Football e Fernet


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Argentina's flag
South America » Argentina » Santa Fe » Rosario
February 1st 2023
Published: April 5th 2023
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Sono capitato in Argentina quasi per caso e non sono assolutamente preparato: cosa vedere, dove andare, cosa fare, cosa si beve e dove si mangia, tutto questo mi è al momento completamente ignoto. Fortunatamente Buenos Aires, il mio primo porto d'approdo, si rivela una città quasi del tutto europea, per cui non faticherò ad adattarmi. Cosa fare rimane invece ancora un bel mistero perchè, dopotutto, cosa c'è realmente da vedere in questa immensa città? Caso vuole che proprio qualche settimana fa, nel Dicembre 2022, la nazionale argentina di calcio si sia laureata campione del mondo ed il paese sembra non essersi ancora del tutto ripreso dalla sbornia dei festeggiamenti: uomini, donne e bambini indossano orgogliosamente la maglia albiceleste a qualsiasi ora del giorno, murales dei più famosi calciatori argentini spuntano come funghi sui muri di tutta la città, la Quilmes sforna a ciclo continuo lattine e bottiglie di birra celebrative; tutto riporta alla mente quei fantastici giorni che entreranno di diritto nella storia contemporanea del paese.

Ma a me? Poco o nulla dovrebbe importare, eppure, data l'appurata mancanza di altre attrattive degne di nota, questa si rivelerà l'occasione per avvicinarmi ad uno sport così poco esotico ma che da queste parti riveste fondamentale importanza nella vita di ogni abitante.

Prima tappa un vecchio bar nel quartiere di San Telmo dove, tra una birra e l'altra, avrò l'opportunità di studiare da vicino una ben rifornita collezione di gagliardetti che mi insegneranno l'abc del campionato argentino: Deportivo Armenio, Atletico Acassuso, Club Olimpo, Anus, Brown de Adrogue, Defensa Justicia, Defensores de Cambaceres, niente male come inizio! La mecca di ogni appassionato calciofilo è però il quartiere della Boca, dove sorge la Bombonera, lo stadio della squadra locale, il Boca Juniors. Affascinante anche solo da fuori con i suoi colori blu e giallo, questo imponente guscio colorato sorge stretto tra le case di una zona in cui tutti i muri trasudano della passione per questa squadra e per i loro giocatori presenti e passati, tra cui senza dubbio il più indimenticato è Diego Armando Maradona. Torno poi allo stesso accogliente bar di prima per una ripassata ai nomi e non posso esimermi dall'assaggiare la bevanda nazionale dei giovani argentini: Fernet e Coca! Spacciato spudoratamente dai primi immigrati italiani come un amaro dalle strabilianti proprietà medicinali e portentoso toccasana contro ogni male, questa bavanda che da noi in Italia è ormai finita nel dimenticatoio, ha trovato qui nel lontano sudamerica una sua seconda vita ed aiuta ogni anno migliaia di giovani teenager argentini ad entrare con successo nella fase alcolica della loro (si spera lunga) vita. Proprio qui a Buenos Aires sorge l'unica distilleria di Fernet Branca al di fuori del paese d'origine, ed ogni bottiglia porta impressa orgogliosamente la dicitura "Industria Argentina".

Lascio a malincuore la capitale e mi dirigo verso un'altra mecca calcistica, Rosario, la città che ha dato i natali al protagonista principale della squadra che ha vinto il mondiale: Lionel Andres Messi. Anche qui i murales abbondano e trova così un po' di spazio anche un'altro concittadino, Angel Fabian Di Maria; Messi regna però incontrastato e, oltre a spiccare sulla facciata di un'alto grattacielo in pieno centro, a lui è stato anche dedicato un percorso urbano attraverso i luoghi che hanno segnato la sua carriera, primo fra tutti il campo delle giovanili del Newell's Old Boys. Altra tappa fondamentale, anche se fuori dal percorso, il "Vip Bar", un locale in centro di sua proprietà gestito tuttora da una sua sorella; niente di speciale, non di lusso ma neanche una bettola, prezzi non proprio popolari ma comunque più che onesti per il genere di posto. Ideale per un Fernet e Coca.

Girando per la città mi imbatto anche nello stadio rossonero del Newell's Old Boys, padrone incontrastato del centro, mentre solamente più in periferia spuntano i colori giallo e blu dell'altro grande club rosarino, il Rosario Central, squadra che annovera tra i suoi ex tifosi anche una celebrità del calibro di Che Guevara. Perchè Rosario non è solamente la patria di grandi calciatori, ma anche del più famoso rivoluzionario di tutti i tempi, a cui è dedicato a sua volta un percorso cittadino che comprende un semplice parco a lui dedicato, una statua di dubbia qualità, una targa sulla sua casa natale, un centro culturale ed una foto che si ritiene si la prima che lo ritrae al mondo, da neonato. Come se non bastasse, un'altro celebre concittadino è l'esimio artista Lucio Fontana, ma della sua presenza rimangono oggi pochissime testimonianze.

Sentendomi ormai di casa tra tutti questi illustri personaggi, brindo prima di andarmene alla nostra salute alzando al cielo australe una scura e spumeggiante pinta di Fernet e Coca...


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6th April 2023

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