GIORNO 110: INCA ADVENTURES


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February 24th 2009
Published: May 10th 2009
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FOTO DI APERTURAFOTO DI APERTURAFOTO DI APERTURA

Ecco a voi Martina, 25 anni, Slovacca... Ah... alle sue spalle Machu Picchu... Tutte le foto di questa pagina son per sua gentile concessione...


MACHU PICCHU DALLA PORTA DI SERVIZIO


Manuale pratico di sopravvivenza...




Il saggio non pensa mai di essere arrivato...


Anonimo





E cosi' adesso siamo in due...
Lei si chiama Martina, ha 25 anni, e' Slovacca ed e' la mia ragazza.
Lima un po' la conosco gia', cosi' sfrutto i primi giorni per far da cicerone a lei, mostrandole il centro, Miraflores e la bellissima vista dell'oceano che si puo' ammirare da qui.

Ma soprattutto questi primi giorni serviranno per rodare i meccanismi e fare le prove generali di quella lunga galoppata che ci aspetta nelle prossime tre settimane allo scopo di ragiungere, a modo nostro, sottolineo, quella che e' la maggior attrazione del Peru'.

Ci son tre vie principali per arrivarci ed alla fine optero' per quella piu' diretta e corta in fatto di chilometri ma non certo la piu' veloce: ci aspettano tanti chilometri su per strade mal asfaltate e strette.. la sfida si fa eccitante, l'adrenalina sale: si parte!

E' sera e il bus veramente comodo: abbiamo i posti davanti che ci offrono la vista panoramica, e ci danno pure da mangiare e una copertina. Copertina che servira', visto che verso le
AYACUCHOAYACUCHOAYACUCHO

Il monumento nella Pampa de La Quinua, ricordo della battaglia che diede l'Indipendenza alle colonie sudamericane dalla Spagna
quattro della mattina, quando mi sveglio, siamo a piu' di 4700 mt! E per la prima volta, c'e' pure la neve ai bordi della strada!

Fortunatamente si ridiscende e cosi', all'alba, arriviamo a destinazione: siamo ad Ayacucho!

A 2750 mt di quota, Ayacucho e’ una cittadona in stile coloniale ancora poco battuta dai turisti, per lo piu’ a causa di Sendero Luminoso, uno dei maggiori gruppi terroristici peruviani che tenne banco fino a pochi anni addietro.
Ora la situazione e’ molto piu’ tranquilla, come del resto la citta’, dai ritmi sonnolenti da cittadina provinciale.
Il secondo giorno di permanenza facciamo una gita: prendiamo un micro e ci dirigiamo, sottto una pioggerellina fine ma persistente, al villaggio di Quinca, ad una trentina di chilometri di distanza. Da qui breve passeggiata per raggiungere una enorme spianata, al centro della quale e’ stato eretto un enorme obelisco, ricordo di una delle maggiori battagle che ha dato l’indipendenza alle colonie sud americane dalla madre patria Spagna: fa impressione pensare a quanto sangue sia stato versato su queste piane...

Ma non e' tempo di fermarsi a riflettere: e' tempo di muoversi!
Cosi' di nuovo un bus, questa volta di giorno cosi' da
ANDAHUAYLAS ANDAHUAYLAS ANDAHUAYLAS

Non molto da fotografare da queste parti...
godersi le strade contorte che si arrampicano su per verdi vallate: la distanza non e' tanta ma si arriva a destinazione dopo 10 ore... e si sentono tutte...

Comunque siamo ad Andahuaylas!

Se Ayacucho era sonnolenta, Andahuaylas sembra dormire di sonno eterno! E forse buona colpa e' del clima, con il suo grigiore e la sua pioggia costante.
E proprio sotto una cascata d'acqua, l'indomani proviamo ad andare a visitare la Laguna Pacucha, a 17 km di distanza.
Ma non facciamo neanche tempo a scendere dal collettivo che il diluvio sia abbatte sulle nostre teste: facciamo gli stoici e proviamo a resistere, cerchiamo impossibili rifugi dove ripararci, ma nulla da fare.. il tempo non cambia, cosi' decidiamo di tornare indietro e di chiuderci al caldo in hotel.

