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Published: March 3rd 2007
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POKHARA
Vista del Phewa Tal dalla strada per Sarangkot CORSO PRATICO DI ADATTAMENTO
Storie di blackout, scioperi, nubi e mail mai arrivate... Una delle caratteristiche essenziali
di un viaggiatore è la capacità di sembrare
incredibilmente stupido, a volte.
John Flinn Questa volta, la pagina del diario, sarà un po' particolare... viaggiando, infatti, si può pianificare quanto si vuole ma bisogna sempre tener conto del fato: basta una mail non letta o qualcosa del genere, e tutto va a farsi friggere... ma anche questo vuol dire viaggiare, e basta sapersi adattare e cambiare i propri piani in corso d'opera per far sì che tutte le cose tornino al loro posto, il quadro sia completo di nuovo e scoprire che non tutto il male vien per nuocere... quel che ne segue ne è un tipico esempio...
Ero rimasto al viaggio che mi porta ad attraversare il
Terai, la lunga pianura che costituisce il sud del Nepal: una volta era una grande palude malarica. Attualmente risulta per lo più bonificata e, a parte la quantità di zanzare, vi hanno sede la maggior parte degli insediamenti e delle industrie. E' anche una zona in continua fibrillazione: scioperi, manifestazioni, qualche attentato, il tutto per attirare le attenzioni del governo sui reali problemi della zona, con qualcuno addirittura che chiede la nascita
POKHARA
Il massiccio dell'Annapurna di prima mattina di uno Stato autonomo...
Il tragitto per raggiungere la mia destinazione è già lungo di suo, se poi aggiungiamo le solite noie tecniche che ci tengon fermi un paio di ore all'alba, il quadro è completo...
Quando mancan comunque una trentina di chilometri alla meta, finalmente, come una visione, appare il motivo che mi ha spinto fin qua: sullo sfondo, infatti, si staglia in tutta la sua imponenza la catena dell'
Himalaya!! In questo caso il Massiccio dell'Annapurna, con la sua vetta over 8000 e l'inconfodibile sagoma del Machapuchhare. La vista è mozzafiato e tutti, locali compresi, si attaccan al finestrino ad ammirarne la bellezza...
Pregusto già i giorni a venire... non sapendo che...
Comunque alle 10,00 circa, venti ore dopo esser partito da Kakarvitta, arrivo a
POKHARA Questa è la seconda città più importante del Nepal, seconda per importanza solo alla capitale, e forse la meta turistica più gettonata. Il motivo? Presto detto: da qui parton le varie spedizioni per quella che è considerata l'area più bella per gli amanti del trekking. Tutti gli itinerari giran attorno al
Massiccio dell'Annapurna e la visuale che esso offre lungo il percorso ha qualcosa dell'incredibile...
E ad esser sincero, io pure
POKHARA
Altra vista del lago son qua per questo... o meglio, così credevo!!
Comunque arrivo in
Lakeside, l'area turistica della città che, come dice il nome, fiancheggia per buona parte la riva dell'affascinante e romantico
Phewa Tal. Mi godo la passeggiata tra una quantità infinita di negozi di souvenir, cambiavalute, agenzie turistiche, internet point, ristoranti, supermarket: insomma, dopo settimane passate in mezzo al nulla, tutto questo lo vedo con gli occhi del bambino in giro per
Disneyland!!
Arrivo a destinazione e la guest house da me scelta si rivela una piacevole sorpresa: bella camera, bellissimo giardino e una bella doccia calda... non posso voler di più!
Mi avventuro quasi subito alla ricerca di un po' di vizi e di agi, e subito vengon fuori le magagne, della serie non è tutto oro quel che luccica... o meglio, come in questo caso, quel che luccica lo paghi come se fosse oro!!
Esempi: vuoi internet? Qui si è creato un cartello tra i vari gestori per evitare la concorrenza, per cui se vuoi starci un'ora, devi solo pagare 99 (mi raccomando, non 100!!) Rupie.
Vuoi metter le tue foto su CD? In questo caso la spesa è effettivamente di 100 Rupie.
Un paio di calze in lana?
