Macao Meravigliao


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Macau's flag
Asia » Macau » Coloane Island
February 13th 2013
Published: April 5th 2013
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"Proxima paragem: Avenida General Castelo Branco" gracchia l'altoparlante dell'autobus. E' la mia fermata. Passo di fronte e mi inchino davanti alla barocca Igreja do Nossa Senora de Fatima ma tiro dritto e mi dirigo senza più nessuna esitazione verso il luogo in cui ho deciso di giocarmi tutti i risparmi di una vita dedicata al lavoro: il canidromo di Macau! Il programma prevede di starmene beatamente seduto in tribuna fumando acri sigari del Guangxi, sorseggiando pessimo baijiu marca "verga di toro", scommettendo su un branco di levrieri alla disperata rincorsa di una finta lepre appesa ad un carrello. Sfortunatamente gli astri mi sono avversi e ci si mette il capodanno lunare a privarmi di cotante emozioni: una settimana di chiusura totale e cani disoccupati ad annoiarsi nelle loro gabbie; mi ritrovo allora in città con una valigia piena di patacche in attesa del mio volo che fra tre giorni mi riporterà verso casa: che fare??

- Praia de Hac Sa: una grande baia in cui una sottile striscia di sabbia gialla fine si affaccia sul grigio mare invernale. E' questa la sede dell'unico ostello attualmente aperto a Macao, una futuristica costruzione a forma di astronave spaziosa, pulita ma decisamente priva di personalità; assieme ad alcune ville patrizie, ad un campeggio plebeo e ad un inarrivabile hotel a cinque stelle, l'unico altro segnale di vita da queste parti è rappresentato dal capolinea degli autobus, con la sua più che dignitosa e soddisfacente infilata di baracchini del barbecue, pronti a rifornire di birra ghiacciata ed ottimi panini alla cotoletta gli sparuti gruppi di visitatori che si sono inavvertitamente spinti fino a questa landa desolata e dimenticata da tutto e da tutti.

- Vila de Coloane: Il villaggio più meridionale di Macao, dove ancora si può respirare l'aria di un autentico piccolo paesello del Portogallo rurale, con le sue minuscole casette ad un piano, le strade in acciottolato, l'ombreggiata piazza della chiesa in riva al mare ed un porticciolo da cui ormai da tempo non salpano più le imbarcazioni dei pescatori. Qui davvero il tempo sembra essersi fermato, anche perchè in paese rimangono ormai solo i vecchi, abbandonati da tutti i giovani spinti verso la città dal richiamo di facili guadagni e futili comodità sempre a portata di mano.

- Cotai Strip: Su questo ampio pezzo di terra reclamata al mare negli ultimi venti anni sono sorti alcuni tra i più grandi e lussuosi casinò al mondo, che hanno contribuito ad elevare Macao al ruolo di Mecca mondiale del gioco d'azzardo, eclissando l'ormai decadente Las Vegas; simbolo di questo esagerato boom edilizio è senza dubbio il mastodontico "Venetian", una perfetta brutta copia dell'incantevole città lagunare con tanto di canali, gondole e gondolieri. In questo territorio asettico, al di fuori di hotel e casinò è praticamente impossibile trovare alcun tipo di servizio, che sia un qualunque negozio o una semplice bancarella di cibo; quasi sicuramente però vi ritroverete in questa terra di nessuno per poter usufruire del comodo e lussuoso servizio di bus navetta gratuiti che collegano l'isola al centro città.

- Vila Taipa: L'altro villaggio che compone la regione di Macao. La sua vicinanza alla nuova zona dei casinò lo ha inevitabilmente trasformato in una ambita destinazione per i giocatori-turisti in cerca di un comodo e veloce diversivo culturale da piazzare nel resoconto della loro vacanza; per questo motivo si è ormai persa gran parte dell'autenticità del borgo, soffocato da una lunga serie di negozi di souvenir e ristoranti fast-food. A nulla possono servire i pochi edifici d'epoca trasformati in musei e la piccola palude lì vicino, su cui ormai si riflettono solamente le nuove bifore dell'adiacente Venetian...

- Peninsula de Macau: E' questo il vero cuore della città, nata nel '500 per mano dei primi esploratori portoghesi. Qui splendono ancora intatti i maestosi edifici d'epoca coloniale dai caldi color pastello: dalle numerose chiese, su tutte le strabilianti rovine della chiesa di San Paolo, ai più importanti edifici civili, tra cui il senato ed il neoclassico teatro; dall'alto del vecchio forte si può però osservare come tutto il centro sia stato ormai avvolto da una fitta ragnatela di grigi palazzoni che contribuiscono ad oscurare l'orizzonte da qualunque parte si getti lo sguardo. L'atmosfera genuina che si respira per i ripidi vicoli della città rimane comunque insuperabile, però anche qui lo sviluppo edilizio subisce l'influenza delle regole del nuovo stile cinese, che prevedono il completo smantellamento del vecchio per poi ricostruirne una sua copia identica sullo stesso sito; o peggio, come qui al molo dei pescatori, la creazione di un vero e proprio quartiere sorto dal nulla ad immagine e somiglianza di tutta una serie di luoghi presi a casaccio: dalle strade Art Nouveau di Miami ai Fori imperiali di Roma (con tanto di Colosseo!), dal centro medievale di Amsterdam al quartiere francese di New Orleans, per finire con una autentica replica di un vulcano delle Hawaii in eruzione. Tutto questo nella piccola, lontana, meravigliosa Macao!


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