quanto deprimentemente vuota; tutto dipende dalla prospettiva che uno assume nell’osservarla. Io la mia la vedo al momento un tanto intrecciata, piena di X e quindi -in un certo senso- affascinante. Altri, in questi ultimi mesi dedicati alla preparazione dell’imminente, lungo e solitario viaggio intorno al mondo, hanno assunto un punto di vista totalmente distinto, quello del Se io fossi te . Tale visione del mondo si riassume con una frase di De André: “Si sa che la gente da buoni consigli se non può dare il cattivo esempio”.
Essendo questa la prima puntata (anzi, la puntata pilota) del mio travelblog, colgo l’occasione per dare un minimo di informazioni autobiografiche. Italiano di nascita e formazione, vent’anni vissuti a Raiano, piccolo centro situato in una valle negli Appennini abruzzesi, quindi due spesi a Pisa studiando storia contemporanea presso la locale università. Durante il secondo anno accademico -lungi quindi dal giorno della laurea- feci domanda per una borsa di studio Erasmus per poter studiare un anno all’estero, domanda accettata, un biglietto di sola andata per l’università di Salamanca, Spagna e l’inizio della fine. Della mia breve, embrionale carriera di storiografo, quanto meno. Ma
Veduta con Neve
foto: Roberto Capaldi di nuovo, tutto va visto in prospettiva, e alla morte di un potenziale Seneca corrispondeva la nascita di un nuovo Marco Polo. A partire da allora ho vissuto in vari Paesi Europei guadagnandomi il pane col sudore della fronte. Un giorno, stanco dei severi inverni nordeuropei e reduce da un non meno buio periodo di servizio civile obbligatorio in Italia, decisi di provar fortuna nelle isole Canarie e lì ho speso gli ultimi tre anni abbronzandomi e contemporaneamente appilando euro per poter finanziare questo giro del mondo in slow motion a lungo sognato. Mi piacerebbe suonare qui epico, in stile Jack London diciamo, dichiarare magari che il diritto a trotterellare per il mondo me lo sono guadagnato sputando sangue in una miniera di carbone o su una piattaforma petrolifera nel gelido Mare del Nord, ma in realtà servivo drinks a bionde in bikini nel bar di una piscina.
Il piano di viaggio è tanto semplice quanto audace: viaggiare attraverso i sei continenti durante i prossimi due o tre anni cercando di non utilizzare mai l’aereo. E perché tanta avversione per gli aerei? Beh, avrei una lunghissima lista di buone ragioni, mi limito alle tre principali: 1) È un mezzo
Antica Casa in Pietra
foto: Roberto Capaldi altamente inquinante; 2) Sedere per ore in una scatola di sardine con le ginocchia conficcate nelle reni del passeggero che ci siede davanti (e -cosa peggiore- con quelle del passeggero di dietro conficcate nelle nostre), e con l’immancabile assillo della solita grassa dama che ama il finestrino ma tende a visitare la toilette quattro volte per ora, non rappresenta la mia idea di comfort; 3) Coprire in poche ore svariate migliaia di chilometri non è viaggiare. È come leggere la prima e l’ultima pagina di un libro tralasciando però tutto ciò che viene nel mezzo.
Dopo l’11 settembre 2001 poi, con l’intensificarsi delle misure di sicurezza negli aeroporti, volare è diventato davvero una condanna. “Lasci quell’accendino, quel coltellino svizzero, quella penna stilografica, quella bottiglia d’acqua, quel tirabusciò (perché è notorio che lo si potrebbe conficcare nella scatola cranica del pilota e svitargliela come fosse un turacciolo), si tolga gli scarponi…” Anche gli scarponi? Ebbene si, in un’occasione fui costretto a scalzarmi e le mie scarpe da trekking sottoposte ad esaustivo e ravvicinato esame da parte dell’impavido funzionario. In realtà, al momento sospettai che volesse controllare la mia sudorazione podale e m’aspettavo di dover consequentemente viaggiare con un adesivo sulla
fronte recitante l’insindacabile proibizione a scalzarmi durante il volo causa puzzo eccessivo.
