Il sole, il caldo e le case a ciambella


Advertisement
China's flag
Asia » China » Fujian » Xiamen
January 6th 2013
Published: February 4th 2013
Edit Blog Post

Total Distance: 0 miles / 0 kmMouse: 0,0


Dopo oltre un mese di viaggio, tra tavolette riscaldate, coperte elettrificate e finestrini congelati, mi dirigo finalmente verso il Sud della Cina, dove le giornate si allungano e la colonnina di mercurio e' libera di schizzare gioiosamente verso l'alto. Unica tappa intermedia tra me ed i tropici e' la teoricamente imperdibile citta' di Shanghai, se non fosse altro per la sua breve ma ricchissima storia e l'importanza che ha rivestito nel corso di tutto il secolo appena trascorso. Seppur situata a meta' strada tra il Nord ed il Sud della Cina, il suo clima continua a rivelarsi decisamente gelido, con temperature costantemente attorno allo zero e fiocchi di neve che arrivano fin qui dalle piu' fredde campagne circostanti, gia' imbiancate da una spessa coltre bianca. La metropoli e' senza dubbio interessante, attraversata da fiume HuangPu che ne divide la parte piu' nuova e futuristica, Pudong, da quella occidentale, in cui ancora sopravvive quel mondo rurale e provinciale dei tempi passati; qui si trovano anche i vecchi edifici di epoca coloniale, grandi e maestosi palazzi che ricordano a tutti l'enorme importanza ed il prestigio di cui godeva Shanghai all'inizio dell '900, rendendola a tutti gli effetti una delle piu' avanzate e cosmopolite citta' del mondo. L' atmosfera di quei tempi e' senza dubbio svanita gia' da tempo, e solo da pochi anni si stanno sviluppando, assieme alle gia' ben avviate attivita' finanziarie, interessanti e promettenti fermenti artistico-culturali, concentrati soprattutto lungo le rive del recentemente ripulito fiume Suzhou, dove le attivita' industriali di un tempo sono state in parte riadattate ad ospitare laboratori e gallerie d'arte in cui giovani artisti stanno contribuendo alla nascita di un nuovo quartiere lontano anni luce dalla frenesia e dal caos dalla Shanghai moderna. Alla disperata ricerca di un clima piu' umano ed accogliente, lascio per sempre il Nord della Cina e mi spingo fino alla lontana provincia del Fujian, nell'incantevole e rigogliosa citta' di Xiamen, definita a buon ragione "il giardino sul mare"; qui ritrovo finalmente la primavera a cui tanto agognavo: una caldo sole abbronza la pelle e l'aria di mare risveglia l'appetito; la natura e' nel pieno delle sue forze, offrendoci senza fatica un'esplosione di fiori colorati e di frutti carnosi. A malapena riesco a trattenere le lacrime ed e' facile prevedere che non sara' semplice lasciare cosi' in fretta questo luogo meraviglioso, un piccolo giardino dell'eden in cui abbandonarsi al dolce far niente e ricaricare le batterie prima della partenza verso prossime destinazioni. Ma il richiamo dell'avventura non tardera' a farsi sentire, ed ecco quindi che ritroviamo il Mercante in giro a zonzo per le terre degli hakka, nell'entroterra montagnoso del Fujian, alla ricerca delle loro particolari case fortificate a forma i ciambella, costruite ai tempi il cui il loro territorio era infestato da orde di temibili banditi assetati di sangue, ed il solo fatto di avventurarsi fuori dalla porta di casa costituiva un serio azzardo per la vita di queste tranquille popolazioni da sempre dedite ad una semplice agricoltura di sussistenza. Ormai salita alla ribalta internazionale grazie alla loro inclusione nella lista dei patrimoni mondiali dell'umanita' dell'Unesco, questa terra deve oggi subire un altro tipo di invasione alquanto pericolosa per la loro sopravvivenza: quella di folte schiere di voraci turisti cinesi che giungono fino a qui in sella a comodi autobus dall'aria condizionata, per una gita mordi e fuggi che prevede orari rigorosi, visite forzate ed un pronto rientro alla piu' accogliente e "sicura" Xiamen direttamente in serata, poco prima che le tenebre calino su queste terre ancora oggi dall'atmosfera dimenticata d'altri tempi. Io invece vi trascorrero' un paio di fresche notti in sperduti villaggi dai nomi incomprensibili e da me solamente ipotizzabili, trascorrendo intense giornate facendomi scarrozzare, alla ricerca dei tulou ma senza meta ben precisa, da sgangherati minibus locali e provvidenziali autotrasportatori, sempre pronti ad aiutare lo spaesato forestiero che si aggira per queste valli decisamente ben poco battute. L'iscrizione nel 2008 alla lista dell'Unesco ha portato alla creazione di un circuito che prevede un esoso biglietto d'ingresso (100Yuan) cumulativo per tutti quei villaggi che ospitano i piu' noti tulou, le famose case fortificate di forma circolare in cui potevano risiedere anche piu' di cento famiglie, e l'istituzione di veri e propri posti di blocco lungo le strade, con vigili esattori pronti a controllare che l'esborso sia avvennuto e tutto sia in regola. Sfidando testardi autisti di minibus, sempre pronti a scaricarmi in vista della prima biglietteria, utilizzando mezzi di trasporto alternativi ed avventurandomi su impervi sentieri di montagna tra rigogliose piantagioni di te', riusciro' nonostante tutto ad evitare la mostruosa estorsione, potendo comunque godere di tre incantevoli giornate passate tra le valli di questo antico mondo, ancora per il momento lontano ed isolato dal resto di gran parte del paese, lanciato a folle velocita' verso uno sviluppo pieno di luci ma anche di tante, preoccupanti ombre.


Additional photos below
Photos: 12, Displayed: 12


Advertisement



Tot: 0.138s; Tpl: 0.012s; cc: 27; qc: 98; dbt: 0.1001s; 1; m:domysql w:travelblog (10.17.0.13); sld: 1; ; mem: 1.3mb