Il richiamo delle acque


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South America » Brazil » Pará » Santarém
January 25th 2015
Published: February 2nd 2015
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Da ormai quattro lunghe settimane il Mercante si sta lasciando trasportare dalla lenta corrente del Rio dele Amazzoni, il celebre fiume avvolto da un romantico alone di mistero ed esotismo, ma che si rivela in realta´ una immensa massa d´acqua lurida di color fango scossa da violente correnti assassine, le cui sponde melmose sono popolate da nugoli di bestie crudeli quali zanzare e mosche portatrici di larve e febbri, pipistrelli succhiasangue, enormi ragni pelosi lunghi una spanna, per non parlare poi della temibile fauna acquatica, il cui solo terrificante pensiero serve a tener lontani anche i piu´ arditi aspiranti nuotatori. Come sopravvivere alla lunga a tutto cio´? ma sopratutto, come riuscire a godere dei frutti che la natura ha cosi´ generosamente distribuito qui in Amazzonia?? La risposta sta nelle acque, e piu´ precisamente nel loro colore!

Non tutti i fiumi della foresta sono uguali, ovviamente, ma la principale caratteristica che li distingue e´ innanzitutto il loro aspetto: i fiumi "bianchi" nascono dai ghiacciai delle Ande e trasportano grandi quantita´di sedimenti; il loro colore e´di conseguenza un marrone variabile dal rosso mattone al crema caffe´latte. I fiumi "neri" hanno acque color rosso bruno scuro che, in assenza totale di sedimenti sospesi, assumono una colorazione nera in acque profonde e tendente al rosso nei pressi della riva; i fiumi "chiari" sono quelli classici che tutti conosciamo, dall´invitante colore blu con sfumature tendenti al verde. Il Rio Negro e´ il piu´ celebre tra tutti i fiumi neri: sulle sue sponde sorge la citta´ di Manaus e, poco piu´ a valle, le sue acque confluiscono in quelle piu´ chiare del Rio Solimões, andando a formare il Rio delle Amazzoni; il loro incontro e´ molto poetico, con le acque di diverso colore che scorrono fianco a fianco per diversi chilometri senza mischiarsi. Questo fenomeno e´diventato una grande attrazione turistica e si organizzano persino dei sorvoli per poterne godere dall´ alto; il fenomeno e´ pero´ piuttosto comune ed avviene praticamente ad ogni confluenza lungo il corso del grande fiume, ed e´ questa anche la zona migliore dove poter avvistare i simpatici delfini di fiume che popolano questi corsi.

Spostandosi a Nord di un centinaio di chilometri (autobus di linea percorrono la strada asfaltata che porta fino in Venezuela) si raggiunge un piccolo insediamento chiamato Presidente Figueiredo, nei cui dintorni abbondano piccole cascate e rapide formate dagli sbalzi che i fiumi neri della zona compiono nell´attraversare questo territorio roccioso ed ondulato; le loro acque, sebbene all´apparenza cupe e poco invitanti, si rivelano calde ma allo stesso tempo rinfrescanti, prova ne e´ il fatto che gli abitanti dei dintorni fanno a gara nel tentativo di annegare sotto i loro potenti getti e a fracassarsi le ossa nuotando tra le rapide costellate di rocce taglienti. Camminando nella foresta alla ricerca dai salti migliori, posso anche confermare la quasi totale assenza di insetti pestiferi nei dintorni di questo tipo di corsi d´acqua, requisito essenziale per la balneabilita´ nei territori amazzonici.

Ma la vera perla di questo settore e´ pero´ senza ombra di dubbio l´idilliaco villaggio di Alter do Chão, nei pressi di Santarem, sulle rive dell´imponente Tapajos; questo fiume dalle acque chiare e´ costellato da decine di chilometri di spiagge di pura sabbia bianca e da numerose lagune e piccoli laghi di acqua sorprendentemente limpida e cristallina; tutto cio´ ha contribuito a donare alla localita´ l´altisonante appellativo di "Caraibi dell´Amazzonia", ed i vacanzieri che giungono sin qui fanno di tutto per goderne appieno: banana boat e strimpelli di ukulele vi hanno gia´ fatto la loro preoccupante comparsa. Standosene beatamente distesi su di un´amaca all´ombra di uno degli alberi che spuntano dalle candide sabbie lambite da un´ invitante acqua dalle mille sfumature di blu, e´ facile dimenticare di trovarsi ancora nel folto dell´inospitale foresta, terra di genti selvagge ed animali assassini, cosi´ si va raccontando.

Solo le frequenti piogge di questo inverno equatoriale possono riuscire a smuovere il malcapitato esploratore, ed allora eccogli alcuni interessanti diversivi per svagarsi lungo il corso di questo vasto fiume: la vicina Foresta Nazionale di Tapajos offre l´opportunita´ di trascorrere qualche giorno ospitati da comunita´ di vecchi raccoglitori di caucciu´ che svolgono attualmente un´importante attivita´ di difesa e salvaguardia della preziosa selva primordiale, sempre piu´ minacciata dalle coltivazioni di soia degli aggressivi fazendeiros locali. Camminate nella foresta alla scoperta dei mille modi di utilizzare le formiche, escursioni in canoa tra foreste allagate ed imprudenti nuotate nel fiume infestato dalle razze sono solo alcuni dei passatempi con cui trascorrere piacevoli giornate immersi nella natura.

Ad un giorno di navigazione da Santarem sorge l´anonima citta´ di Itaituba, al centro di una ricca regione aurifera che negli anni ottanta ha vissuto una vera e propria epoca da corsa dell´oro, con favolose ricchezze ricavate e sperperate nell´arco di brevissimo tempo; tutto cio´ che ne rimane oggi a testimonianza e´ una sfilza di hotel malfamati in decadenza ed una lunga serie di negozi specializzati nella fornitura di attrezzature da garimpo. Da qui passa anche la celebre strada Transamazzonica, o meglio, qui vi arriva gia´ piena di buche, si interrompe all´altezza del fiume, riprende il suo corso e va a morire nel nulla poco fuori dai confini della citta´. Sulla via del ritorno, da non perdere e´una scappata al piccolo villaggio di Fordlandia, la citta´ costruita dal nulla in mezzo alla foresta nel 1928 da Henry Ford, nel tentativo poi miseramente fallito di avviare una moderna piantagione di alberi della gomma; abbandonata l´impresa, le case destinate agli operai sono state rioccupate dalla gente dei dintorni ed una vera e propria citta´ ha finalmente preso vita, a poca distanza dai grandi edifici fordiani quali la chiesa, la scuola, l´ospedale e gli spettrali scheletri di cio´ che rimane di capannoni e magazzini di questa avventura finita cosi´ in malo modo.

Rientrato a Santarem capisco quanto effettivamente sia complicato e faticoso viaggiare qui nella foresta: l´ultima nave per Belem e´ partita domenica e la prossima salpera´ solamente il prossimo venerdi´. Amareggiato, non mi rimane altro da fare che accettare questo malaugurato contattempo, tornare ad Alter do Chão e trascorre un´altra, lunga settimana nei caldi ed ospitali Caraibi dell´Amazzonia brasiliana.....


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