Una piccola sosta a Venezia

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Unica sosta lungo il percorso che da Milano (l’antica Mediolanum) mi condurrà a Costantinopoli (l’odierna Istanbul), è Venezia, città che più di ogni altra in Italia ha rappresentato una porta verso l’Oriente.
Questo luogo conserva ancora intatti molti segni dei suoi gloriosi tempi passati, tempi in cui, da grande potenza marinara, dominava su buona parte dell’Adriatico e possedeva numerosi avamposti commerciali in tutto il Mediterraneo. Eppure oggi ciò che più mi ha colpito è il fatto che possa ancora esistere una grande, ricca e moderna città completamente priva di automobili, e di tutto quello che ne consegue: problemi di traffico, rumore ed inquinamento.
Tornando indietro nel tempo, l’immagine che più riesco ad associare a Venezia è quella dei mercanti che partivano e facevano ritorno da terre lontane portando con sé merci preziose ed esotiche, ma anche fantastici racconti di esperienze vissute durante queste lunghe ed avventurose spedizioni. Non poteva quindi mancare una visita alla casa del più famoso tra questi commercianti, ma anche il più noto tra tutti i grandi viaggiatori del passato: messer Marco Polo.
Questa non è sicuramente una delle mete turistiche più conosciute e per trovarla devo continuamente chiedere informazioni lungo la strada, sui balconi e nelle librerie; quando la raggiungo è ovviamente…deserta! La casa è contrassegnata all’esterno da una targa di marmo, mentre all’interno è costituita da una piccola corte tutta circondata da alti palazzi di 4 o 5 piani, alcuni dei quali recano ben evidenti i segni dell’età; al centro del cortile si trova il caratteristico pozzo che si usava per attingere acqua potabile. Non ho ancora ben capito dove sia ubicata esattamente e dove si possa posizionare su una mappa della città, per cui vi posso solo dare qualche generica informazione per arrivare a questo sito: si trova nel sestiere di Cannaregio ed è denominata “Corte del Milione”.
Molti in città dubitano sull’effettiva veridicità di questa attribuzione, si arriva a dire che il famoso personaggio non vi abbia mai messo piede in vita sua, ma al moderno viaggiatore questo poco importa; penso comunque sia utile per la città valorizzare, sia pur con qualche arrangiamento, la figura di uno dei suoi più illustri cittadini, colui che “…viaggiò le più lontane regioni dell’Asia e le descrisse”.

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