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Published: January 11th 2007
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La parrocchia Cristo Liberdador, quartiere Sobral
Una panoramica della parrocchia di Padre Massimo. Il grande spazio sulla destra è dedicato ad un progetto nato anni fa con la misericordia di Borgo a Mozzano. Sulla sinistra invece c'è uno spazio interno con scuola di musica, di informatica (con solo Linux), biblioteca, spazio per ex alcolisti, ecc... E’ un mese che sono arrivato in Brasile.
Tutto bene, adesso comincio a “rigirarmi” un po’ con il portoghese. L’unica nota dolente di questo periodo, è stata la partenza per l’Italia di Don Luigi Paolinelli (al secolo “Luigino”), per la scoperta di una epatite B. Adesso è già a Lucca per curarsi, a sentirlo dalla voce via Skype, mi pare che sia comunque in forze. I suoi parrocchiani a Bujari possono stare tranquilli.
In questo mese ho visitato un po’ di progetti dei missionari lucchesi a Rio Branco. Soprattutto con padre Massimo, nativo di Borgo a Mozzano (Lucca), da 30 anni circa qui, mi sono trovato maggiormente per capire un po’ il suo lavoro.
La sua parrocchia si chiama
Cristo Liberdador. Con lui ho visitato la televisione della diocesi, la radio, ho conosciuto la scuola di musica e il gruppo di teatro della sua parrocchia. E per queste cose, con mio piacere, mi è stato chiesto di condividere qualche mia conoscenza.
Per la trasmissione televisiva di Massimo, ho suggerito alcune idee per ammodernare un po’ le
scenografie in studio, migliorare il modo di inquadrare, infine ho fatto una piccola sigla di introduzione alla trasmissione: una sigla di 10 secondi alla quale
Studio della televisione Rede Vita
La televisione della Diocesi di Rio Branco. Qui Massimo (sulla sinistra) sta registrando la puntata della sua trasmissione settimanale. Con lui in studio il diacono Miranda. ho lavorato un giorno intero usando software come Cinema 4D, After effects e Garage Band per la musica.
Risultato: direttore della televisione che mi ha chiesto di spiegare ai tecnici come ho fatto il montaggio, Don Massimo soddisfatto con il solo dubbio: “…ma non è forse un po’ corta, questa sigla di 10 secondi?” .
Credo di no. Un libro di sceneggiatura (“Scrivere un film” di Don Comparato) mi dice che per uno spot l’attenzione dello spettatore non dura più di 7 secondi…con questo criterio, non ho voluto fare una sigla troppo pesante, ma più essenziale.
La sigla è
scaricabile da qui , per chiunque volesse dire la sua…
Massimo mi ha chiesto anche se producevo uno spot televisivo per l’iniziativa di catechesi che ha nome come “sante missioni popolari”. L’idea mi ha intrigato subito e già ho scritto una breve sceneggiatura del (io spero) futuro spot. In seguito ve ne parlerò, anche spiegando cosa sono le “sante missioni popolari”.
Ma la cosa più interessante è il gruppo di giovani a cui ho proposto di fare un piccolo film, un cortometraggio.
Ai ragazzi (maschi e femmine, età tra i 16 e i 25) ho chiesto, nei primi incontri, di inventarsi una storia
Giovani "sceneggiatori" al lavoro
I giovani si sono divisi in gruppi per inventare delle storie. Le migliori daranno poi lo spunto finale alla sceneggiatura del cortometraggio che progettiamo di realizzare. ambientata qui, con una tematica a loro cara.
Si
riunirono così in gruppi e alla fine nacquero alcune storie, quasi tutte con un minimo comune denominatore come tematica: la musica.
Il mio lavoro è stato poi nel pensare una sceneggiatura che unisse le loro storie: in una c’era una cantante che rimaneva incinta, in un'altra un ragazzo di strada che voleva suonare la chitarra ma nessuna scuola lo accettava, la polizia che uccideva un trafficante…
A Bujari quando rientravo la sera, alcuni volte Nadir mi chiedeva perplessa: “ma a cosa pensi?”. Alla sceneggiatura…. per me era ovvio. Forse per la proverbiale gelosia delle donne brasiliane, lo è un pò meno...
Ma Nadir è bravissima: mi sta aiutando in questo progetto.
Adesso le varie storie stanno assieme e con i ragazzi, due volte a settimana, ci troviamo per fare esercizi di recitazione, pianificare i giorni delle riprese, spiegare come si usa microfono e telecamera. Mi sembra che il gruppo sia compatto, anche se non manca già chi si sente come il “Brad Pitt” della situazione, arriva in ritardo alle prove, con atteggiamento di sufficienza quando tutto il gruppo si esercita per la rappresentazione di sentimenti come amore, timidezza, rabbia, ecc….
Mi
Padre Massimo
Sulla sinistra con maglietta verde sa che il “Brad Pitt” di Rio Branco, rimarrà deluso dalle mie future scelte di casting…
Incrociando le dita perché siamo nella
stagione delle pioggie, o perché il gruppo sia motivato fino alla fine, si dovrebbe girare verso la fine di gennaio. Determinati, ci stiamo provando. Stiamo trasformando il Cristo Liberdador in una succursale di Hollywood? Magari diamo una parte anche al Vescovo (l’ultima volta si è fermato a vedere gli esercizi di recitazione)?
Mi fermo qui per oggi. Di altre cose viste (i progetti di Padre Gabriele che mi ha fatto gentilmente vedere Luca Casotti, il lebbrosario Sousa Arajo, la scuola di musica, l’inaugurazione di un
centro sportivo nella parrocchia di Don Luigi Pieretti ) ne parlerò magari prossimamente.
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