SARANGKOT
Vista della vallata 200 Rupie (la mia camera ne costa 150, per farvi capire..).
Un bel libro usato? 490 Rupie, più che se lo compri nuovo, in pratica...
Vuoi cambiare i soldi? Eccoti subito accontentato con un cambio da strozzini!
E questi son solo esempi... tutto è tremendamente caro... mi verrebbe da sperare che il fatto che tutti i posti sian vuoti (addirittura puoi contrattare al ristorante sui prezzi scritti sul menù!!) sian dovuti alla presa di posizione da parte dei turisti, che si rifiutan di esser trattati da imbecilli e spennati come polli... ma non è così, è solo che siamo in bassa stagione...
Ma non mi dispero: scemo lo sono, ma non del tutto, e so che una via economica c'è sempre, per cui nei giorni a seguire, camminando un bel po' e andandomene in giro per la vera città, mi masterizzerò il CD per 35 Rupie, navigherò su internet per 20, cambierò con un buon tasso in banca, e via dicendo... ah, e i calzini? Gli stessi, al mercato, 75 Rupie...
Noblesse oblige!!!
Insomma, alla fine trovo il modo di sopravvivere con i miei standard, e godermi comunque la piacevole atmosfera...
Ma lo scopo per cui son qui, è un
SARANGKOT
Come è dura la vita da queste parti!! altro: ho un appuntamento da rispettare infatti con Gopal, il Francese incontrato a Islamabad prima e a Pushhar poi, e con il quale ero rimasto in contatto, visto che mi ero fatto affascinare dal suo progetto: portare a termine il trekking dell'
Annapurna Circuit!
La prima volta che me ne aveva parlato, avevo visto la cosa molto alla lontana: chi mi ha visto partire, infatti, ben sa che il mio bagaglio è ben lungi dall'esser quello di un trekker: scarpe da ginnastica, qualche maglietta e una
Walls per non farmi ghiacciare durante i tempi bui... insomma, non ero certo partito con l'idea di affrontare 18 giorni di camminata con passaggi di valichi a quota 5400 mt!!
Ma a forza di parlarmene, mi ero fatto conquistare dall'idea: perchè no? Aggiungere avventura all'avventura, mi dicevo!! E così son arrivato fin qui, un paio di giorni prima dell'appuntamento prefissato, in modo da organizzarmi un pochino...
Be', son ormai veramente preso dall'idea, anche se il clima un po' mi preoccupa: fa freddo, piove e addirittura è caduta la neve nella capitale, cosa che non accadeva da 62 anni!Insomma, la situazione non è delle migliori: l'inverno è ancora lontano dal finire, e andarsene a zonzo a
FISH TAIL
Il Machhapuchhare, la montagna più spettacolare del Massiccio... certe altitudini non è propriamente uno scherzo.
Adesso non mi starò a dilungare su quello che è successo, comunque è una storia di mail non arrivate, di altre lette in ritardo (collegarsi in Nepal, causa mancanza cronica di elettricità, è a volte impresa ardua...), insomma fatto sta che io Gopal non lo vedrò mai, e con lui il mio bel
Massiccio dell'Annapurna!!
Ma come acccennavo all'inizio, non tutti i mali vengon per nuocere: durante il mio soggiorno qui a Pokhara, infatti, ho modo di fare la conoscenza di una simpatica ragazza belga, di nome Joyce, incontrata nella mia stessa guest house e che diventerà la mia compagna di viaggio qui in Nepal. Lei viene da 6 mesi nel Sud-Est Asiatico ed era alla ricerca di compagni per fare trekking... io le avevo talmente riempito le orecchie di questo progetto italo-francese, che, a cosa svanita, decidiamo comunque di non desistere ma soltanto accantonare l'idea, optare per altre vette e attendere tempi migliori (addirittura ci giunge la voce, non so quanto veritiera, di 2 trekkers morti sull'
Annapurna).