Il giorno seguente, ancora su di un bus: e' l'ultimo spostamento per arrivare a destinazione. Si parte alle 19.30 e fino a mezzanotte le strade son sempre mal messe e tortuose, poi, verso mezzanotte, lasciata la cittadina di Abancay, la strada si fa piu' dritta e scorrevole, cosi' da arrivare a destinazione alle prime luci dell'alba: ce l'¡abbiamo fatta... saimo arrivati a Cuzco!

Cuzco "L'ombelico del mondo", Cuzco la
ANDAHUAYLASANDAHUAYLASANDAHUAYLAS

La Laguna de Pacucha... notare il tempo mite e invitante...
citta' piu' importante al tempo dell'Impero Inca, Cuzco dalle mille aspettative non del tutto sodisfatte... Si', una bella piazza centrale con la sua solita cattedrale, tante chiese e qualche resto Inca... ma nel complesso non mi incanta: preferisco mille volte Arequipa, piu' vera e viva che la sua piu' famosa sorella.

Qua la macchina del turismo gira a pieno regime: tante cose da vedere in citta' e dintorni, per questo ad ogni angolo si vedon spuntare ristoranti, hotel, negozi di souvenirs,...
E' propiro il turismo che fa girare l'economia da queste parti... e la cosa si vede bene... volete un paio di esempi? Eccoli:
Volete andare a visitare qualcuna delle rovine che si trovan fuori citta', o semplicemente fare un giro in uno dei tanti musei nel centro? Bene, ragzzi miei, accomodatevi pure nell'Ufficio del Turismo, fate la vostra bella fila e pagate il bel "boleto turistico", un bigietto unico (valido per tutte le attrazioni) dal modico prezzo di? 40 dollari!!!

Ma questo e' niente: il bello viene nel momento che vi decidete ad andare a Machu Picchu!!
Avete vasta scelta... siete pieni di energie? Allora perche' non attrezzarvi, contattare una delle tante agenzie (soli non si puo'...
CUZCOCUZCOCUZCO

E poteva mancare la cattedrale a Cuzco?!
eh, siete pazzi? Il business dov'e', se no...) e partire per la tre/quattro giorni di camminata fino alle rovine! Il prezzo? Ma dai, poco importa: 300 dollari (minimo) per una esperienza del genere non son niente (anche se, a quel prezzo, mi ci dovrebbero portare in spalla...)
Siete invece vecchi o flaccidi? O semplicemente pigri? E allora ecco a voi il treno: tre ore e arrivi diretamente alla base delle rovine, semplice, comodo e funzionale... e per evitare problemi, ti mettono insieme a tutti gli altri turisti su treni speciali: del resto, ti sembra viaggiare con la gente locale? Che brutta esperienza: caos, cattivi odori, pericoli... ma chi ve lo fa fare quando il governo mette a disposizione per voi un servizio tanto comodo... e a solamente 96 dollari a/r (il piu' economico)!?!?! Che volete di piu'? Un Lucano?

No, grazie, non un Lucano, ma un'esperienza vera, per cui era gia' da tempo che avevo cominciato a prendere giu' informazioni dalla rete, scoprendo che una scappatoia a queste truffe legalizzate c'e'...
E' come un bug nel sistema, alla Matrix per intenderci... volevano il monopolio assoluto, e alla fine la gente si e' ribellata! Ed ecco come andare a Macchu
VERSO MACHU PICCHUVERSO MACHU PICCHUVERSO MACHU PICCHU

Lambo on the road...
Pichu spendendo poco... su internet la chiamano: The Alternative Route e vi costa la bellezza di? 18 dollari!!!