Essendo questo un sito frequentato basicamente da utenti anglofoni, approfitto anche per dare qualche informazione sul mio Paese visto da dentro. Su ciò che il club del Se io fossi te sostiene che non vale la pena lasciarsi dietro. Immagino che la maggior parte di voi, viaggiatori d’oltreoceano, avrà visitato qualche volta l’Italia, per varie ragioni è una delle destinazioni più gettonate all’estero e non starò qui a cantare la bellezze architettoniche di Firenze, Roma o Venezia. Questo, agli occhi di chi in un dato posto deve vivere, conta meno (ma moooooolto meno) che tutte le carenze infrastrutturali e sociali che il Paese presenta.
Quando gli stranieri scherzano a proposito della mafia, facendo riferimento basicamente alla saga del
Padrino, non sanno che -anche se un piano totalmente distinto- quello che stanno dicendo è pura verità. Voglio dire, nessuno si sveglia con la testa del proprio cavallo decapitato nel letto, è tutto molto più sottile e perciò del tutto naturale agli occhi di quelli del Se io fossi te. Ad esempio, in tutti i Paesi ove ho vissuto, uno cerca (e solitamente trova) lavoro negli annunci sui
San Venanzio
foto: Roberto Capaldi quotidiani, in Italia il lavoro si trova invece per raccomandazione. Non importa quanto insignificante sia l’impiego, nella maggior parte dei casi il
posto finisce a quello ammanicato più in alto nelle gerarchie politiche.
La politica in Italia. Nessuno perde mai le elezioni. I politici sono dei fossili omnipresenti che, come gli Americani in Vietnam, non perdono… giungono ad accordi. A principio degli anni ’90 un’ondata di "giustizia” spazzò via la vecchia classe politica corrotta; si parlò di fine della Prima Repubblica e inizio di una Seconda, PULITA. Altrove magari sarebbe successo davvero. Un politico Svedese coinvolto in qualcosa simile si sarebbe almeno scusato e quindi silenziosamente ritirato a vita privata, in Giappone qualcosa così avrebbe portato come minimo alla più larga serie di harakiri mai vista, ma in Italia no. In Italia la parola vergogna è caduta fuori moda e -OK, ammettiamolo- le katana sono piuttosto care e così oggi, 15 anni dopo, la maggior parte dei 40 ladroni siede nuovamente in Parlamento e con le nostre più sentite scuse per esserci permessi di chiedere spiegazioni. Alì Baba è nel frattempo passato a miglior vita guadagnandosi i galloni di martire. Fosse ancora vivo sono sicuro sarebbe stato già rieletto
come Primo Ministro o Presidente della Repubblica se non addirittura come Santo Padre. Io non voto ormai da anni anche se alcuni continuano a rinfacciarmelo, dicendomi Se io fossi te…
Prima di concludere, un suggerimento per un vostro possibile, futuro viaggio in Italia. Dimenticatevi di Venezia, Firenze e Cinque Terre e visitate invece quei paesi che non appaiono nel Lonely Planet. Soprattutto nel sud. In ogni paese contate il numero di fabbriche che incontrerete, poi entrate in un qualsiasi bar e chiedete al barista quante di quelle fabbriche siano effettivamente in funzione o quante lo siano mai state. Vi assicuro che sarete sorpresi nello scoprire quanto zoppo un Paese apparentemente sano possa essere, quanto assurda ed autolesionista la mentalità dei già citati Se io fossi te sia.
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Marcolitaliano
Marcoelitaliano
Raiano
Autore: Andy Data: 14 Febbraio 2007 Ciao! Io ho visitato Raiano due anni fa. Era il luogo da dove i parenti della mia ragazza venivano agli Stati Uniti. Sono andato al comune e il cimitero. Abbiamo trovato, in fatti, una bis-bis-zia della mia ragazza. Era bellissima, come una citta' in America, Aspen, Colorado. Allora, scrivimi se puoi. Vorrei sapere piu' di Raiano. Ciao!! Se forse rico, vorrei viaggiare con te. Vorrei scappare al bello luogo.