Inversione di rotta


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Asia » China » Shaanxi » Xi'an
October 31st 2007
Published: November 10th 2007
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Dopo aver attraversato gran parte della provincia del Gansu, passando per lo stretto corridoio dell'Hexi, costeggiato la gelida e nevosa Mongolia Interna, essermi fermato solo per poche ore a Zhangye, il tempo necessario per un'occhiata al buddha dormiente lungo 35 metri, il piu' grande d'Asia tra quelli al coperto e fatti d'argilla, insomma uno dei tanti ma fatto pagare a caro prezzo, 40 Yuan con ristrutturazioni in corso, giungo a Lanzhou, e quella che doveva essere una grigia e triste metropoli dal cielo perennemente oscurato dalle nuvole e dallo smog riesce fortunosamente a regalarmi una limpida giornata dall'aria fresca e frizzante, molto probabilmente a causa della lieve nevicata della notte precedente.
Ne approfitto per salire, usando una cabinovia, sulla collina della pagoda bianca, un insieme di templi buddisti che punteggiano un grande parco e dalla cui sommita' si gode di una superba vista della citta' e del Fiume Giallo che l'attraversa, le cui limacciose acque marroni potrebbero davvero dare una vaga sensazione di colore giallo....
Essendo ormai alla fine di Ottobre, ed in una giornata lavorativa, mi ritrovo quasi da solo a godermi la selva di grattacieli angustamente stretta tra le montagne e l'ampio corso del fiume; un velo d'umidita' avvolge la citta' e le conferisce un aspetto etereo, ben diverso da quanto si percepisce percorrendone le sue strade perennemente superaffollate. Durante la discesa a piedi ho potuto apprezzare le tipiche attivita' canore dei cinesi all'aperto, dai vocalizzi lirici delle vecchie signore fino a roboanti urla tarzanesche indirizzate in fondo alla valle, e poi disparate attivita' fisiche tra cui la risalita della collina effettuata di spalle, in retromarcia, e strani movimenti che potrebbero ricordare antiche arti marziali (tai chi, mi hanno detto).
Qui a Lanzhou ho dovuto sperimentare tre diverse soluzioni abitative: la prima notte, causa il rifiuto di turisti stranieri in varie pensioni da quattro soldi, sono stato in un super hotel da tre stelle con grande bagno, salotto con TV e divano, il tutto per 9 euro a notte; secondo giorno, di rientro notturno da Labrang, in un appartamento situato sopra la stazione degli autobus, in un vecchio palazzone socialista, dove gli affittacamere fanno pagare 1 euro a notte per un letto in una stanza dove ce ne fanno stare cinque uno accanto all'altro come in un grosso matrimoniale, e 2 euro a me per una singola, composta da un letto e basta, cesso in condizioni pietose. La terza soluzione e' stato un piu' che decoroso ostello della gioventu' per 3,5 euro in dormitorio da sei letti; capienza totale circa cento letti, unico ospite io.
Indubbiamente Lanzhou non e' proprio una grande meta turistica, ma sorprendentemente sono riuscito a trascorrerci ben tre gradevoli giornate!
Tappa successiva e' Xian, che invece e' proprio la principale attrazione turistica di tutto il paese, con le sue antiche mura intatte, le sue pagode, le decine di musei e siti archeologici sparsi tutt'attorno ed ovviamente la strafamosa armata di terracotta.
La citta' ha un aspetto decisamente occidentale, con le vie del centro percorse da gente vestita all'ultima moda, molti turisti e negozi di tutte le piu' famose marche internazionali; si riesce a trovare un po di tranquillita' solamente nelle stradine secondarie del quartiere musulmano, che rappresenta anche il posto migliore dove andare a mangiare.
Sono ormai indubbiamente penetrato nel cuore della vera Cina (Xian e' stata l'antica capitale imperiale) e sempre piu' spesso vengo a contatto con le tipiche usanze di questo paese: qui lo sputo regna sovrano, roboanti scatarrate ti spaventano all'improvviso; le latrine sono sempre piu' intasate, ci sono biciclette ovunque, come pure i pericolosi silenziosissimi scooter elettrici; donne emancipate che vanno in moto, guidano gli autobus, sputano e lavorano nelle costruzioni, e poi il cibo: dappertutto, ovunque in tutte le strade ognuno cucina e frigge qualsiasi cosa!
Tra le tante offerte culturali della citta' scelgo il Tempio degli 8 Immortali e, pur sperando in un primo tempo ad un luogo di adorazione delle grandi star immortali del rock (Ozzy Osbourne, Shane McGowan, Alice Cooper...), non rimango deluso nel constatare che il luogo e' invece il piu' grande tempio taoista di Xian, attivo luogo di culto e piacevole oasi di tranquillita' e silenzio. Il complesso sorge dove centinaia di anni fa era attiva una vineria nella quale un grande maestro del taoismo aveva incontrato un suo futuro discepolo, assorto nel sonno, probabilmente un profondo sonno alcolico, e lo aveva in seguito condotto sulla via dell'illuminazione; oggi il luogo e' frequentato da una folla di devoti che rende omaggio alle rappresentazioni dei grandi personaggi di questa religione, tra cui molti guerrieri armati di grosse sciabole e lance appuntite, e gli otto famosi immortali, a cavallo dei loro animali: tigri, leoni, aquile, draghi e, per il piu' vecchio di loro, un placido asinello dall'andatura incerta.
Nella notte, esaltante concerto di musica metal con due band locali ed una giunta fin qui addirittura da Pechino, davanti ad un ristretto pubblico composto da simpatici metallari cinesi urlanti e danzanti al ritmo di un avvincente mix tra death, grind e nu-metal.
Qui a Xian termina la mia lunga marcia verso oriente: e' questo infatti il punto piu' ad Est che tocchero' nel mio viaggio, d'ora in poi si scendera' a Sud dove spero di ritrovare l'estate, o per lo meno una temperatura piu' accogliente e meno impegnativa.
Ed eccomi a Chengdu, grande citta' dal clima ormai subtropicale, ma non per questo caldo, dove la vegetazione si sviluppa rigogliosa e sembra invadere le vie del centro.
Dopo una visita di dovere al grande tempio buddista ed una veloce occhiata alle zone piu' nascoste e meno turistiche del posto, dedico una giornata intera per un'escursione a Leshan, dove sorge il piu' grande buddha scavato nella roccia di una montagna, alto ben 71 metri. La parte migliore si rivela pero' la lunga camminata dal Tempio di Wuyou alla statua, attraverso foreste di bambu e pini, un vecchio ponte e numerosi templi, il principale dei quali contenente una sala con 1000 statue di angeli buddisti (o qualcosa del genere) di argilla, ognuno con una propria distinta fisionomia ed espressione facciale differente da tutte le altre. Il grande buddha si rivelera' maestoso, devo ammettere davvero grande!
Prossima destinazione Yunnan, ai confini meridionali della Cina: l'attraversamento del paese sta per giungere alla fine.


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