Ma lo spirito continua


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Asia » Japan » Hiroshima
December 12th 2012
Published: December 26th 2012
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Il titolo di questo diario, che vuole indirettamente rendere il doveroso omaggio ad uno dei piu' grandi gruppi del rock italiano, si riferisce a tutto cio' che nel Giappone odierno ci riporta alle immagini a noi piu' familiari della sua lunga storia e grande cultura, e non c'e' luogo migliore per iniziare questo viaggio se non che alle pendici del monte Fuji, il riverito Fuji-San, simbolo spirituale della nazione e meta di pellegrinaggio fin dall'alba dei tempi. A sole tre ore di autobus da Tokyo, Kawaguchiko e' una piccola cittadina affacciata su di un placido lago dalla quale si puo' godere di una impareggiabile vista del grande vulcano, dalla maestosa forma perfettamente conica ormai gia' abbondantemente incappucciata di neve; e si', perche' l'inverno e' ormai alle porte ed il freddo e' gia' considerevole: sdraiato su di un semplice futon e disteso su di un gelido tatami, riuscriro' a resistere al freddo della lunga notte solo sommergendomi sotto il peso di chili e chili di spesse coperte di lana; il locale piu' confortevole di tutta la guest-house rimarra' inesorabilmente il bagno, con la sua sofisticata tavoletta del cesso riscaldata!

Kyoto e' quella che e' stata per piu' tempo l'antica capitale del paese, ospitando la residenza prima dell'imperatore e poi dello shogun per piu' di mille anni; e' questo quindi il vero cuore culturale del Giappone, dove la tradizione e' ancora viva e per le strade e' piu' probabile incontrare una geisha che non una goth-loli. Decine e decine di templi buddisti e di santuari scintoisti sono sparpagliati per la citta' e le colline circostanti, ed i quartieri di case tradizionali di legno ad un piano resistono all'avanzata irrefrenabile delle costruzioni moderne. Ne approfitto allora per approfondire le mie conoscenze, al momento pressoche' nulle, degli antichi rituali scintoisti, di questa particolare religione che e', da quanto sono riuscito a capire, un misto di animismo e politeismo, in cui vengono venerate divinita' associate a manifestazioni della natura, spiriti ed anime di santi uomini vissuti nel passato; in un cortile all'ingresso del santuario ci si deve lavare mani e bocca utilizzando un mestolo da cui attingere ad una fontana di acqua gelida, gia' di per se' una prova di grande fede con queste temperature costantemente attorno allo zero, e poi, al cospetto del sacrario si deve tirare una lunga corda collegata a dei rumorosi campanacci, allo scopo di attirare l'attenzione delle divinita'; a questo punto si puo' procedere a formulare la propria preghiera o ad esprimere una particolare richiesta, cosa che puo' essere fatta anche scrivendola su di un foglietto di carta oppure su di una tavoletta di legno che varranno poi appese su di una grande rastrelliera. L'atmosfera non e' mai troppo severa e, tra gli scatti delle macchine fotografiche e le passeggiate tra i sempre impeccabili giardini, la visita a scopo religioso si trasforma spesso in una gioiosa escursione lontani dal caos e nel mezzo della natura.

Scendendo ancora piu' a Sud, la citta' di Hiroshima rimarra' per sempre la piu' viva testimonianza dell'orrore del disastro atomico, un toccante museo all'aria aperta che serve da monito per l'intera umanita': qui e' stato sganciato il primo ordigno nucleare della storia e l'edificio sventrato che ne simboleggia la devastazione, l'unico rimasto in piedi perche' situato proprio sotto il punto esatto dell'esplosione, riesce ancora oggi, dopo piu' di 60 anni, a trasmettere la sensazione dell'immane tragedia che si e' compiuta in questo luogo. Il vicino parco della pace, che si estende su di un'isola in mezzo a due fiumi, comprende un museo della pace, un cenotafio in ricordo delle vittime della bomba, una fiamma ardente che verra' eventualmente spenta quando tutti gli ordigni nucleari verranno smantellati, un monumento dedicato ai bambini deceduti ed infine triste memoriale in ricordo delle circa 20.000 vittime coreane (il 10% del totale), prigionieri di guerra che si trovavano in citta' in quel momento. Oggi Hiroshima e' ritornata al benessere di un tempo, una grande metropoli al centro di importanti vie commerciali, ma il suo cuore conservera' per sempre una ferita che non verra' mai completamente cancellata.

Ultima tappa nel paese del Sol Levante e' Shimonoseki, un tranquillo porto affacciato sul Mar del Giappone da cui partono le navi dirette in Corea del Sud. La citta' e' famosa per essere uno dei migliori luoghi al mondo dove poter assaggiare il temibile "Fugu", da noi meglio conosciuto con il simpatico nome di pesce palla, una squisita prelibatezza locale ma anche manicaretto potenzialmete letale se cucinato in maniera non appropriata, a causa della potente neurotossina contenuta in alcune parti del suo corpo; sfortunatamente, ma in questo caso forse anche no, come tutto in questo paese il suo prezzo e' decisamente fuori dalla mia portata, per cui mi accontentero' di fotografarlo in giro per le via dalla citta', dato che il fogu e' ormai diventato il simbolo di Shimonoseki ed e' possibile trovarlo raffigurato sulle vetrine dei negozi, sulle cabine telefoniche e perfino scolpito sui tombini della strade.

Mi preparo dunque a lasciare il Giappone, e difficilmente potro' scordarmi di tutte le particolarita' che rendono unico questo lontano e sorprendente paese: BANZAI NIPPON!


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