Con lei iniziamo a fare pratica andando alla conquista di
Sarangkot, il piccolo villaggio in cima al monte che si raggiunge in una giornata di
TANSEN
E chi lo dice che la vita da cani è brutta? Da queste parti l'ozio regna sovrano... scalata e dal quale si può ammirare il bellissimo paesaggio con vista dell'
Himalaya... sì, nubi permettendo!!!!! E questo sarà il tormentone del mio soggiorno in Nepal: son qua per vedere le montagne, ma puntualmente tutte le mie aspettative vengon disattese: sempre nubi, foschia e, quando è chiaro, è solo perchè piove!!! Insomma, praticamente l'
Himalaya me lo vedo solo nelle cartoline e nei poster nei negozi!!!!
Giusto nel mio ultimo giorno di soggiorno, sarò fortunato: alle 7,00 son già fuori, per sfruttare la visibilità del mattino, e mi godo così la bellezza di queste vette, che si stanglian bianche e imponenti e sembran quasi galleggiare nel cielo, alla stregua di nuvole.
Ma è tempo di spostarsi: ridendo e scherzando è già il 21 febbraio, e ho voglia di vedere altro. Una bella mattina ci rimettiamo in moto e ce ne andiamo in autostazione dove, con qualche difficoltà, troviamo un bus che parte alle 13,30.
I chilometri da fare non son tanti ma la strada è tortuosa e ci impieghiamo sie ore ad arrivare a
Bartung. Qui scendiamo e saliamo su una jeep. Posto all'interno non ce n'è, così ci tocca il tetto: nessun problema per me ma altrettanto non posso dire
TANSEN
Il saggio e i suoi discepoli per le mie vertigini. Poco male, comunque, perchè dopo venti minuti di salita siamo a
TANSEN Questa piccola città medioevale, abbarbicata su di una collina, viene definita dalla guida come una piccola gemma poco battuta dal turismo. Effettivamente di turisti neanche l'ombra, ma la mia opinione è che non si perdan poi molto.
Purtoppo il clou da queste parti è la vista delle montagne, ma le solite nubi la fan da padrone e impediscon di vedere oltre la vallata.
Il primo giorno ci arrampichiamo fin in cima la collina, ma nulla da fare... solo nuvole.
Il secondo, invece, ci alleniamo in vista del trekking e cerchiamo di arrivare fino a
Ranighat Durbar, un antico palazzo ora abbandonato che si trova in riva al fiume, in fondo alla vallata. Scendiamo, scendiamo, sbagliamo strada, quasi ci perdiamo, veniamo scortati da una frotta di una ventina di bambini festosi di ritorno dalla scuola, ma della nostra meta nessuna traccia... a chiunque si chieda quanto manca ancora, la risposta è standard: "Un'ora"! Poco importa che nel frattempo tu abbia camminato un paio di ore... ok che qui un orologio è un optional di lusso, ma la cosa comincia a diventare frustante!
Quando
TANSEN
Un bel paesaggio bucolico... ormai siamo in fondo alla valle e ci vien detto per l'ennesima volta che manca ancora un'ora di cammino, ci rendiamo conto che è meglio desistere e tornare indietro: la salita infatti è estenuante ed è meglio arrivare a Tansen prima del buio.
Ok, come allenamento non c'è male: se già ci perdiamo qui, per il trekking siamo in una botte di ferro! Stanlio e Olio in versione Nepalese!
Il terzo giorno giusto di riposo e poi si riparte: si ritorna in Terai: si va a vedere dove è nato Buddha! Prendiamo il bus per
Bhairawa e, da qui, dopo aver mangiato qualcosina, ce ne andiam fin dove parton i bus per sentirci dire, una volta arrivati: "Strike!" Sciopero! Evvai, di lavorare proprio non se ne parla, da queste parti!! Comunque mancan solo 22 km alla meta, per cui decidiamo di non desistere: in questi casi c'è solo una cosa da fare, quindi ci mettiamo sul bordo della strada e aspettiamo che qualcuno si fermi. Ci va grassa: tempo dieci minuti e si ferma una jeep carica di monaci... non posson che andare a
LUMBINI Il sito è un grande parco recintato dove per l'appunto si trova il
LUMBINI
Le tipiche preghiere tibetane appese al vento... tempio di
Maya Devi, eretto esattamente nel punto in cui è nato il Buddha, e i vari templi costruiti, o in fase di costruzione, dalle varie associazioni buddiste: si posson così ammirare differenti architetture, da quella Thay a quella Birmana, passando dalla Giapponese per finire all Cinese.