Allora: la prima tappa e' alla stazione dei bus Santiago, che non e' certo la principale: da qui partono i bus per Quillabamba, un piccolo paese sperduto nelle montagne: a guardare la cartina si direbbe che Quillabamba non c'entra niente con Macchu Pichu, pero' non e' cosi'! Si comincia a tessere la tela...

Si parte alla mattina prestissimo, alle 5,30.
Il tragitto e' molto interesante: si passano incantevoli vallate dalla vegetazione rigogliosa.
Quando, dopo un sei ore di viaggio, si arriva al piccolo villaggio di Santa Maria, si scende: si e' quasi in mezzo al nulla, pero' i locali han gia' cominciato ad organizzarsi... sbucan le prime guest houses e ad attenderti ci sono gia' pronti micro che ti portano diretti a destinazione: dove, vi chiederete? Ma al piccolo villaggio di Santa Teresa! Ecco che il cerchio si stringe: cominciamo ad avvicinarci a Macch Pichu...
Son due ore e mezza attraverso strettissimi sentieri che si arrampicano in mezzo a piatagioni di coca e caffe'.

E poi si torna a scendere e si arriva a destinazione: ma non e' tutto,
VERSO MACHU PICCHUVERSO MACHU PICCHUVERSO MACHU PICCHU

Nulla ci distogliera' dalla meta!!
il micro si ferma un po', poi riparte: si passa il fiume, ancora strade ghiaiose fino ad una specie di posto di blocco... siamo quasi arrivati... siamo quasi giunti all'Idroelettrica! Che cos'e'? Ma lo dice il nome stesso: una semplicissima centrale idroelettrica... pochi sanno pero' che la linea ferroviaria che passa da Cuzco arriva fino a qui e non si ferma a Macchu Pichu!
Qui l'alternativa: o si aspetta uno dei due treni giornalieri (e pero' qui la lunga mano del Governo e' gia' arrivata: per farti questa mezz'oretta di tragitto, per te turista, il prezzo e' di 8 dollari!) o si continua l'impresa, ci si arma di buona volonta' e si parte.. come? Ma a piedi!

Perdersi e' quasi impossibile: basta seguire i binari!! Il che e' buono perche' significa che il percorso e' paneggiante.
Ci sono piu' viaggiatori di quanto pensassi: ognuno con il proprio passo, tutti diretti verso la meta.
Lasciare il grosso del bagaglio a Cuzco e'stata una buona opzione: il prcorso non e' difficle, pero' la camminata non e' sempre agevole... si puo' decidere se camminare lungo la pietraia o bilanciarsi un po' sui binari,pero' e' difficile avanzare rapidi...
All'inizio camminiamo sotto un sole
VERSO MACHU PICCHUVERSO MACHU PICCHUVERSO MACHU PICCHU

Paesaggi favolosi...
cocente: fa caldo pero' la vista e' da favola! Montagne ovunque, vegetazione rigogliosa, il fiume impetuoso da un lato, addirittura si scorgono le rovine della citta' perduta...

Poi, come spesso succede da queste parti, il tempo cambia repentinamente: si oscura il cielo, si fa freddo, e comincia a piovere.
Prima in modo blando, e noi stoici che continuiamo per la nostra strada. Poi, come da manuale di fortuna, viene giu' un battello d'acqua!! E che facciamo adesso?!
Fortunatamente Martina ha con se' una mantella impermeabile: ripari non ce ne sono, per cui ci accovacciamo stretti stretti sotto di essa e aspettiamo, cercando di non infradiciarci troppo...
Passa il tempo e non accenna a diminuire... non abbiamo altre alternative che aspettare...
Poi, dopo un buon tempo, finalmente la pioggia cala di intensita': rimettiamo la testa fuori e ripartiamo... abbiamo amcora vari chilometri davanti a noi...
La stanchezza si fa sentire, siamo tutti bagnati e stanchi... ma non demordiamo, l'obettivo si avvicina, lo sentiamo!
Son passate quasi quattro ore (alla faccia di tutti quelli che dicevanoche che eran solo un paio di ore di camminata!!), il treno che nel frattempo era partito dalla Idroelettrica ci sorpassa (fortuna che non lo incrociamo
MACHU PICCHUMACHU PICCHUMACHU PICCHU

La vista da cartolina!!!!
sotto uno dei strettissimi tunnel!!)...
Proseguiamo, un paio di svolte, e alla fine cominciamo a scorgere le prime case...

Ce l'abbiamo fatta, abbiamo percorso i nove chilometri che ci separavano da b]Aquas Calientes!

Per prima cosa, andiamo subito a comprare i biglietti per l'indomani... e qui ci provo... del resto sono Italiano e devo aver la faccia come il culo...
Il biglietto costa 40$... la meta' se sei sutende...
Martina mostra la sua ISIC Card, io la mia...
La differenza si nota ad occhio... tanto piu' che nella mia c'e' pure la data di nascita sbagliata (grazie Casaro!!)!
Il tipo la guarda un po', poi quasi con disprezzo mi dice apertamente che la mia e' falsa! Sono in gioco e devo ballare! Comincio ad alzare la voce, faccio una scena madre come se fossi indignato della sua accusa...
Poi il bigliettaio se ne va nell'ufficio del resposabile: le cose si complicano, si accenna a chiamare la polizia, io insisto ad arrabbiandomi ma senza troppa convinzione....
Poi il responsabile esce con la mia card, dicendo che se ne va al commissariato...
Meglio telare: compro il biglietto a prezzo intero, borbotto qualcosa come se fossi altamente disgustato dal loro comportamento,
MACHU PICCHUMACHU PICCHUMACHU PICCHU

Dalla cima, questo e' il percorso fatto seguendo la ferrovia dall'Idroelettrica fino ad Aquas Calientes
e scappo via!
E tutto questo sotto lo sguardo sgomento di Martina, che non si aspettava tutta una scenata come questa! Sorry, ma anche questo e' viaggiare!!!!!

Troviamo da dormire facilmente, finalmente ci possiamo levare i vestiti fradici e poi andare a cercare qualcosa da mangiare.
La guida dice apertamente che Aquas Calientes e' un villaggio orrendo: a noi non risultera' (ma del resto piu' di una volta io e la mia LP ci troveremo in disaccordo...)... ok, e' caro, iper turistico e senza anima, pero' e' attraversata da un bel fiume impetuoso, e' incastonata tra impressionanti montagne e passeggiare tra le sue vie risulta piacevole...
Ma non troppo, la stanchezza e' tanta e per l'indomani necessitiamo di tante energie.
A letto presto, che l'indomani ci aspetta la sveglia ancora prima dell'alba!
La puntiamo alle 4 ma non riusciamo a partire prima delle sei...

Comincia a fare giorno... l'alba di un giorno importante, il giorno diMachu Picchu!
E' da tanto che aspettavo questo momento: e' sempre stato un mio pallino visitare la citta' perduta per antonomasia, cosi' nascosta ad occhio umano, in cima alla montagna e sepolta dalla vegetazione, che e' stata scoperta dagli occidentali (i locali ne
MACHU PICCHUMACHU PICCHUMACHU PICCHU

Vista dei terrazzamenti
conoscevan l'ubicazione gia' da tanto tempo) solo nel 1911.
Ma per arrivarci, la dobbiamo conquistare e scalare la sua montagna: la navetta che sale ogni 15 minuti la lasciamo ai vecchietti, a noi spetta l'avventura fino alla fine!

E' costa cara l'avventura!!!! La salita e' massacrante! Non e' lunghissima ma ci si arrampica lungo il pendio, attraverso un sentiero nella boscaglia che taglia la strada pavimentata...
Sembra non finire mai: ogni tanto mi aiuto appoggiandomi alla lingua, che mi penzola dalla bocca ansimante... sono solo un paio d'ore, ma quando si arriva siamo letteralmete morti!!
Ma dobbiamo recuperare le energie! Il bello deve ancora venire!!
Alla biglietteria incontriamo le frotte di turisti che han optato per il ben piu' comodo bus... facciamo la fila e con disappunto scopriamo che si e' gia' raggiunto il limite massimo giornaliero di persone a cui e' consentito scalare il Huayna Picchu, la montagna che sovrasta il sito: ma forse e' meglio cosi'... e chi ce le aveva le forze di arrivare fin lassu'!!