Dopo un po' comunque la cosa annoia, quindi decidiamo di sfruttare le bici prese a noleggio e di avventurarci nei dintorni, andando a curiosare un po' nei villaggi, tra gente che lavora nei campi, donne che svolgon le faccende di casa e stormi di bambini che ci inseguono urlandoci "Namastè!"
La visita qui a Lumbini sarebbe già bella che terminata, se non fosse che dobbiamo ancora vedercela con lo sciopero in atto: le voci che ci arrivan son delle più disparate, e nessuno sembra sapere quando esso finirà...
Il primo giorno desistiamo, e lo passiamo a oziare, ma di stare qui ancora non se ne parla, per cui l'indomani ci alziamo prestissimo e partiamo, sperando nella buona sorte. La gente ci guarda come se fossimo marziani, comunque noi camminiamo per un chilometro fino alla strada principale, ci sediamo, e aspettiamo che qualcuno passi. La cosa sembra disperante: oltre a esser sciopero, infatti, oggi
LUMBINI
Scena di vita rurale è anche festa, e per la strada non si incontra anima viva. Fortunamente, alle 10,00, si materializza dal nulla un bus turistico carico di turisti americani: ci prendon su, e così torniamo a
BHAIRAWA A dire il vero l'idea era quella di cercare di arrivare sino alla capitale, ma di questi tempi percorrere 22 km non è male. Raggiungiamo il bus stand e capiamo presto che anche oggi non si muove foglia, da queste parti...
Anche qui le voci che circolan son varie e c'è una remota speranza che qualcosa, nel tardo pomeriggio, accada, per cui, nell'attesa, ci accampiamo in un ristorantino lì vicino e attendiamo.
Qualcosa per passare il tempo riusciamo ad inventarcelo, però cominciamo veramente ad esser stufi di tutte queste attese...
Alle 19,00 capiamo che raggiungere Kathmandu è impossibile, per cui ci mettiamo l'anima in pace e prendiamo, insieme a una ragazza israeliana, una stanza nello stesso posto dove abbiam mangiato.
L'indomani la sveglia è alle 5,00: la voce che circola, infatti, è che alle 6,00 qualcosa diretto alla capitale dovrebbe partire. Andiamo a chiedere, e scopriamo con gioia che è così: facciamo al volo il biglietto e saliamo sul minibus: si parte!!
Son 300
LUMBINI
E chi ha bisogno di carri, qui?! km e 8 ore di tragitto, lungo il quale si riesce ad intuire il motivo per cui andare in giro per le strade del Nepal, sia considerato non propriamente sicuro: vediamo infatti autobus sfracellati giù nelle scarpate, camion ribaltati, jeep sfasciate... insomma, ci possiamo veramente ritenere fortunati di arrivare a
KATHMANDU Quando arrivaimo a destinazione, non faccio alto che seguire Joyce, che qui c'è già stata. Raggiungiamo
Thamel, la zona turistica della città e senza difficoltà troviamo una sistemazione.
In questo breve soggiorno qui, di visitare la città non se ne parla: stiamo tutto il tempo in
Thamel, in giro per uffici e negozi: il tempo stringe, e dobbiamo organizzare il nostro trekking! Ci facciamo rilasciare i permessi, compriamo abiti un po' più pesanti, noleggio un sacco a pelo, sbrighiamo tutti i preparativi e, soprattutto, compriamo tavolette giganti di cioccolata per allietare le nostre fatiche di fine giornata durante il trekking.
Ormai, dopo mille peripezie, il momento è giunto: non c'è più tempo per dubbi e incertezze, domani si parte per il
Langtang!!
E si spera di tornare, pure...
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Ale
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Sempre avvincenti...
... le descrizioni di cio' che ti accade. Complimenti per lo stile giornalistico e per le scelte a volte non proprio ortodosse. Io ti mando un saluto da Pakse' il giorno prima di raggiungere (si spera) Si Phan Don. Grazie dei consigli. Ciao Ale