Allora, non entrero' nei particolari della visita: non ce n'e' bisogno, le parole non servirebbero, ne' tanto meno le info storiche, a spiegare cosa si provi ad trovarsi qui,
MACHU PICCHUMACHU PICCHUMACHU PICCHU

Martina nella selva
in cima alla montagna, ad ammirare le rovine.
Ma ancora piu' che le rovine, e' il contesto che e' impressionante: sembra veramente di fare un tuffo nel passato e nella naturalezza!
Bighelloniamo in giro, scattiamo foto, arriviamo fino al Puente dell'Inca... insomma, ci godiamo la giornata e cerchiamo di riempirci gli occhi e il cuore il piu' possibile!
Quando poi e' il momento, riscendiamo, arriviamo in paese, mangiamo qualcosina, doccia e... buonanotte!!! Dalle 16 alle 9 del giorno successivo, senza soluzione di continuita': il Sonno dei Giusti!

E l'indomani, l'ultima fatica: ma questa volta il cielo e' limpido e ci gustiamo veramente la camminata.
Due ore e mezza soltanto, ora si' che ci siamo!
Una volta all'Idroelettrica, troviamo un passaggio diretto a Cuzco: non dobbiamo cambiare mezzo, ci mette molto meno e costa poco di piu'... quello che fa al caso nostro!
Sei ore di strada, dele quali le ultime due attraversando la Valle Sacre degli Inca: il paradiso, un vero spettacolo per gli occhi.

Siamo tornati a Cuzcom dove ci aspetta un giorno di relax, in attesa dell'ultimo strappo: c'e' da ritornare verso Lima!

Bus notturno, questa volta seguendo un'altra via. Si passa per Nazca: piu'
MACHU PICCHUMACHU PICCHUMACHU PICCHU

Vista dei dintorni dalla cima
diretta e piu' agevole.
All'alba siamo gia' sulla Panamerica e a meta' del mattino, arriviamo a destinazione: siamo ad Ica.

Ma questa non e' la nostra meta finale: mangiamo qualcosa e poi prendiamo un moto taxi per coprire i 5 km che ci separano da Huacachina, la nostra meta.

Huacachina dista solo cinque minuti da Ica, ma sembrano anni luce!
Cosoi' come Ica e' una grande citta' caotica, cosi' e' piccola e tranquilla Huacachina, che altro non e' che una piccola oasi, attorno ad una piccola laguna, sovrastata da immense dune di sabbia!
Non sembra neanche di esser in Sud America, piuttosto nel mezzo del Sahara: le dune son davvero altissime e scalarle comporta sforzi notevoli...
Ma questa sara'l'unica attivita' degna di nota, per il resto solo cinque giorni di relax, relax e relax, ad oziare nella piscina dell'hotel (piccolo lusso), stesi a prendere il sole e a giocare a sudoku o a girovagare attorno la laguna.

Ma e' tempo di far le valigie, Martina deve tornare... cosi' ritorniamo a Ica e andiamo all'autoastazione: il bus sale da li' a dieci minuti, compriamo il biglietto, ci sediamo in attesa e......
Si', qui succede il fattaccio, il fattaccio
HUACACHINA HUACACHINA HUACACHINA

Tramonto sulle dune
che mette in pericolo il proseguimento del viaggio stesso... un solo secondo di disattenzione e tutto se ne va a rotoli... incredibile... iniziera' da questo momento una vera e propria odissea, una odissea della quale fino all'ultimo non sapro' se ne potro' uscire vincitore...

Ma questa e' un'altra storia...


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